Per assistere agli effetti di un buco nero non c'è bisogno di spingersi nella profondità dello Spazio. Se ne possono vedere di analoghi cercando i grandi vortici marini. La matematica che li descrive è estremamente simile.

Per assistere agli effetti di un buco nero non c'è bisogno di spingersi nella profondità dello Spazio. Se ne possono vedere di analoghi cercando i grandi vortici marini. La matematica che li descrive è estremamente simile.
Discutendo di Universo come entità unica e non come insieme di diversi oggetti celesti, essenzialmente separati, ci siamo trovati di fronte, quasi senza volerlo, alla domanda decisiva. Una domanda che è stata formulata in vari modi, ma che si può sintetizzare in “Perché esistiamo?”. Utilizziamo un classico paradosso della meccanica quantistica per cercare di rispondere. No, sarebbe troppo bello e facile. Accontentiamoci di comprendere al meglio il significato della domanda.
Non spaventatevi! Il titolo non vuole essere una specie di presa di posizione pro o contro la Religione o la Fede. Non ci penso nemmeno e nemmeno ne sarei in grado. Vorrei solo fare alcune considerazioni su certi risvolti apparentemente assurdi della meccanica quantistica e su come abbiano strane (?) ricadute su ciò che solitamente si associa con il bisogno di “credere” in qualcosa o in qualcuno superiore a noi. Le conclusioni finali sono, solo e soltanto, mie considerazioni personali.