Il problema non è tanto di trovare la velocità e l’accelerazione di un punto in moto circolare uniforme, ma di ricavare le loro caratteristiche (modulo, direzione e verso) utilizzando i vettori, i versori e le coordinate polari. Ovviamente, alcuni passaggi potevano essere risolti in modo ancora più semplice...
Un attimo di pausa nella lunga avventura della relatività ristretta o speciale. Lo scopo finale è quello di rappresentarla in un diagramma spaziotemporale di estrema semplicità grafica e di leggera complessità interpretativa. E’ venuta l’ora di rivedere e ragionare sopra i concetti espressi finora, le basi di tutta la teoria. Poi continueremo nel nostro viaggio entusiasmante.
L'Universo è composto di materia. Per studiare la materia bisogna munirsi sia di un telescopio che di un microscopio, ossia guardare sia l'infinitamente grande che l'infinitamente piccolo. In altre parole, si deve saltare con naturalezza dalle stelle agli atomi e ai suoi principali componenti. Questo lungo articolo cerca di fare proprio questo, con le sue ovvie limitazioni. Non è altro che l'unione rielaborata degli articoli sulla storia dell'atomo e sulla spettroscopia.
La trasformazione di Lorentz ci permette di descrivere -e comprendere- con estrema facilità la contrazione della lunghezza di un oggetto in moto rispetto all’osservatore. Un altro effetto, apparentemente assurdo, non è altro che una logica conseguenza dei postulati di Einstein.
Ho sempre paura a entrare in questo capo, dato che le mie conoscenze tecnologiche sono veramente ridicole. Tuttavia, è solo un tentativo “superficiale” per dare un’idea di quello che la meccanica quantistica potrà offrirci in un futuro molto prossimo. Speriamo che la mente umana sia all’altezza delle potenzialità che sta scoprendo e mettendo in pratica. Un po’ di timore c’è sempre: “Non basta creare la tecnologia di punta, bisogna anche saperla usare nel modo giusto…”.
Lo faccio molto raramente, ma questa volta ho deciso di fare un piccolo strappo alla regola e parlare di una delle tante teorie che cercano di spiegare il TUTTO. Sembrerebbe magnifica, ma, come al solito, senza prove sperimentali la Scienza sconfina nella fantasia e -spesso- nella filosofia scientifica, molto interessante, ma poco “produttiva”.
Beh…, come Celty e Alvy hanno subito compreso, ho cercato di gettare un po’ di fumo negli occhi. In realtà, non importa assolutamente niente quale sia la velocità iniziale di papallo C e nemmeno quali siano le masse effettive dei tre papalli. Ciò che conta è solo il rapporto tra le masse dei papalli A e B e quella di papallo C. Qualsiasi sia la velcoità costante di C, il papallo non riuscirà mai a colpire due volte papallo B!
Certi fenomeni dell'Universo avvengono in tempi rapidissimi e solo un colpo di fortuna ci permette di vederli. Quando la luce, dopo tempi enormi, giunge a noi, bisogna essere pronti riceverla: Paganini non ripete! Non sempre però... L'effetto lente, guidato da un ammasso galattico, può concedere molte "ripetizioni" di un fenomeno fondamentale come l'esplosione di una supernova avvenuta ben nove miliardi di anni fa.
Siamo sempre su Papalla, ma all’interno di una sua scuola. I professori, malgrado siano di forma sferica, sono molto rigidi e vanno “dritti” al sodo. Il problema che hanno posto ai papallini deve perciò essere risolto in modo rigoroso e senza approssimazioni di sorta. Sembra facile (ed è facile), ma è un modo molto utile per usare vettori, versori e derivate.
Abbiamo già trattato la meccanica quantistica sia attraverso il celeberrimo esperimento della doppia fenditura, sia attraverso l'elettrodinamica quantistica (QED), entrambi frutto del genio di Feynman. Raccontando la storia dell'atomo e la base della spettroscopia, abbiamo conosciuto il miracolo matematico di Planck e del suo pacchetto d'energia. Vale la pena, in questo articolo, riunire i principi fondamentali della meccanica quantistica e gli effetti più rilevanti. Ovviamente, il tutto in una veste estremamente divulgativa e, per quanto possibile, collegata alla meccanica classica.
Beh… questa è una news veramente con i fiocchi! Forse non è tecnologicamente comprensibile appieno, ma basta e avanza per capirne l’importanza fondamentale. Detta in parole semplici: si è riusciti a “fotografare” la luce mentre assume contemporaneamente la forma di particella e di onda. Chissà come sarebbero contenti i grandi della meccanica quantistica! Alice ha dimostrato che tutto ciò che ha visto è VERO!
Tra i principi più importanti della meccanica quantistica rimaneva ancora “scoperto”, in questo blog, quello detto Principio di Esclusione di Pauli. In qualche modo si riallaccia strettamente a quello di Heisenberg (come quasi tutto), ma spiega perfettamente come mai esiste la materia che conosciamo. Dà, però, il meglio di sé nell’interpretare la materia degenere delle nane bianche e delle stelle di neutroni.
Ritorniamo su Papalla e divertiamoci con uno degli sport più seguiti dai papalli: l’urto reciproco sul ghiaccio, ovvero il “papallurto”. Il record assoluto planetario è vecchio di molti anni e un aitante papallo vuole a tutti i costi riuscire a batterlo. Vogliamo aiutarlo?
Ho usato un metodo basato solo sulle forze, per non ripetere quello che usa i momenti come già correttamente spiegato da qualcuno di voi (bravi!). Non vorrei entrare in ulteriori complicazioni. Tra poco inserirò un nuovo quiz "papalliano", particolarmente divertente e leggermente più complicato. Il tempo mi sta un po’ scappando di mano e malgrado stia muovendomi sempre più velocemente continua a contrarsi… alla faccia della relatività ristretta!
E’ giunta l’ora di utilizzare praticamente la trasformazione ricavata partendo solo e soltanto dai postulati di Einstein. Verifichiamo che quanto preannunciato dalla relatività della sincronizzazione porta proprio a tempi diversi a seconda del sistema in cui si svolgono le misure. Capiamo ancora meglio che non è il tempo in sé che cambia, ma la misura di esso eseguita in sistemi diversi. Nel frattempo, siamo affascinati dall’estrema importanza del fattore di Lorentz.
Quando si è troppo forti e generosi tutti ne approfittano e così, cercando nei testi antichi, si è scoperta la tredicesima fatica di Ercole, richiestagli da un re un po’ troppo esibizionista… Come capita spesso e volentieri, vi sono metodi diversi per risolvere l’enigma. A voi la scelta… Niente Papalla questa volta… ma “solo” l’antica Grecia.