Tra un anno la sonda New Horizons dovrebbe arrivare su Plutone. Il declassamento del pianeta a pianeta nano ha comportato gravi problemi di “visibilità” a una missione che sembra rischiare di diventare un piccolo “flop”. Ovviamente non è assolutamente vero scientificamente, ma i media sono i media… E se ci fosse già stato un cambiamento nascosto a tutti?
Poteva essere una “news”, ma ho preferito trasformarla in un piccolo “quiz”. L’argomento è “caldo” per un paio di motivi e quindi potete dare la risposta molto facilmente. Gli articoli sull’abitabilità degli esopianeti stanno aumentando di numero in modo esponenziale e spesso scoprono un po’ di acqua …calda (per rimanere in tema…).
Un momento di pausa tra frecce, ampiezze, cronometri e fotoni dispettosi e imprevedibili. Tra gli infiniti diagrammi costruibili, con il geniale approccio di Feynman alla MQ, ve n’è uno diventato celebre non tanto per il significato scientifico che esprime, quanto per il nome che gli è stato dato: pinguino. Una simpatica storia di particelle elementari, di freccette (quelle vere, però) e di una scommessa…
Poche frasi tra una gita e l'altra... ricordando che tutto è Universo, anche la Sardegna!
Ho visto nascere l’INAF e ne ho fatto parte fino alla mia andata in pensione. Tra problemi di posti e di fondi, l’Istituto va avanti e dimostra quanto siano bravi i ricercatori italiani, malgrado tutto. E’ giusto farlo sapere, ma… senza esagerare e cadere nel ridicolo (o quasi). L'ultima ciliegina è veramente insopportabile!
La cometa 209P/LINEAR, senza gran clamore (anzi da noi quasi del tutto in silenzio), ha raggiunto il suo punto più vicino alla Terra: solo otto milioni di chilometri. Poverina... quasi quasi mi commuovo.
Non sono certo la stessa cosa, ma vale la pena guardare come si è formato un fantastico ciclone negli USA. Io non sarei stato così vicino a filmarlo... QUI
Gli sviluppi riguardanti il cambiamento di rotta scientifica del professor Bengtsson hanno portato a una situazione che dire insostenibile e disgustosa è veramente poco. Non potevo tacerla.
Una simpatica filastrocca di Sergio Endrigo ci aiuta ad affrontare di petto le quattro dimensioni. Non solo parlandone e cercando di spiegarne il significato e le ripercussioni, ma proprio provando a DISEGNARE in quattro dimensioni. Lo faremo in due modi: uno come conseguenza degli articoli sull’aberrazione relativistica, dove le quattro dimensioni saranno espresse in un disegno che permette di leggerle contemporaneamente, anche se in modo simbolico; l’altro come puro e semplice esercizio di matematica e geometria. Cominciamo da quest’ultimo. Ragazzi… che faticaccia… spero sia comprensibile e interessante!
Solo due righe e una figura (ufficiale) per mostrare fino a che punto si arriva…
La fantascienza ha trattato spesso di vagabondi dello Spazio, persone destinate a viaggiare (per scelta o per lavoro) continuamente tra stella e stella. Il problema più grande è sempre stato quello legato al paradosso dei gemelli, ossia il tempo dei viaggiatori spaziali è inesorabilmente slegato da quello de luoghi visitati. Una vita solitaria, fuori da qualsiasi contatto umano che non sia quello con l’equipaggio. Tuttavia, esistono problemi ben più pratici che ormai sembrano implicare che si debba accettare -o addirittura aiutare- la nascita di una nuova razza: l’homo cosmicus.
Il titolo è un po’ ambiguo, ma il significato è estremamente semplice e ricorda proprio il celebre uovo di Colombo. Perché non averci pensato prima? In realtà qualcuno ci aveva pensato già quarant’anni fa. Tuttavia, allora poteva essere solo una previsione, oggi una realtà osservabile. Solo il caso, però, ha richiamato quella previsione così “ovvia” e trascurata… Come vedrete chiunque poteva pensarci, ma…
Ma sì... visto che è Pasqua perché non rimettere in vista un vecchio articolo che avevo scritto anni fa.
Tanto per tenervi occupati (soprattutto i meno "espansivi"), eccovi un bel domandone, la cui risposta ha permesso all'uomo di entrare veramente dentro l'Universo... Non mi picchiate, ovviamente. E non abbiate paura a rispondere... siamo tra amici!
Parliamo sempre di Marte, soprattutto contro certe missioni…, ma, in fondo, è un bellissimo pianeta e fa di tutto per mettersi in mostra. Pur di rendersi visibile sta correndo verso di noi a un velocità che stancherebbe chiunque… Ma sì, facciamo un po’ gli astrofili anche noi…
Sì, lo ammetto, l’argomento non sembra molto serio e pare estratto da qualche programma televisivo odierno, dove l’umorismo cade sempre più in basso, sia intellettualmente che fisicamente. Tuttavia, è una ricerca scientifica VERA e si accosta molto bene alla grande tragedia del Global Warming che ci assilla sempre di più. In questo caso, però, il pericolo pubblico numero uno non è la CO2 ma il metano.