Un gruppo italiano ha, forse, rilevato, attraverso Chandra, due possibili “semi” per futuri buchi neri galattici. Potrebbe essere la soluzione di un problema non ancora risolto: crescono in fretta o partono già ben pasciuti?
Quando finalmente la tecnologia ci consentirà di vedere il Big Bang, il nostro naturale istinto di "esploratori" ci spingerà oltre, per comprendere cosa c'era prima che nascesse lo spaziotempo come noi lo conosciamo e quale destino lo attende... e allora molti interrogativi riceveranno un'adeguata risposta... forse... E qui la fantasia e l'ironia di Vin-Census si scatenano. Buon divertimento o, meglio, buona RIFLESSIONE!!
I primi momenti di vita dell’Universo creano sempre discussioni e anche un po’ di confusione. Ne abbiamo avuto un esempio, recentemente. Vorrei cercare di dare una rappresentazione divulgativa (anche se forse un po’ troppo semplificata) dei primi vagiti del Cosmo. Forse qualche dubbio sarà sciolto e chi vorrà potrà andare nei dettagli. Ho seguito la teoria più accreditata, anche se ve ne sono molte altre… Accontentiamoci, però, di questa che è già abbastanza impegnativa.
Osservazioni radio, eseguite in Sud Africa, hanno mostrato che i buchi neri galattici di una regione del lontano Universo presentano i loro getti radio allineati lungo una sola direzione. Sicuramente una curiosità, che, però, potrebbe far comprendere le fluttuazioni primordiali della materia. Essi, con le loro galassie, potrebbero ricordare la struttura di quando erano ancora un'unica nube.
Avete notato cosa succede quando un cane morde una persona? Diventa subito notizia da prima pagina e, improvvisamente, tutti i cani cominciano a mordere a destra e a sinistra. I media hanno attirato l’attenzione e allora tutti a cercare di mantenere calda la smania di un nuovo morso, anche se -magari- i vari eventi sono accaduti in tempi precedenti o addirittura sono stati inventati o ingigantiti. Purtroppo, anche nella scienza, quando si scopre qualcosa di nuovo, e che può attirare fondi e visibilità, vi è un assalto alla diligenza e tutti cercano di essere in prima fila, anche a costo di riproporre come novità progetti già datati. Poi c’è sempre chi si confonde, ma nessuno lo aiuta a chiarirsi le idee.
Hubble ha raggiunto i propri limiti (ma sarà vero?) riuscendo a eseguire misure spettroscopiche sulla galassia GN-z11. Una delle tante? Sicuramente sì… ma questa è la più vecchia mai vista finora: la luce ricevuta è partita solo 400 milioni di anni dopo il Big Bang, durante la fase oscura. Una vecchietta molto arzilla, però, che già contiene un miliardo di stelle come il Sole. L’Universo ha fatto in fretta a crescere!
Una delle fasi più importanti e -in parte- ancora misteriosa nella storia dell’Universo riguarda il periodo che va da circa 380 000 anni fino a circa un miliardo di anni dopo il Big Bang. E’ la fase in cui si è costruito l’Universo odierno e si è permesso di … vederlo. La conosciamo abbastanza bene, in via teorica, ma nuove osservazioni hanno forse evidenziato lavori diversi per galassie diverse. Questo articolo l’ho scritto in modo molto divulgativo, sperando che raggiunga anche i più piccoli e i meno preparati. Ovviamente, ho esagerato con paragoni e similitudini. Ma, ormai, mi conoscete e sapete leggere tra le righe.
Non voglio assolutamente scrivere qualcosa che vada contro la Fede o la Spiritualità, qualsiasi esse siano. Vorrei solo proporre una personale visione che in pratica annullerebbe (o risolverebbe) il problema più grande dell’uomo. Niente di ateo o di blasfemo, solo uno spunto che si collega direttamente all’autodistruzione dell’articolo di Peppe. Non è la prima volta che ne parlo, ma questo può essere il momento giusto per discuterne coralmente, senza fraintendimenti di sorta.
