Immagino che tra poco apparirà anche sui giornali e tutti diranno che la Terra ha dei capelli di materia oscura. Nessuno sa ancora se esiste, di cosa è fatta, eppure non solo si descrive su larga scala, ma si applica a un pianeta come la Terra. Penso che Galileo, Newton, Einstein e colleghi avrebbero gridato allo scandalo! Non ne voglio parlare, ma vorrei comunque fare un “distinguo”.
L’utilizzo delle supernove di tipo Ia come candele standard, in grado di misurare le distanze cosmiche, non solo ha permesso di comprendere le vere dimensioni dell’Universo, ma ha anche introdotto un qualcosa che sembrerebbe fare accelerare l’espansione dello stesso: la tanto amata e misteriosa energia oscura. Tuttavia, un po’ alla volta, ci si è accorti che le candele non erano poi così standard e che se potevano comunque servire come misuratori di distanza, anche se più incerti del previsto, le piccole variazioni legate all’energia oscura diventavano sempre meno realistiche. Molti hanno preferito far finta di niente, dato che ormai l’energia oscura era diventata un dogma; altri, invece, hanno preso il toro per le corna, senza curarsi del lavoro massacrante e ripetitivo, e hanno cercato di trovare candele che fossero veramente candele precise! Tanto di cappello a loro e ai risultati futuri che potrebbero essere rivoluzionari.
In un modo o nell’altro è sempre così: la nascita e la crescita iniziale di qualcosa avviene quasi sempre di nascosto. Lo fanno le stelle e i neonati e molte altre “cose” a tutte le scale. Sembra quasi che vi sia un senso di timidezza o un bisogno assoluto di privacy. L’uomo, però, non riesce a non guardare e a non sapere e allora cerca di scrutare dal buco della serratura… Se non vi sono secondi fini, ma solo amore di conoscenza, sovente riesce in ciò che sembrerebbe impossibile. Questo è proprio il caso delle galassie “oscure”.
Abbiamo parlato spesso, negli ultimi tempi, di supernove di tipo Ia (cercate sotto “supernove”) e abbiamo riportato studi che sempre più avvicinano a uno scenario ben diverso da quello previsto fino a poco tempo fa. Uno scenario che potrebbe cambiare le idee sull’accelerazione dell’Universo e sull’energia oscura.
Anche se nessuno lo dice apertamente, una nuova evidenza osservativa di estremo interesse dà un duro colpo alla materia oscura e al suo insostituibile contributo nelle fasi di formazione galattica. Facendo uno dei miei soliti paragoni un po’ esasperati, potremmo dire che una giovane galassia ha bisogno di carburante e deve fare il pieno velocemente. La materia oscura funziona come un secchiello che la rifornisce con molta lentezza. C’è qualcosa che non va… dato che le giovanissime galassie sembrano fare il pieno in modo molto più rapido. Beh… la soluzione la conosciamo tutti: basta andare presso un distributore e rifornirsi di benzina con una pompa. Fortunatamente l’Universo primitivo è pieno di stazioni di rifornimento!
Questo è solo un preambolo estremamente riduttivo e rozzo (addirittura non del tutto esatto). Serve solo per farsi la bocca in attesa di quanto promesso a Dany e ad Alvy. Tutto gira intorno al quinto postulato di Euclide, quello delle rette parallele. Ma per discuterne a fondo e per applicarlo alla fisica dell’Universo è necessario fare un lungo percorso storico e matematico. Fin dall’inizio, però, capirete bene perché il nostro “circolo” (e il libro precedente) si chiama Infinito TEATRO del Cosmo.
I modelli cosmologici vanno a ruba e si ammucchiano sempre di più con grande piacere degli amanti delle cose complicate. Io non entro certo nei dettagli (per i motivi che già conoscete), ma vorrei rifletterci un po’ sopra.
A seguito di un recentissimo studio osservativo (e dico proprio osservativo e non teorico), stiamo ancora discutendo delle sue ripercussioni che potrebbero essere rivoluzionarie per l’esistenza della energia oscura, ed ecco che esce un lavoro che non solo ammette a priori l’esistenza della materia oscura (come al solito) ma che, partendo dal dato di fatto (quasi un atto di fede), ne disegna addirittura una mappa e si auspica che in tal modo anche il problema dell’energia oscura verrà presto risolto. Chi legge il riassunto dell’articolo potrebbe facilmente pensare che se esiste un mappa dettagliata non ci possano essere più dubbi a riguardo. Io non voglio assolutamente fare il paladino anti materia oscura, ma vorrei solo che le cose fossero esposte in modo più corretto e comprensibile.
Accoppiando le osservazioni di Planck con quelle di Herschel (intesi come telescopi spaziali) si è riusciti a osservare i precursori delle più grandi strutture dell’Universo, gli ammassi galattici. E’ un po’ come se si fossero viste le prime scimmie che stavano trasformandosi in uomini. Un passo decisivo per la comprensione del Cosmo.
Sapete che parlo poco di materia oscura. Con tutto il rispetto per le varie teorie a riguardo, mi sembra ancora una specie di prezzemolo da inserire un po’ ovunque quando i conti non tornano. Aspetto, con fiducia, che la MQ riesca a spiegare la gravità (in qualche modo, diretto o indiretto) e sono convinto che ciò che chiamiamo energia e massa oscura diventeranno abbastanza luminose…
Ho ripreso questo vecchio articolo, inserendo una figura oltremodo schematica per cercare di visualizzare di cosa stiamo parlando. Visto che la riga a 21 cm ha avuto l’onore della prima pagina, tanto vale battere il chiodo finché è caldo. Non sono ammesse, però, estrapolazioni verso il futuro: prima dobbiamo digerire Minkowski…
Si cerca in tutti i modi di poter osservare e quantificare il gas che nelle galassie serve a creare nuove stelle. Finché si sta nelle nostre vicinanze… tutto bene. Ma se ci si vuole spingere indietro nel tempo cominciano i problemi. Forse bisognerebbe spegnere TV, radio, ecc., ecc.
Sembrerebbe una risposta (molto preliminare) a quanto abbiamo descritto solo ieri. Il ruolo dei filamenti è stato ulteriormente analizzato e il loro compito identificato ancora meglio. In qualche modo la ricerca dà ulteriore vigore alla nostra similitudine tra castelli medievali e struttura a grande scala dell’Universo. Sono particolarmente contento di aggiungere questa nuova… puntata.
Allineamenti degli assi di rotazione dei quasar fino a distanze di miliardi di anni luce. Sembra la trama di un romanzo di fantascienza e, invece, potrebbe veramente essere la realtà. Una scoperta che ha dello straordinario!
Gli ultimi studi sembrano dare al bosone di Higgs un aspetto tutt’altro che tranquillizzante. E’ vero che ci ha regalato la massa, ma ha fatto stare l’Universo sull’orlo di un baratro e -forse- potrebbe ancora riservare brutte sorprese. Però, però, la cara, vecchia, sicura gravità potrebbe averci salvato!
Sapete ormai bene che mi occupo poco di materia oscura. Vorrei parlarne solo quando vi saranno prove, un po’ meno teoriche e un po’ più sperimentali, che diano almeno una vaga idea di ciò che possa essere. Tutti i tentativi fatti nei laboratori hanno portato a un nulla di fatto. Ritengo troppo speculativo ipotizzare qualcosa che dovrebbe dominare l’Universo ma che, per adesso, è composta di qualcosa che non si riesce a trovare. In questo contesto, ritengo quantomeno divertente (non so quanto scientificamente valido) una recente ricerca a riguardo. Ancora una volta, bisogna stare attenti agli … asteroidi!