Proprio attraverso mille (o meglio miliardi e miliardi) di bolle blu, l'Universo si è risvegliato e ha iniziato a diradare la nebbia in cui si era rinchiuso dopo la formazione degli atomi di idrogeno neutro. Finalmente colte sul fatto!
E' inutile commentare ancora una volta le virtù di ALMA... anche perché questa volta ci ha dimostrato che l'inquinamento dei più "ricchi" è iniziato ben presto nell'Universo. Non c'è niente di nuovo sotto il... Big Bang. Greta pensaci tu!
Innanzitutto un bravo a Fabrizio e alle sue trattazioni, che trovate nei commenti del quiz. Ricordiamo, poi, che questa è praticamente la risposta al quiz sulla formica, ma è anche un articolo tutto da leggere, soprattutto per le sue implicazioni finali e per l'utilizzo della serie armonica. Un paradosso che viene ancora una volta risolto, anche se necessita di tempo, tanto tempo...
Quello che vi propongo è un "apparente" paradosso che ha una soluzione contro intuitiva (a prima vista) e che ha dei risvolti che potrebbero legarlo alla possibilità di ricevere la luce anche da galassie che stanno ben oltre la sfera di Hubble.
Rimaniamo sempre nella fase oscura dell'Universo. Una fase che sta diventando non solo oscura perché non faceva uscire la luce, ma anche perché non fa che sorprenderci.
La fase di reionizzazione dell'Universo è una fase cruciale nella sua evoluzione. Si assume normalmente che la creazione delle prime stelle e galassie sia stata capace di inviare fotoni molto energetici nello spazio intriso di atomi neutri e di averli ionizzati, portando alla trasparenza del Cosmo che esiste ancora oggi. Tuttavia, scappare non era facile...
Uffa! ALMA sta proprio esagerando... capace com'è di passare dalla nascita di una stella o dalla formazione di un piccolo e quasi insignificante pianeta alla scoperta di immensi mostri nascosti nell'Universo primitivo.
Sul fatto che il tempo sia relativo, dubbi non ce ne sono! Ce l'ha spiegato bene Albertino più di cento anni fa e le conferme sperimentali abbondano. Ma fino a che punto sia relativo, forse ancora nessuno lo sa. Forse...
Sedici anni di lavoro, 7500 esposizioni individuali, 265 000 galassie la cui età risale fino a 500 milioni di anni dopo il Big Bang. Ecco l'Hubble Legacy Field. Non c'è bisogno di parlare, ma solo di lasciare libera la mente e farla vagare nel tempo e nello spazio. Un esercizio che forse potrebbe farci tornare esseri pensanti.
I mesoni sono particelle subatomiche, composte da un quark e un antiquark (noi conosciamo bene il nostro amico muone, quello della favola relativistica, che era stato anche chiamato mesone mu). Un mesone molto particolare, a causa dei quark che lo compongono, sembra aver dato una conferma molto importante (forse storica) del perché esiste la stranissima differenza tra quantità di materia e di antimateria nell'Universo.
Partorito nel 1918 da Emmy Noether, questo è considerato uno dei più geniali teoremi che la mente umana abbia mai concepito, la spina dorsale della fisica moderna, che ha trovato applicazioni negli ambiti più diversi: dalla meccanica quantistica, allo studio delle particelle elementari, dalla termodinamica, alla teoria della relatività, diventando uno degli strumenti più affilati per la comprensione delle leggi naturali. Sviscerarlo a livello matematico va ben oltre le nostre possibilità, ma possiamo provare a comprenderne i concetti e l'enorme portata scientifica.
Una delle immagini più celebri riprese dallo Space Telescope c'è sicuramente quella chiamata HUDF (Hubble Ultra-Deep Field) che permette di osservare in un piccolissimo campo (pochi minuti d'arco) oggetti, la cui luce è partita circa fin da 13 miliardi di anni fa. Si stima che vi siano parecchie migliaia di galassie in quella piccolissima zona dell'Universo (così come in qualsiasi altra parte, ovviamente).
Sì, lo so... vi sto tartassando con varie configurazioni nello spaziotempo di Minkowski, quando intorno a noi tutto viaggia a velocità ben minore di quella della luce... Torniamo a Galileo, cercando di agire come facciamo con Minkowski. Viva la grafica!
A volte l’accesso alle nozioni di fisica può passare attraverso racconti e favole, usando un linguaggio semplice e comprensibile da tutti. Perciò, chi non conosce quali sono e come si comportano le quattro forze fondamentali dell’Universo, potrebbe trovare in questo racconto ben più di uno spunto per iniziare a colmare le proprie lacune, o almeno questo è l’augurio!
Approfitto della soluzione del quiz di Capodanno per un brutale assaggio della materia (non dei cibi festivi!) e delle interazioni fondamentali. Cosa c’è di meglio della celebre frase di Feynman per il titolo? Su suggerimento di Paolo (il papallicolo) penso proprio che faremo uscire, tra non molto, un articolo ben più corposo e accurato sulle interazioni fondamentali…
Anche il microcosmo ha la sua gerarchia nobiliare... Forse i terrestri ne subiranno gli effetti. Ma se ne accorgeranno?