Abbiamo visto come sia ancora ambiguo il destino dell’Universo, ma anche come sia relativamente facile discriminarlo sulla base della densità di materia in esso contenuto. Il giorno che la conosceremo sapremo di che morte dovremo morire… Resta il fatto che per ottenere la densità critica non abbiamo avuto bisogno di equazioni e di concetti astrusi. Analogamente, invece di andare avanti, possiamo anche provare ad andare indietro con la stessa semplicità. Conoscendo la costante di Hubble, è veramente un gioco da ragazzi calcolare l’età dell’Universo, ma soprattutto comprendere perché si compie una certa operazione (spesso usata senza essere spiegata). Basta, invece, solo un po’ di cinematica elementare… Approfittiamo del periodo festivo per divertirci un po' prima di ricominciare a ... studiare seriamente!
Sappiamo bene che uno dei più grandi problemi collegati ai modelli che descrivono la nascita e l’evoluzione dell’Universo sta nell'enorme disparità tra materia e antimateria. In poche parole, non si capisce ancora perché la prima sembra aver vinto alla grande contro la sua sorella “speculare”. Tutto ciò che ha carica positiva dovrebbe esistere con carica negativa e viceversa. Non voglio entrare nei dettagli e tra poco capirete perché.
Prima o poi dovevano saltare fuori… Sono loro, gigantesche e luminosissime, che hanno dato il via alla creazione dell’Universo “moderno”, agli elementi chimici e alla vita biologica. Stiamo parlando delle stelle di Popolazione III, quelle che avevano a loro disposizione solo idrogeno, elio e un pizzico di litio. Il Big Bang le aveva incaricate di dare il via al Cosmo verro e proprio, regalando loro solo l’essenziale. Queste giganti ci sono riuscite, lavorando in una nebbia fittissima, forse per non farsi vedere. Modeste e infaticabili, ma oggi, finalmente, la loro luce ha raggiunto i nostri strumenti più raffinati.
Un record di anzianità (o di gioventù) che getta nuova luce sulla formazione delle prime galassie e che ci fa attendere il nuovo telescopio spaziale con sempre maggiore ansia. Forse potremo dire: “Si può fare!”
L’acqua è sempre stata abbondante nel Cosmo, anche quando l’ossigeno era merce rara. In altre parole, le condizioni ideali per la vita sono state predisposte con largo anticipo. Si può, allora, pensare che l’Universo non ne abbia approfittato? No, caro Alvy, non sei sicuramente l’unico insieme ai tuoi amici papalliani!
Il satellite Planck non distrugge soltanto teorie (come appena raccontato), ma favorisce indirettamente le future osservazioni spostando in avanti l’accensione delle prime stelle. Uno spostamento di un centinaio di milioni di anni sembrerebbe poca cosa, ma può, invece, essere importantissimo per i telescopi di nuova generazione. Ancora una volta l’informazione deriva dalla QED, ossia dall’interazione tra fotoni ed elettroni. Sono particelle che amano lasciare un segno piuttosto chiaro delle loro avventure e i telescopi non si fanno scappare queste “indiscrezioni”.
Se ne era parlato come di una scoperta epocale. I media e i siti pseudo-scientifici si erano scatenati con estrapolazioni quasi fantascientifiche. Tutti sapevano, ormai, la “formazione migliore per la nazionale” dell’inflazione cosmica. I cosmologi nascevano come funghi… E invece, l’umiltà, innata nella definizione di ricerca scientifica galileiana, ha avuto il sopravvento. Qualcuno dovrebbe riflettere…
Questi articoli (a cadenza del tutto casuale, ovviamente!) non vogliono essere descrizioni matematiche e complicate di uno dei capisaldi della MQ. Vogliono solo essere uno spunto di discussione e si basano su una (più o meno personale) visione delle teorie fisiche moderne. Un semplice dibattito e non certo una teoria alternativa! Forse, tutto si basa sulla straordinaria potenzialità razionale e -addirittura- etica del principio di indeterminazione (d’ora in poi PI). L’equazione “PI = Essenza del Cosmo” non deve spaventarci più di tanto. In questo momento prendetela solo come uno sfogo mentale che mi permetto di avere, sapendo con che persone ho a che fare! Uno sfogo che non abbisogna di grande attenzione (non rischio errori ... tecnici) e che, in fondo, ci aiuta sempre più a scoprire e “capire” il mondo di Alice.