Concludiamo l'argomento dell'aberrazione della luce con due applicazioni pratiche. In questo articolo parliamo di uno straordinario metodo utilizzato sfruttando i dati di Kepler. Keplero e Einstein: che bella coppia!
Non denunciatemi e non leggetemi, se preferite, ma stamattina ho voglia di parlare di Dio e di Universo senza finire al rogo. A modo mio, però… Per cui, amici come prima…
Proseguiamo il nostro viaggio nella vera storia delle unità di misura con la ricostruzione di quali siano state le reali motivazioni che hanno condotto Michael Faraday a concepire il Farad.
Se non fosse stata definita l'unità di misura di questa grandezza, ci sarebbe una gran confusione nell'utilizzo dei condensatori, componenti essenziali per una sterminata quantità di apparecchiature senza le quali la nostra vita sarebbe diversa.
Il bisogno di materia ed energia oscura nasce dalle classiche discrepanze tra teoria e osservazioni. Una volta si lavorava duro per cercare la spiegazione, tenendo per lo più in conto i dati osservativi CON I LORO ERRORI previsti. Oggi, si tenta, sempre più spesso, di riempire i buchi inventandosi qualcosa “ad hoc”, anche perché il mistero affascina l’opinione pubblica sempre di più che un silenzioso lavoro a tavolino (senza Celestia…). Opinione pubblica affascinata o spaventata vuol dire maggiori fondi a chi soffia sul fuoco di questo successo. Il gioco è abbastanza chiaro nel mondo moderno e … avanzato (?). Che abbiano ragione oppure no, grande rispetto va, quindi, a chi affronta certe problematiche utilizzando i dati e una profonda analisi dei modelli troppo semplificati che tendono a imporre soluzioni frettolose e, soprattutto, coinvolgenti.
Se qualcuno, al confine tra Liguria e Toscana, volesse venire a sentirmi (e a conoscermi), vi avviso che l’8 aprile, alle ore 18, terrò una conferenza sull’esperimento della doppia fenditura (a livello ultra divulgativo) presso il ristorante Antico Uliveto di Seravezza, immerso in uno splendido uliveto (da cui il nome). La conferenza sarà seguita da […]
Finalmente un nuovo viaggio nello spazio per i nostri piccoli e sempre più avventurosi amici! Questa volta, tuttavia, non si limiteranno a qualche giro intorno alla Terra, bensì affronteranno lo spazio profondo, con tutti i suoi pericoli, tutte le sue opportunità, ma, soprattutto, tutte le informazioni che ci dà!
Tempo fa, mentre facevo una passeggiata alla ricerca di un’ispirazione per un nuovo articoletto divulgativo da pubblicare nel nostro Circolo, la mia attenzione venne catturata da due ragazzini che stavano giocando a lanciarsi una pallina da tennis e da un distinto signore che li osservava con aria divertita e interessata… stavo per andarmene, quando mi accorsi che il signore stava usando un cronometro, quindi mi resi conto che in realtà quello non era un semplice gioco, ma un vero e proprio esperimento scientifico… potevo non fermarmi a curiosare?
Dopo diversi quiz di matematica, ve ne proponiamo stavolta uno di fisica, abbastanza vicino all'esperienza quotidiana.
Prosegue, con questa seconda puntata, l'avventura di Oreste Pautasso nel mondo degli analemmi...
Su Papalla sono un po' preoccupati che solo un terricolo ha risposto ad una delle tre domande del quiz... prima hanno pensato ad un problema di comunicazione... poi hanno pensato che i terricoli forse assomigliano agli abitanti del pianeta timido, meglio noti come i timidoni...
Forse si leggerà in giro che un esperimento eseguito recentemente in Spagna sembrerebbe aver superato i limiti del principio di indeterminazione di Heisenberg. In realtà, non è così, ma il risultato ottenuto ha grandi possibilità di applicazione. Cerco di darne una spiegazione estremamente semplificata, ma che spero sufficiente per averne una vaga idea.
Dopo l'Ampere e l'Ohm, siamo giunti al terzo episodio di questa ricostruzione della verità sulla genesi di alcune delle più note unità di misura. E' la volta del Coulomb, l'unità storica della carica elettrica.
Dopo aver trattato, in modo abbastanza accurato, l’aberrazione, il redshift e il blueshift relativistici, nonché la dilatazione del tempo, utilizzando una figura a quattro dimensioni, vogliamo costruire passo dopo passo un viaggio verso il Sole a velocità più o meno relativistica. Il tutto senza formule e semplificando un poco la trattazione.
La scoperta dei sette pianeti sette attorno alla nana rossa Trappist-1, ha già mostrato che carta e matita sono più che sufficienti per rappresentare possibili panorami visti dai vari pianeti.
Affidare il compito a qualche software può apparire come la cosa più semplice, ma senza conoscere come quei risultati sono stati ricavati si finisce per dover prendere per vero anche ciò che potrebbe essere frutto di un errore del programma o della sua impostazione...
Riassumiamo, in modo semplificato, la nostra ellisse di aberrazione e la sua ricaduta sul panorama che si vede viaggiando in astronave a velocità relativistiche. Buon viaggio!
Inizia, con questo racconto, una incursione nel mondo delle meridiane, che vi darà la risposta alla domanda che mai avete osato fare: cosa è mai quella specie di otto che campeggia sotto lo stilo in corrispondenza della linea del mezzogiorno? Forse la firma del pittore che ha disegnato il quadrante? Oppure una raffigurazione magica il cui significato è andato perduto? Serve forse a qualche scopo pratico? Quali sono i criteri con cui viene tracciato?
Ebbene, se avrete un po' di pazienza e non vi perderete questa e le prossime puntate, avrete tutte le risposte a questi interrogativi