Avrete capito subito che il quiz è stato predisposto per fare (una volta per tutte) chiarezza sul paradosso dei gemelli. Ragione per cui, risolviamo il problema in vari modi, accorgendoci che, alla fine, si usa sempre lo stesso concetto, quello del cambiamento di sistema di riferimento inerziale.
Il quiz che vi propongo è banalissimo, ma si riferisce al paradosso dei gemelli, gioia e dolore di molti appassionati. La soluzione è quasi immediata, ma noi ne approfitteremo per tornarci sopra e discuterne con calma, per cercare di eliminare qualsiasi concetto sia rimasto ancora un po’ confuso. Soprattutto, vedremo l’importanza della simultaneità, del significato di sistema di riferimento e del ruolo che gioca la velocità della luce.
L'apparente astrattezza dei concetti relativistici si rivela ricca di risvolti pratici e suggerisce espedienti applicabili in modo semplice alla risoluzione di problemi quotidiani che affliggono ampi strati della popolazione. Non perdete l'occasione di trarne profitto, unendo al piacere della conoscenza in sé, i vantaggi pratici che essa ci può offrire. Parola di Pautasso... Oreste Pautasso!
Che cos’è il tempo proprio? E’ il tempo che intercorre tra due eventi misurato dall’orologio di chi si muove lungo la linea di Universo che collega i due eventi. Il tempo proprio è il tempo misurato da chi sta nel sistema visto in movimento.
Capodanno si avvicina ed è meglio avere un orologio che funzioni molto bene. Ecco, allora, un quiz molto carino di relatività ristretta. Non è assolutamente difficile, ma è importante aver capito perfettamente cosa s’intende per tempo proprio…
Un facilissimo quiz relativistico che evidenzia molto bene gli effetti della RR, l’importanza fondamentale della simultaneità e il significato di sistema di riferimento… Non vi è bisogno di nessuna formula, ma solo dei concetti base.
Per una volta, questa volta soltanto, scriverò un'introduzione seria perché provo un affetto particolare per questo racconto e non posso scherzarci sopra. Quando Vin-Census lo scrisse, la più piccola delle mie figlie frequentava la terza elementare (oggi ha quindici anni e ricorda ancora con piacere questo episodio) e, ascoltando i discorsi di alcuni compagni di classe, cominciava a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale. Allora stampai questo racconto, glielo lessi e glielo spiegai accuratamente... risultato: il giorno dopo entrò in classe sventolando il foglio con la storia, urlando felice "Ve l'avevo detto che esiste!!!". La "leggenda" racconta che altri compagni di classe dubbiosi abbiano continuato a crederci; per quanto tempo non lo so, ma sicuramente abbastanza per trascorrere almeno un altro Natale nella felice attesa del Mitico Vecchietto! Grazie, Vin-Census, grazie di cuore da parte mia e da parte di tutti loro!
il nostro fantastico Alan (alias Curiuss) e il prodigioso gatto Gualtiero, hanno iniziato la loro nuova avventura verso la relatività di Einstein. Non perdetevi la prima puntata (e tutte le altre che seguiranno). Oltre che ringraziarlo per la creatività e per l'ironia, unita a una conoscenza scientifica tale da permettergli di semplificare anche i concetti più "ruvidi", dobbiamo ringraziarlo anche per avere citato con bellissime parole il nostro Circolo.
Uno dei siti più visitati per avere risposte di fisica e astronomia è "Scienza per tutti". Casualmente sono capitato sull'argomento che riguarda il Paradosso dei Gemelli.
Certe scoperte epocali vanno commentate a freddo, ma non è facile raffreddarsi quando sai che durante la tua vita è capitato qualcosa che resterà nella storia della Scienza. Un qualcosa che cambierà completamente la visione e i risultati dell'astrofisica futura.
Captate le onde gravitazionali create dalla fusione di due stelle di neutroni. Ciò è già una novità. La cosa più importante è, però, che l'evento è stato rilevato in altre lunghezze d'onda. Trovata la pietra di Rosetta per sapere da dove partono esattamente le onde gravitazionali e per poter analizzare con tecniche tradizionali la loro sorgente.
Dopo la favoletta della volta scorsa, non ci rimane che spiegare l’esperimento di Michelson e Morley in maniera un po’ più scientifica, utilizzando (poca) matematica e geometria.
Questo lungo articolo contiene quelli relativi all'entrata dentro un buco nero, descritto attraverso la metrica di Schwarzschild. Alcune parti contengono concetti e visualizzazioni non banali, anche se sono state escluse tutte le formule matematiche. I risultati, però, sono talmente brillanti, che meritano un piccolo sforzo in più.
Dopo la dovuta parentesi dedicata al grande Karl Schwarzschild e alla sua metrica capace di descrivere il campo gravitazionale fuori e dentro l’orizzonte degli eventi, torniamo al diagramma di Penrose e applichiamolo a un buco nero eterno. Vedremo come il diagramma si sviluppi facilmente e come ci faccia sognare su viaggi ancora impossibili. Concluderemo il tutto con alcune estrapolazioni al limite della fantascienza.
Questo articolo rappresenta la soluzione del quiz che è valso un premio Nobel al grande Michelson. Tuttavia ne ho approfittato per spiegare l’esperimento che ha cambiato la fisica (oltre che essere un fallimento… ma ce ne fossero tanti così!), in modo veramente elementare, sotto forma di una favola. Ciò ha comportato qualche inesattezza, che giudico, però, di secondaria importanza rispetto al concetto di fondo. Seguirà tra breve l’articolo “serio” che metterà le cose a posto. Per adesso, seguendo il nostro stile, giudico la favola vietata ai maggiori di X anni, con X che tende a infinito…
Un grande scienziato propose questo QUIZ ai suoi figli. Cercate di risolverlo...