Una figura per i più abili… Un semplice (?) sommario di tutto ciò che vorreste sapere sullo Spazio-Tempo. In pratica riunisce quanto ho scritto, separatamente, in tanti articoli passati. Ovviamente, abbisogna di un po’ di fatica mentale, ma poi aprirà una finestra molto chiara sull’Infinito Teatro del Cosmo…
Il bravissimo Paolo è entrato nel cuore del problema, passando direttamente all’azione e facendo calcoli. Il problema è che i calcoli esatti non sono facili da descrivere e da spiegare. Invito ancora tutti a cercare di capire i concetti e di non cercare di riprodurre tutti i risultati. Scrivo qualche constatazione in più che penso possa servire (concettualmente) per avvicinarsi veramente alle distanze tra oggetti dell’Universo.
In questo articolo cercherò di eliminare la confusione che si fa tra effetto doppler e redshift cosmologico (spesso una differenza non compresa da tanti divulgatori non professionisti). Provo, perciò, a spiegare in modo semplice (senza formule che ci porterebbero troppo in là) la profonda e fondamentale differenza concettuale. Essa va tenuta sempre in conto anche quando si applicano al redshift le formule dell’effetto doppler. Ciò si può anche fare, vista la somiglianza “pratica”, ma con estrema cautela: le cause e le grandezze fisiche coinvolte sono, infatti, completamente diverse. La stessa legge di Hubble va compresa e applicata con la dovuta attenzione. Tanto che ci sono, dico due parole anche sul redshift gravitazionale (un’altra cosa ancora). Per maggiori chiarimenti invito tutti ad andare a rileggere i molti articoli dedicati allo Spazio-Tempo e all’espansione dell’Universo.
Cosa c’entra mai Urano, un piccolo pianeta vicino di casa, con un effetto normalmente associato alla rilevazione di quasar lontanissimi, altrimenti invisibili? C’entra, c’entra… Anche se in questo caso, l’effetto lente viene usato praticamente al … contrario. Per dimostrare quanto sia versatile questa "apparecchiatura" cosmica comunico anche la scoperta della galassia lontana, con la più precisa misura di distanza. Da Urano alla rinascita dell'Universo: un bel salto, non c'è che dire!
Una nuova particella, tanto attesa, è entrata nel microcosmo della materia. A ipotizzarla era stato un grande italiano, scomparso nel nulla: Ettore Majorana. Non c’è stato bisogno di acceleratori di particelle, ma solo di piombo e di ferro… Nel frattempo, gli acceleratori di particelle sono riusciti a riprodurre la prima forma di materia dopo l’inflazione, una zuppa caldissima di quark e gluoni. Non c’è male direi!
Una breve aggiunta personale al “nostro” tentativo di raccontare, con tanta fantasia e poca scienza, il tempo…
Una specie di racconto assurdo… ma non troppo, forse…
Quando si osservano i fenomeni del Cosmo, per controllare la validità di certe teorie, capita spesso che anche gli apparenti insuccessi diventino ottimi risultati. E’ il caso di una recente supernova osservata da Chandra. Tuttavia, una buona notizia può avvalorare un’ipotesi ma creare immediatamente nuovi problemi. Questa è la Scienza…
Il titolo sembra una formula, ma non lo è. Sintetizza un dubbio che ancora nessuno è riuscito a risolvere. Come si comporta l’antimateria rispetto alla gravità? Se tanto mi dà tanto dovrebbe reagire in senso inverso alla materia. Ma le cose non sono così semplici…
Una recente ricerca, in corso di svolgimento, si lega perfettamente all’inflazione e alla teoria dei multiversi. Va bene la teoria, ma perché non cercare, sulla base di essa, di individuare possibili prove osservative in grado di dimostrare con i metodi della classica ricerca scientifica la validità della teoria? Forse è un’illusione, ma la MQ ci ha stupito ben più di una volta. Chissà…
Quando il radiotelescopio australiano aveva individuato dei brevissimi e intensi “lampi” radio si era pensato che fossero disturbi dovuti all’atmosfera o addirittura segnali di origine terrestre. Arecibo però li ha confermati aprendo un nuovo enorme mistero astrofisico. Da dove provengono e cosa sono questi segnali inaspettati?
Confermata ancora una volta, e analizzata in dettaglio, la macchia calda da cui sembrano provenire i raggi cosmici più potenti dell’Universo. Si spera di poterne sapere di più, migliorando il ricevitore, ma i costi sono "altissimi", quasi dell’ordine di molte tangenti italiane (ma non solo)…
Anche se non si riescono ancora a vedere, le galassie di piccole dimensioni potrebbero aver avuto un ruolo decisivo nella fase oscura dell’Universo e avere largamente contribuito alla trasparenza attuale dell’Universo.
Ho cambiato completamente il progetto descrittivo e ho deciso di parlare a ruota libera. Questo vi fa capire, ulteriormente, la difficoltà di dare una sequenza precisa e chiara dei “fatti”. Probabilmente è un mia carenza, ma considerate questo articolo un punto di partenza che potremo migliorare tutti assieme. Fatti, teorie, ipotesi, ma anche considerazioni che possono rivestire un’importanza fondamentale. Soprattutto quella che ho espresso anche nel titolo e che potrebbe farci vedere l’esistente sotto una forma diversa dal pensiero comune. Abbiamo voluto la MQ? E adesso “becchiamocela” fino in fondo!
Partiamo con l’inflazione cosmica, cercando non solo di capire perché è stata formulata, ma anche di descriverla e di spiegarne la nascita. La difficoltà sarà leggermente crescente, ma cercherò di smussare tutti gli angoli più taglienti… Capire bene le motivazioni e le ipotesi ad essa relative può insegnarci a non sentirci tutti dei piccoli “Picasso”. Ossia, di disegnare quadrati e triangoli a casaccio, pensando di poter competere con il grande innovatore della pittura moderna. Picasso sapeva disegnare benissimo nel modo classico! Per poter esprimere situazioni e idee rivoluzionarie aveva prima imparato molto bene la storia dell’arte… Analogamente, per formulare ipotesi sulla nascita dell’Universo, bisogna prima aver studiato e capito tutto ciò che la Scienza ci ha regalato fino ad oggi.
Poche frasi tra una gita e l'altra... ricordando che tutto è Universo, anche la Sardegna!