Per una volta, questa volta soltanto, scriverò un'introduzione seria perché provo un affetto particolare per questo racconto e non posso scherzarci sopra. Quando Vin-Census lo scrisse, la più piccola delle mie figlie frequentava la terza elementare (oggi ha quindici anni e ricorda ancora con piacere questo episodio) e, ascoltando i discorsi di alcuni compagni di classe, cominciava a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale. Allora stampai questo racconto, glielo lessi e glielo spiegai accuratamente... risultato: il giorno dopo entrò in classe sventolando il foglio con la storia, urlando felice "Ve l'avevo detto che esiste!!!". La "leggenda" racconta che altri compagni di classe dubbiosi abbiano continuato a crederci; per quanto tempo non lo so, ma sicuramente abbastanza per trascorrere almeno un altro Natale nella felice attesa del Mitico Vecchietto! Grazie, Vin-Census, grazie di cuore da parte mia e da parte di tutti loro!
Sappiamo, purtroppo, che anche la scienza ha iniziato a mostrare i vizi e i difetti del “business” a tutti i costi. Sempre più spesso si costruiscono “bufale” per ottenere più fondi o per fare carriera più in fretta dei colleghi “troppo” seri. Tuttavia, non possiamo nemmeno fare di ogni erba un fascio ed è ancora giusto cercare di avere fiducia, soprattutto quando certe ricerche durano molto a lungo e non cercano di creare “scoop” avventati e prematuri.
Ho scritto questo articolo nel settembre 2013, all'indomani del G20 che si tenne a San Pietroburgo, forse perché l'ennesimo ritrovo dei cosiddetti "grandi" mi aveva fatto tornare in mente, per contrasto, uno dei momenti fondamentali della Storia dell’Uomo, forse poco conosciuto ma senza dubbio ben più importante delle mille e una riunioni che si organizzano oggi su temi universali e che, alla fine, interessano (nel senso che fanno l'interesse) solo quelle poche mezze figure che credono di comandare il mondo.
Come sempre, quando un cane azzanna il padrone, nei giorni successivi sembra che questa sia un fatto più che comune. I giornali ci riempiono di notizie su cani assassini (perfino i pechinesi diventano killer). Se una notizia tira, è meglio riciclarla per un po’ (vera o non vera che sia). Questa sembra una delle tante manovre mediatiche umane che aumentano di giorno in giorno. Tuttavia, sembra che anche l’Universo ci abbia preso gusto… Questa volta tocca ai neutrini.
Questo processo è legato al solo nucleo e non a tutto l'atomo, anche se nell'ultimo caso trattato vedremo che avviene una "rapina" esterna. Tratteremo i tre decadimenti principali, andando nei particolari solo per il decadimento alfa e beta meno. Ne avevamo già parlato due anni fa, ma dato che l'attore principale è ancora il neutrone, così fondamentale in questo momento storico (il processo r usa proprio il decadimento beta meno) è giusto riproporre i due vecchi articoli in uno solo (con poche aggiunte) e inserirlo tra gli approfondimenti.
Continua l'avventura di Fotino, il nostro amico fotone accompagnato dai suoi fratelli virtualfotini, alle prese con muri e fenditure... vediamo come se la caverà!
Quella che segue è l’avventura di un fotone, raccontata da lui stesso: una favola rivolta a genitori, nonni, sorelle e fratelli maggiori affinché possano utilizzarla come schema di massima per raccontare il mondo magico della Meccanica Quantistica ai bambini. Ma è rivolta anche a chi, indipendentemente dall'età anagrafica, vuole avvicinarsi a questa affascinante materia con gli occhi di un bambino... si tratta di una rappresentazione molto soggettiva di ciò che succede nell’esperimento delle due fenditure di Feynman, di cui, se lo desiderate, potrete approfondire la conoscenza attraverso vari gradi di difficoltà crescente (ma sempre a livello divulgativo), grazie alla semplice spiegazione papalliana e all'articolone riassuntivo dedicato alla MQ.
Questo articolo vuole essere un appendice alla serie che stiamo portando avanti nella descrizione geometrica dei buchi neri. Capirete subito che ho voluto dargli un “taglio” molto speciale, che però non lede i concetti fondamentali, che saranno ripresi, in modo più adeguato, nella serie … “seria”.
