Anche il microcosmo ha la sua gerarchia nobiliare... Forse i terrestri ne subiranno gli effetti. Ma se ne accorgeranno?
La relatività ristretta sembra applicarsi soltanto a sistemi di riferimento che si muovono a velocità relativistiche. E, invece, quando la scienza si mescola alla filosofia, anche un uomo che cammina può causare paradossi capaci di mettere in crisi il significato del tempo. Discutiamone...
Se camminate verso Andromeda, "vedrete" il futuro di Andromeda con 3 giorni di anticipo rispetto a chi se ne sta fermo. Per meglio dire, stando immobili rispetto ad Andromeda, dovrete aspettare 3 giorni per allinearvi alla linea temporale su cui già si trova chi ora è in movimento a 4,4 km/h, nella sua direzione.
Le onde gravitazionali fanno sempre meno notizia. Un bene perché significa che le scoperte crescono e un male perché forse fa perdere di vista l'eccezionalità della loro rilevazione.
...o, per essere più precisi, si POTREBBE se avessimo i giusti strumenti tecnologici, dal momento che le leggi fisiche lo consentono. Vediamo come!
Nessuna scoperta eccezionale, ma una collezione, attenta, continua e completa di 11 miliardi di anni del nostro Universo. Hubble e gli altri grandi colleghi terrestri sono riusciti a mettere insieme un'immagine che -a dir poco- deve essere considerata "storica".
Abbiamo introdotto il discorso in modo leggero e - speriamo - divertente con due raccontini di fantascienza, ma l'obiettivo era estremanente serio e didattico: parlare - anzi parlare di nuovo - di distanze tra galassie, di espansione dell'Universo, di cosa vediamo quando osserviamo il cosmo e di come calcolare la durata del viaggio della luce che ci raggiunge. Insomma l'ABC per chi desidera muovere i primi passi nel teatro dell'astronomia!
Non fatevi spaventare dal fantascientifico effetto Keplero-Kranz che regolerebbe la struttura granulare sferica del micro e macrocosmo, cari amici lettori... non vi chiederemo di calcolare il fantasioso spazio interstiziale tra una bolla di Universo ed un'altra, né di risolvere il problema della valorizzazione dinamica delle proprietà cosmiche. Leggete fino in fondo questo raccontino di fantascienza e capirete!
Questo racconto è già stato pubblicato un anno fa. Lo riproponiamo oggi, con un titolo diverso, perché ci serve ad introdurre, in modo leggero e - speriamo - divertente un racconto-quiz che uscirà a breve sui nostri schermi. Rimanete sintonizzati!
Abbiamo spesso parlato di spaziotempo, passando dalla relatività ristretta a quella generale, dall'aberrazione ai buchi neri. Abbiamo sempre cercato di restare su un livello abbastanza comprensibile, anche se un po' di matematica è stata costretta a entrare in gioco. Grazie all'aiuto dell'instancabile PapalScherzone, che spesso sa anche essere serio e riflessivo, abbiamo voluto mettere insieme tre articoli di livello nettamente più basso che permettano una visione abbastanza completa, anche se giocoforza approssimativa di cosa si riesce a osservare nell'Universo, quando si riesce a farlo e del come le informazioni giungono a noi. Parleremo di coni di luce, di rumore di fondo, di distanze cosmiche, di limiti e di tante altre cose che spesso spaventano, ma che possono essere semplificate per un pubblico più vasto e - a volte - timoroso. L'Universo e le sue leggi non devono spaventare nessuno, dato che anche noi siamo Universo.
Lo scopo di questo articolo, che ha preso spunto da un commento di Maurizio, è quello di identificare gli effettivi “luoghi” nello spaziotempo in cui potrebbero esistere gli alieni, con cui si potrebbero avere dei contatti. Vedremo che esistono parecchi vincoli legati al dove e al quando il tanto atteso incontro potrebbe verificarsi, insieme ad altre restrizioni relative al come esso sarebbe possibile. Insomma, una risposta alternativa e meno filosofica al paradosso di Fermi. Chi ha letto il libro “L’Infinito Teatro del Cosmo” lo conosce già in una versione un po’ più elaborata, ma del tutto equivalente.
Certe scoperte epocali vanno commentate a freddo, ma non è facile raffreddarsi quando sai che durante la tua vita è capitato qualcosa che resterà nella storia della Scienza. Un qualcosa che cambierà completamente la visione e i risultati dell'astrofisica futura.
Questo lungo articolo contiene quelli relativi all'entrata dentro un buco nero, descritto attraverso la metrica di Schwarzschild. Alcune parti contengono concetti e visualizzazioni non banali, anche se sono state escluse tutte le formule matematiche. I risultati, però, sono talmente brillanti, che meritano un piccolo sforzo in più.
Non è che io voglia scoraggiarvi, ma la semplicità del diagramma di Penrose è solo apparente. Ricordiamoci che essa ingloba al suo interno la metrica di Schwarzschild. Inoltre, la prima reazione che si ha è quella di aver ottenuto ben poco da questa trasformazione, che mantiene solo le linee tipo luce. In realtà, invece, è più che sufficiente per poter descrivere la struttura causale dell’intero spaziotempo e trattare geometricamente buchi neri, buchi bianchi e orizzonti vari.
Determinismo, evoluzione dell’Universo, attori, scelte, decisioni, gravità, entropia… quante belle parole che dicono tutto e niente. Si avvicinano ai perché, ma poi ci girano intorno o tornano indietro. Eppure sarebbe così semplice se ci affidassimo a una favola per bambini o poco più. E se poi non è la realtà, poco male: abbiamo già visto come sia praticamente impossibile definirla…
Questo articolo vuole essere un appendice alla serie che stiamo portando avanti nella descrizione geometrica dei buchi neri. Capirete subito che ho voluto dargli un “taglio” molto speciale, che però non lede i concetti fondamentali, che saranno ripresi, in modo più adeguato, nella serie … “seria”.