Cosa succede all'interno di un buco nero? Einstein non può dircelo, ma la meccanica quantistica può anche immaginarlo... Forse, forse, i buchi neri non rubano le informazioni!
Quando il gatto non c'è, di solito i topi ballano.
In questo strano posto che noi chiamiamo Circolo, invece, quando Enzo-gatto si assenta per qualche giorno, i suoi "topini" si danno da fare affinché la sua mancanza si senta il meno possibile! Compito arduo, ne sono consapevoli... ma non impossibile se l'assenza durerà solo pochi giorni e se possono attingere alle migliaia di articoli che ha scritto per riproporne uno che ritengono particolarmente illuminante per comprendere la sua gioiosa e giocosa visione dell'Universo.
Ecco a voi, quindi, cari amici lettori e amiche lettrici, un articolo pubblicato qualche anno fa che, insieme ai link di cui è infarcito, ci terrà compagnia fino al suo rientro. Buon Universo a tutti!
L'attività del James Webb Space Telescope, dopo il primo anno di osservazioni, sta producendo significativi risultati che iniziano a chiarire le modalità del passaggio tra la Fase Oscura dell'universo ed il termine dell'era della Reionizzazione, confermando l'idea di un universo giovane molto dinamico e già notevolmente differenziato nei suoi elementi costitutivi.
Einstein, il James Webb Space Telescope e l'ammasso galattico Pandora stretti in una collaborazione davvero trasversale e multietnica.......
Continuiamo con la descrizione del telescopio spaziale Webb. Questa volta è il turno dei suoi obiettivi scientifici principali.
Cose già dette, ma che è sempre meglio ribadire... eccovi una piccola e semplice "ciliegina" per sfatare il terrore che i buchi neri incutono su molte persone.
Il nostro cervello comprende la realtà o ne dà una visione troppo affrettata e distorta? Parliamone...
Una ciliegina facile facile... ma sempre utile.
Non solo filamenti tra galassia e galassia, ma anche miliardi e miliardi di preziosissime perle!
Il titolo la dice già lunga e ricerche del genere si qualificano da sole. Può anche darsi che, alla fine, gli autori abbiano ragione, ma certo è che il metodo seguito non mi convince affatto.
Le galassie sono state sempre pronte a dare aiuto alle sorelle che volevano nascere e crescere.
Ci uniamo alle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri, riproponendo un progetto di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna: un entusiasmante viaggio al termine del quale dimostreremo, tramite l'analisi dei suoi stessi versi, la capacità del Sommo Poeta di immaginare una struttura teologica e scientifica ben al di là dei suoi tempi, anticipando di fatto la visione matematica di Riemann e quella fisica di Einstein.
Ebbene sì, voglio provarci, semplificando il tutto e attribuendogli solo un asterisco. I più esperti non mi guardino male, dato che bisogna pure incominciare...
Questo articolo riguarda una delle forme più amate dalla Natura, l'esagono. Ci porta quasi automaticamente a una delle domande più intriganti dell'Universo. Consiglio di legare questo articolo con quello apparso da poco sullo scutoide che ne è la giusta e più moderna prosecuzione.
Il linguaggio sembrerebbe un argomento estraneo a questo blog. In realtà non lo potrebbe mai essere, dato che si è formato per scambiare informazioni in modo simbolico tra creature dell'Universo e quindi deve sicuramente far parte del suo infinito teatro. Tuttavia, prima di lasciarlo affrontare da Barbara (alias mia figlia...) che ne è una specialista, lasciatemi estrapolare un po' l'intera questione.
Un lungo preambolo per una storia vera, reale, che è riuscita a rendermi sereno e che mi ha fatto trovare grandi amici che non pensavo di poter incontrare. Poi capirete, ma vi dico soltanto che tornerò spesso in quel luogo e presso quelle splendide persone... ne sento già una struggente mancanza.