Un esperimento mentale di Einstein non aveva fatto dormire il suo grande amico e collega Bohr, ma il giorno dopo lo stesso Bohr smontò completamente l’esperimento, proprio utilizzando la relatività generale di Einstein!
Ricordate il racconto da poco pubblicato (lo specchio) e la tragica avventura di un povero uomo ossessionato dall’idea che le immagini speculari fossero forme aliene? Bene, quello specchio sembra esistere anche a livello microscopico e potrebbe risolvere una delle domande ancora insolute sulla formazione dell’Universo… Leggere o rileggere quel racconto diventa essenziale per seguire questo articolo.
In italiano si chiama "anticipazione" e non ha quel suono sinistro che invece ha il termine inglese "spoiler" . To spoil significa... rovinare, rovinare la festa, la sorpresa, il piacere dell'attesa che anticipa il piacere, meno ricco di tensione, della conoscenza. Curiosamente gli uomini vorrebbero sapere tutto e subito ma allo stesso tempo vivere l'emozione della scoperta. Cosa ci costa provare ad accontentarli, almeno per un poco? Poi si vedrà...
Dopo il tuffo nel passato che, nel precedente episodio, ci ha riportato indietro di quasi un secolo, ai gloriosi giorni dei pionieri della Meccanica Quantistica, torniamo al tempo presente o poco più avanti, quel tanto che basta per veder comparire la luce di un nuovo orizzonte. Anche questa volta è l'alba di una nuova era, ancora indistinta, avvolta da veli di incertezza, indefinita ma percepibile ad una mente dotata, come le figure che Michelangelo "vedeva" imprigionate nei candidi blocchi di marmo grezzo. Il dialogo tra Mendez e Ortega, che costituisce questo capitolo, ci porterà ad un passo da questa svolta epocale...
Nel linguaggio televisivo e cinematografico si chiamerebbe "prequel", ma anche nella narrativa si sente a volte la necessità di fare un passo indietro e spiegare gli antefatti, scavare nel passato e fare riemergere particolari che gettano una luce nuova su eventi cronologicamente successivi. Come resistere alla tentazione di applicare questa opzione narrativa a "L'effetto Ortega", tornando alle origini, agli incredibili anni '20 del novecento e ai giganteschi personaggi che, proprio in quel periodo hanno scritto la storia della fisica ?
“E’ impossibile misurare con la stessa precisione sia la posizione che la velocità di una particella”. In altre parole: Quanto più si tenti di stabilire con maggiore accuratezza la posizione occupata da una particella, tanto più diventa aleatoria e incerta la sua velocità. E viceversa.
Il Principio di indeterminazione di Heisenberg, in fondo, è tutto qui; ed è da esso e dalla sua finora granitica inattaccabilità, nonché da un recente esperimento che sembra raggirarlo, che è nata l'idea di questa storia di scienza e fantascienza. Buon divertimento!
Abbiamo già visto come l’Universo e i suoi attori siano capaci di realizzare opere d’arte strabilianti, che non temono certo il confronto con quelle create dal genio umano, anzi. Basterebbe dire che anche noi siamo Universo e tutto potrebbe risolversi facilmente. Tuttavia, il Cosmo è limitato nelle sue esibizioni artistiche, dato che può mostrarcele solo attraverso l’informazione luminosa. Sì, sappiamo che sta nascendo anche la trasmissione tramite onde gravitazionali, ma siamo ancora all’asilo infantile e i veri capolavori non possono essere recepiti dai nostri mezzi troppo elementari. Tuttavia, le onde gravitazionali ci lanciano verso un discorso ben più ampio che ho piacere di condividere con voi, in attesa di una qualche nuova rivoluzione scientifica.
Proviamo a pensarci un attimo… Cosa vorrebbe mai dire avere una massa negativa? Ad esempio, mettere una sfera di ferro su una bilancia e vedere il piatto che la contiene salire verso l’alto? Potremmo, però, anche immaginare altre strane e ipotetiche conseguenze. Tuttavia, ormai la faccenda non è più un’ipotesi fantascientifica e quindi possiamo discuterne con la dovuta valenza scientifica, pur rimanendo giocoforza legati a una semplificazione abbastanza spinta.