Nessuna meteora o bolide o esplosione nella bassa atmosferica. Uno dei tanti giochi della luce, in questo caso artificiale…
Preferisco dare subito la soluzione o –meglio- l’interpretazione del quiz, che giudico la più corretta, Per non creare inutili confusioni. Capirete subito cosa intendevo mettere in luce.
Per costruire ciò che si vede da un’astronave, dobbiamo tornare un po’ indietro (alle basi della RR) e analizzare un po’ meglio l’orologio di luce. Sembra facilissimo costruirlo e paragonare immediatamente le velocità coinvolte. Una è sicuramente quella della luce e l’altra è quella di chi muove. Tuttavia, stiamo bene attenti a non arrivare a conclusioni errate guardando la classica figura galileiana… Un piccolo quiz per rinfrescare la memoria
Approfittiamo di un racconto mitologico greco per dare un’altra versione facilitata dell’aberrazione della luce, capace, però, di introdurci nei due sistemi di riferimento necessari e calcolarla sia in modo classico (prima) che relativistico (dopo).
Il club dei maghi si è appena scatenato. Ma non tutti sono abili con la matematica e, quindi, meritano un quiz più “astronomico”. Per presentarlo basta inserire una splendida immagine, abbastanza rara (e anche un po’ fuorviante).
Non esiste soltanto la precessione degli equinozi, quella dovuta alla rotazione dell’asse di rotazione della Terra attorno all’asse perpendicolare all’eclittica. Esistono due altri moti di precessione che si riferiscono alla linea degli apsidi (congiungente perielio-afelio) e alla linea dei nodi (intersezione tra il piano orbitale di un pianeta e quello del Sole). Questi fenomeni non sono solo legati al sistema solare, ma a tutti i sistemi planetari e non solo.
Prima di proseguire con lo studio dell’aberrazione annua e, più in generale, con i suoi effetti relativistici applicati a un astronave in volo a velocità simili a quelle della luce, cerchiamo di comprendere meglio come le ellissi apparenti si disegnino sulla sfera celeste e come si possano esprimere in termini di coordinate del quarto sistema di riferimento. Non consideratelo un discorso “noioso”…
Questo breve articolo vuole dare un ulteriore contributo per la spiegazione della differenza tra parallasse e aberrazione. Quando la trattazione sarà inserita negli approfondimenti, questa “aggiunta” sarà inserita nella posizione più consona. Purtroppo, ciò che a volte sembra ovvio per chi ne ha avuto a che fare per tanti anni, può sollevare dubbi e confusioni non previsti nei non addetti ai lavori… E’ meglio, quindi, agire subito. Qui sta la peculiarità di questo Circolo: un miglioramento continuo dato da una continua collaborazione.
Stiamo parlando di un fenomeno che altera la posizione reale di una stella (aberrazione annua). Tratteremo anche la parallasse annua che ha un effetto molto simile. Ne esistono, però, anche altri, il più famoso dei quali è sicuramente la rifrazione astronomica, dovuta all’atmosfera terrestre. Essa è quella che causa la deformazione del Sole quando sta per tramontare. Sì, tutto semplice, ma… se ci pensiamo bene abbiamo un simpatico paradosso.
Sappiamo già che la parallasse stellare era stata prevista da quel genio assoluto che era Aristarco, che aveva anche cercato inutilmente di misurarla. Sarebbe stata la prova diretta della teoria eliocentrica. Purtroppo per avere questa “prova” si dovette aspettare il 1727 d.C. per merito dell’inglese James Bradley, ma attraverso un fenomeno del tutto inatteso. Lasciatemi colorire un po’ la “storia”.
Abbiamo già parlato di aberrazione della luce. Un argomento che porta a conclusioni spesso contro intuitive. Tuttavia, è un fenomeno astronomico molto importante perché riesce a trascinare qualsiasi persona all’interno della relatività ristretta. A tal punto che si può simulare, con qualche difficoltà in più, un viaggio nello spazio a velocità altissime e dimostrare come tutto appaia in modo estremamente “stravagante”. Ho reputato, quindi, doveroso iniziare trattando l’aberrazione in modo ultra semplificato, in modo da eliminare certe difficoltà di comprensione di base (che spesso non sono adeguatamente spiegate) e permettere a tutti di prendere posto sulla nostra astronave.
Allineamento planetario: gioia e dolore di molti astrofili. In realtà, spesso e volentieri si fa molta confusione riguardo all’allineamento dei pianeti. Soprattutto, quando lo si vuole riferire a episodi catastrofici di tipo gravitazionale o mareale. Questo articolo cerca di descrivere i vari tipi di allineamento e i metodi per la loro previsione.
Una piccola domanda e uno stupendo video che non può che farci sentire parte della Natura e dei suoi infiniti giochi di prestigio.
Una stella che emette luce e un corpo celeste che la riceve e la riflette danno luogo a situazioni molto variabili per un osservatore posto in una posizione qualsiasi. Stiamo parlando delle “fasi” dei pianeti e dei satelliti del Sistema Solare. Cercheremo di trattare il problema nel modo più generale possibile, non limitandoci ai pianeti interni (come si fa di solito). Data l’importanza di questo argomento, l’articolo verrà inserito, in seguito, anche negli “approfondimenti”.
No, Johann Georg von Soldner non ha anticipato la teoria della relatività generale. Tuttavia, nel 1801, ha eseguito il calcolo della deflessione della luce dovuta solo e soltanto alle leggi di Newton. L’angolo di deviazione è risultato la metà di quanto sarà poi provato da Einstein… Vale la pena richiamare sia questo semi-sconosciuto scienziato sia un’applicazione estremamente interessante della legge gravitazionale di Newton.
In attesa di avere qualche risposta sul quiz servito come “aperitivo” (l’estate è ancora lunga), permettetemi di presentare una visione apparentemente fantascientifica delle possibili conseguenze delle geniali idee di Aristarco. Più ci si pensa, però, e più sembra quasi ovvio che Aristarco avrebbe potuto cambiare la storia della Scienza, se solo avesse avuto un certo tipo di appoggi "politici". Probabilmente, avrebbe potuto (e magari l’ha anche fatto) anticipare la terza legge di Keplero .