Continuiamo con la cinematica, aggiungendo una formula particolarmente utile per risolvere problemi con moto uniformemente accelerato. Non stupisca se c'è di mezzo Torricelli.
Continuiamo con i nostri momenti d'inerzia. Questa volta tocca all'anello sottile e al disco sottile.
Un problema estratto da uno dei test di ammissione più difficili al mondo. Risolviamolo assieme...
Fabrizio ha centrato il bersaglio al primo colpo. Durante la prossima nevicata chiederemo consiglio a lui per organizzare la pulizia delle strade!
Negli svariati articoli di fisica classica, abbiamo sempre trascurato un po' il momento d'inerzia, ossia la "reazione" di un corpo a qualcosa che vuole farlo ruotare. Qualcosa, perciò, che è l'equivalente della massa in un moto traslatorio. Analizziamo da vicino e vediamo di calcolare i momenti d'inerzia di alcuni corpi rigidi con forme differenti. Iniziamo con una barretta di ferro...
Proseguendo nell'esecuzione di semplici esercizi di cinematica è meglio tener conto di possibili errori nell'applicazione delle formule fondamentali della cinematica.
Anche se intento a preparare semplici esercizi di cinematica e , in generale, di fisica classica, non potevo lasciare inoperosi i più esperti siano essi silenziosi oppure no. Chiamiamolo pure ... un anticipo di inverno!
Ricominciamo da... tre. Occupiamoci un po' della fisica classica e, in particolare, della meccanica, iniziando col ricavare le formule base della cinematica e risolvendo un primo esercizio.
Per risolvere problemi apparentemente ostici basta, a volte, un attento momento di riflessione.
Umberto Cibien ha completato la scrittura di questa dimostrazione delle trasformazioni di Lorentz il 27 gennaio 2021, esattamente un anno prima della sua prematura scomparsa.
Ringraziamo Romeo Ceccato, grande amico di Umberto, per il prezioso supporto fornito nel recupero di alcune fondamentali immagini che compaiono nell'articolo e che si temeva fossero irrimediabilmente perdute.
L’inquietante enigma dell’ Etere sullo sfondo dello sviluppo di una nuova fisica ad opera di tre grandi protagonisti della relatività
La più grande realizzazione di Maxwell fu, nel 1864, l’unificazione delle forze elettrica e magnetica, creando, con le celebri equazioni differenziali che portano il suo nome, il rigoroso modello di riferimento in cui inquadrare le osservazioni di Faraday.
Si trattava di un evento fondamentale, le cui conseguenze investirono il futuro di tutta la fisica.
La forma di queste equazioni ha guidato scienziati come Lorentz, Poincaré e Einstein alle trasformazioni spaziotemporali della relatività speciale che, a loro volta hanno condotto alla concezione di spaziotempo di Minkowski.
In quel secolo e mezzo o poco più che separa Newton da Einstein, molti personaggi scrivono importanti pagine nel libro della Scienza ma, tra di essi, ce n’è uno che, più degli altri, può essere considerato un vero e proprio ponte tra quei due geni assoluti, risolvendo il dubbio di Newton e ponendo le basi per le intuizioni di Einstein: nacque a Londra nel 1791, morì nel 1867, diventò il più grande fisico sperimentale dei suoi tempi e di lui bisognerebbe parlare di più.
Consideriamo questo articolo come una ciliegina cosmica, anche se tratta di un argomento saputo e risaputo. Ma, a volte, è meglio ripetersi per evitare che le fake news si diffondano...
Semplifichiamo di molto un argomento piuttosto complesso che permette ai paracadutisti e agli acrobati del cielo di lanciarsi con relativa tranquillità.
Proponiamo ai lettori, iniziando con questo articolo, il complesso percorso che ha portato alla attuale visione scientifica dello spaziotempo e della gravità, ricordando i matematici, fisici, astronomi che più hanno contribuito alla formulazione della teoria della relatività nell’arco di un secolo e l’intreccio delle loro idee, scoperte e relazioni, nel contesto dello scenario culturale in cui sono vissuti ed hanno operato.