Chi l'avrebbe mai detto? Il tarassaco o dente di leone che spesso invade interi prati con i suoi fiori gialli potrebbe diventare uno dei pionieri di un nuovo tipo di volo... Forza botanici e ingegneri, dateci dentro! Le applicazioni pratiche non sono poi così lontane. In fondo lo scopo è sempre quello: volare nel vento e cercare tante risposte ...
Uno dei tipi di telescopio più famosi porta il nome di uno scienziato altrettanto famoso. La sua caratteristica principale è l’obiettivo formato da uno specchio che ha una particolare forma, capace di eliminare un certo tipo di difetto che limita le prestazioni del suo compagno “sferico”. Teoricamente (ma anche praticamente), chiunque può costruire “in casa” questo tipo di obiettivo (il metodo è stato utilizzato professionalmente).
La riflessione di un "qualcosa" sulla superficie di un lago o di un mare, porta a qualche semplice, ma istruttiva riflessione sulla riflessione luminosa. Parliamone allegramente...
Dopo la dilatazione dei tempi, continuiamo con il semplice metodo di Epstein per descrivere la relatività ristretta. Questa volta tocca alla contrazione delle lunghezze e alla mancanza di sincronizzazione di orologi in moto relativo. Applichiamo, infine, il metodo per via puramente grafica per ritornare, ancora una volta, sul paradosso dei gemelli.
Questo strano quiz-non quiz permette di introdurre un sistema estremamente semplice e immediato per riassumere le maggiori conseguenze della relatività speciale. Un sistema che teoricamente (ma anche praticamente) permette di non usare assolutamente il diagramma di Minkowski e la sua geometria iperbolica. Tuttavia, ho reputato interessante il suo uso e la sua descrizione solo dopo aver compreso profondamente i principi della relatività ristretta nel modo più completo e appropriato. In altre parole, chi già sa può anche permettersi questo “lusso”. Resta il fatto che dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze diventano graficamente un gioco da bambini
Tutti lo sanno e tutti lo dicono: il buco nero è un cannibale che mangia tutto ciò che gli passa a tiro ... ma chi ha mai visto "veramente" il mostro all'opera? Ci si ferma sempre al disco di accrescimento che circonda l'orizzonte degli eventi... e poi?
Questo articolo compie il terzo passo verso una rappresentazione sufficientemente comprensibile dell'aspetto di una 3-sfera (immersa in un 4-spazio) in un 3-spazio, cercando sempre la massima semplicità (gli asterischi sono sempre due!). Ci troveremo di fronte l'Universo di Einstein e quello, ben più antico, di Dante Alighieri. L'inizio di una nuova avventura...
Eh sì, la faccenda non si chiude così facilmente. La turbolenza è, inevitabilmente, turbolenta. Un campione di tennis in azione, una buffa barchetta con uno sproporzionato “fumaiolo”. Cosa avranno mai in comune?
Una rapida incursione nel territorio dei regimi turbolenti.
Chi non ha mai viaggiato in treno o in automobile? Tanto basta per capire i "fondamentali" del Jerk. E di questo abbiamo parlato nei precedenti articoli sull'argomento. Ma ci sono esperienze molto meno comuni che fanno definitivamente amare questa derivata terza dello spazio, dal curioso nome.
Un non-quiz per conoscere sempre meglio le nostre amiche stelle, rispolverando un semplice concetto di fisica classica!
Non bastava l'accelerazione a complicare la vita! Adesso arriva anche il jerk e si tira dietro tutti i suoi parenti.
E va bene, via, riprendiamo il discorso e vediamo che altro ci aspetta!
In questo articolo presentiamo tre classici esempi di meccanica classica che aprono le porte a una delle idee base della relatività generale. Lo facciamo attraverso domande all'apparenza abbastanza banali, ma sufficienti a comprendere cosa voglia dire essere in caduta libera.
All’alba del 4518, sul terzo pianeta del sistema solare, i bipedi discendenti dai primati, avevano trovato il modo di dimostrare che il loro non era l’unico universo, ma solo uno dei tanti possibili. La scoperta sembrava aver finalmente fornito una risposta al motivo per cui il loro universo aveva assunto proprio quelle sembianze.
Lo scopo di questo articolo è quello di affrontare la variazione dell'accelerazione e come questa e le sue sorelle di grado più elevato siano introdotte sia attraverso percorsi curvilinei alquanto laboriosi sia agendo sull'acceleratore e sul freno di un qualsiasi veicolo anche in moto rettilineo. In questa prima parte, decisamente più semplice, ci dedichiamo a un problema di pura cinematica.
Un bel problemino relativistico (RR) che sembra portare a un paradosso. Un’attenta analisi dei fatti, però, fa rientrare tutto nelle regole… Einstein , per questa volta, si salva.