Dopo non poche perplessità ed esitazioni, Ciccio è riuscito a comprendere talmente bene la spiegazione di PapalScherzone su come mai Astericcio & co. stavano fluttuando in assenza di peso nella papalastronave, che ha deciso di approfondire l’argomento e ci ha chiesto di scrivere questa appendice dedicata a chi, come lui, è curioso e vuole saperne di più. Ed era talmente entusiasta che ha insistito per prendere parte attiva agli esperimenti che ora andremo ad analizzare (ma state tranquilli… lo abbiamo fatto saltare da una piccola altezza, in modo che non corresse il rischio di farsi male!).
Cosa c'è di meglio di una gita nello Spazio per apprezzare la meraviglia che ci circonda? I nostri piccoli ma sempre più saggi amici vivranno un'esperienza che, oltre a donare loro emozioni e divertimento, arricchirà il loro bagaglio di conoscenze e la loro capacità di riflettere e pensare con la propria testa. Per non parlare, poi, di una nuova stimolante amicizia!
In questi giorni si parla (abbastanza) di un pianeta che appartiene a un sistema triplo. I titoli si lanciano su situazioni da film di fantascienza e si pensa soltanto alla visione di tre albe e di tre tramonti e/o di un pianeta riscaldato da tre soli (non riporto le fonti, ma sono facili da recuperate). In realtà la situazione non è poi così strana e rappresenta un bellissimo problema dei tre corpi (e magari, in futuro anche dei quattro). Affrontiamolo, brevemente, sotto questo aspetto, ben più intrigante.
Scoprire un buco nero accompagnato da una sorellina che si prende cura di lui potrebbe essere relativamente facile. L'impresa sarebbe ben più ardua, e apparentemente impossibile, se il buco nero vivesse da solo. Tuttavia, una ricerca, soltanto teorica per adesso, potrebbe indicare la via da seguire.
Attraverso tanti calcoli analitici (di media difficoltà, anche se un po' noiosi) si possono ricavare le tre leggi di Keplero partendo dalla legge di gravitazione universale di Newton. Vi è un solo punto critico relativo alla derivazione della traiettoria del corpo orbitante: un'equazione differenziale che comporta il calcolo di un integrale non banale (per noi almeno). Solo in questo caso accettiamo di prendere un risultato per buono... Per dirla in altre parole, risolviamo un problema fondamentale di Meccanica Celeste: il problema dei due corpi.
Questo breve articolo vuole solo mettere i puntini sulle “i” sulla polemica, sempre attiva, relativa alla massa relativistica. In poche parole, dimostriamo che ci possiamo permettere di parlare di massa che varia con la velocità anche se “fisicamente” potrebbe sembrare un controsenso. La massa relativistica è -forse- una costruzione di comodo che semplifica la trattazione della quantità di moto. Tuttavia, basta capire il suo significato e poi non vi è niente di male nel continuare ad usarla. Questo articolo, che ho tenuto nel cassetto, presenta un nuovo metodo di presentazione della faccenda, lasciando la massa quella che è. Restano grossi problemi interpretativi, come quelli del fotone che non avrebbe massa, ma avrebbe comunque quantità di moto... L'ho voluto recuperare per rispondere in qualche modo al commento sulla DR fatto dal nuovo amico Pippo.
Siamo alle solite… Una strumentazione fantastica è stata messa a punto e premetterà di studiare da vicino le conseguenze della relatività generale. Si parla di una “nuova” conferma della teoria. Io direi molto meglio che se qualcosa non sarà perfetto, bisognerà rivedere i dati osservativi e la calibrazione degli strumenti…
Se facessimo la domanda: “Il Sistema Solare è stabile su tempi scala dell’ordine dei miliardi di anni (anche escludendo gli effetti fisici dell’evoluzione solare)?”, i migliori meccanici celesti potrebbero solo rispondere: “Non lo sappiamo con certezza”.
Le onde gravitazionali provenienti dall'unione di due buchi neri si sono rilevate un'altra volta (o forse due). La Scienza astrofisica è ormai cambiata e speriamo che l'homo sapiens sapiens di oggi riesca a sfruttarla nel modo più consono, in accordo con la visione di Galileo e come ringraziamento per una teoria che va al di là di ogni ammirazione.
Non ci resta che dedurre la terza legge di Keplero, quella forse più importante e usata. La deduciamo per un’orbita qualsiasi, ma è già ben noto (e immediato) il procedimento da usare nel caso di un’orbita circolare, che richiamiamo per semplicità.
Cosa vorrà mai fare PapalAtleta con quella grossa calamita?
Che meraviglia realizzare il sogno della propria vita e trascorrere una settimana indimenticabile nel posto più bello di tutti i tempi!
Vin-Census è riuscito a realizzarlo e lo conserverà nel cuore per tutta vita... nonostante si sia trovato di fronte ad una scelta obbligata!
Bando alle ciance e andiamo dritti fino alla prima legge di Keplero, la parte più difficile, che ci obbliga a prendere per buona la soluzione di un’equazione differenziale. Per noi è, al momento, troppo impegnativa, ma chi vuole saperne di più trova un link adeguato.
Quasi senza accorgercene abbiamo ricavato la seconda legge di Keplero. Soffermiamoci un poco su di lei e sul suo significato fisico. Poi proseguiremo verso la prima legge.
Vi sentite sufficientemente allenati? Bene allora siete pronti per la seconda parte del racconto...
Questo lungo articolo mette insieme tutti quelli apparsi sulla Dinamica Relativistica. In particolare, mostra come si arriva "facilmente" alla più celebre formula dalle Fisica e ci dà un'idea di quanto la Relatività Ristretta sia necessaria alla Meccanica Quantistica. Chiudiamo un altro pezzo fondamentale della fisica moderna, prima di affrontare la Relatività Generale. Dopo un po' di permanenza negli articoli in evidenza, si sposterà negli "approfondimenti".