L’immagine attorno a cui si sviluppa l’articolo è veramente qualcosa di prodigioso, anche se sembra una campo stellare banale e povero. Ciò che si vede è soprattutto ciò che non si potrebbe vedere: buchi neri galattici in via di formazione.
Vedere uno scontro di ammassi galattici è sicuramente uno degli spettacoli più impressionanti del Cosmo, ma riuscire anche a vedere come la collisione sia riuscita ad accelerare il gas lanciato da un buco nero galattico è un caso davvero unico: un dramma shakesperiano sbalorditivo!
Il satellite Fermi, ha scandagliato il cielo in lungo e in largo alla ricerca delle sorgenti gamma, quelle capaci di inviarci i fotoni più energetici. Uno dei suoi scopi era quello di evidenziare, in qualche modo, la materia oscura. Bene, niente di niente. Anzi, la mappa ricavata distrugge anche molti modelli costruiti con la solita foga da … Nobel.
Diciamoci la verità, fuori dai denti: cosa sia successo realmente nel periodo della grande nebbia, successiva alla brevissima luce del Rumore Cosmico di Fondo, non lo sappiamo ancora. Un po’ si parla di gigantesche galassie già formate, un po’ di piccole galassie che si uniscono come un puzzle.
La notizia è di quelle epocali, da un punto di vista osservativo. Le parti più tecniche si possono trovare un po’ dappertutto, anche in italiano, dato che copiano la comunicazione ufficiale dell’ESO. Noi preferiamo occuparci della parte più poetica e filosofica (forse), che è, però, anche quella più importante per la comprensione del Cosmo e della sua vita. Ancora una volta c’è di mezzo ALMA…
Se ne conoscevano solo una sessantina con un’età inferiore a circa un miliardi di anni d’età. In un solo colpo si è raddoppiato il numero. Anche senza teorie fantasmagoriche, le osservazioni condotte con metodo e perseveranza possono fornire dati fondamentali per il miglioramento della nostra conoscenza dei primi “anni” dell’Universo.
Forse nessuno c’ha mai pensato… ma sapete quanti fotoni ci colpiscono ogni secondo? E quanti di loro provengono da luoghi e da tempi assai lontani? Un argomento estremamente interessante, soprattutto ora che molti di voi stanno prendendo la tintarella…
L’Universo è ricco di rumori di fondo, dal più famoso (quello delle microonde) a quello dei raggi infrarossi a quello dell' X. Un “fastidioso” mormorio che sarebbe fondamentale poter attribuire a singoli disturbatori. Quando poi gli schiamazzatori sono proprio i fenomeni più energetici del Cosmo (i buchi neri galattici), la faccenda diventa estremamente interessante, anche scientificamente.
Non troppo caldo né troppo freddo. Questa frase ci perseguita, soprattutto dopo l’articolo-riflessione di ieri sulla Relatività Generale e sui buchi neri galattici. Sembra quasi che ci abbiano sentito… ed ecco una nuova informazione, ancora troppo debole per essere accettata con entusiasmo, ma è la prima volta che osservazioni dirette sembrano confermare una teoria sulla formazione dei motori delle prime galassie, lasciata sempre un po’ in disparte.
Questa news, decisamente interessante dato che c’è di mezzo ALMA (una sicurezza), sembrerebbe quasi un colloquio tra un medico di famiglia e un oggetto tra i più misteriosi dell’Universo, un buco nero molto riservato e poco esibizionista.
Al centro di un remoto ammasso galattico regna sovrana un’enorme galassia che contiene un supermassiccio buco nero. Normalmente sa trattenersi nel mangiare e segue una dieta quasi perfetta. Poi, improvvisamente decide di fare un banchetto come si deve. Possiamo dargli torto dopo tutto il lavoro che ha fatto?
E’ ormai una frase provata e comprovata dalle osservazioni: siamo veramente figli delle stelle. Tuttavia, potrebbe darsi che gli elementi che formano i nostri corpi provengano da ben più lontano…
Se avete intenzione di fare un viaggetto vicino a un buco nero galattico, è bene che mettiate nel vostro bagaglio una bella giacca a vento. Da quelle parti non si scherza.
Un sistema doppio di buchi neri ha permesso di determinare la configurazione geometrica e la rotazione del corpo principale, attraverso il valore enorme della precessione orbitale.
Pensiamo sempre che i tempi dell’Universo siano ben diversi dai nostri. Ciò capita, soprattutto, quando si parla degli oggetti più potenti del Cosmo, come i buchi neri galattici. Il loro pasto è uno dei fenomeni più energetici della Natura e non può che stupire il fatto che si sia vista la sua fine in un tempo umanamente breve, solo 2 anni!
Ancora una volta, utilizzo un articolo apparso su Media INAF. Ma, questa volta, è una critica molto velata. Ciò che m’interessa di più è capire se una notizia che dovrebbe essere divulgativa, lo sia veramente e non crei, invece, solo confusione su argomenti che molti pensavano di aver capito. L’argomento riguarda l’effetto lente di Einstein sul quale abbiamo, recentemente, parlato molto. Vi chiedo, perciò, di leggere la nota e di dirmi se e cosa avete realmente capito. Le vostre risposte mi saranno molto utili per pianificare sempre meglio i metodi di divulgazione realmente efficienti. Più che un articolo questo è puramente un sondaggio!