In realtà, non è ancora stata trovata una vera cura dimagrante per i “ciccioni” del Cosmo, ma -almeno- sappiamo come farli smettere di ingrassare. Basta togliergli il cibo… Ma chi oserebbe farlo? Loro stessi… con grande forza di volontà, quasi “fantozziana”.
I buchi neri continuano a sorprendere e a creare paradossi e illusioni che coinvolgono gli stessi scienziati. Noi non possiamo ancora scendere nei dettagli, ma possiamo, comunque, cercare di inquadrare qualitativamente molti risultati che potrebbero essere considerati sorprese o assurdità. Prendo spunto da una recente scoperta che pone in primo piano una di queste situazioni molto ambigue. No, non voglio parlare di qualcosa di cui non abbiamo ancora le basi, ma proprio mostrare che senza basi otteniamo soltanto un forte … mal di testa.
Basta credere nelle previsioni di Einstein e della sua relatività generale e si è in grado di effettuare veri e propri viaggi nel tempo. Si può anche stare comodamente seduti al telescopio, dato che non è l’osservatore che deve “muoversi” nel tempo, ma ciò che vorrebbe vedere di nuovo…
Approfitto di un’osservazione di una fascio di raggi gamma provenienti da un lontanissimo nucleo galattico attivo per descrivere, come una fiaba, un viaggio di sette miliardi e mezzo di anni (circa) e come si sia riusciti a ottenere informazioni fondamentali sulla storia dell’Universo e su ciò che lo permea. Ho cercato di inserire (molto alla buona) concetti relativi alla Meccanica Quantistica, che possono aiutarci a raccontare la fisica moderna anche ai più piccoli. Un progetto che continuo a cercare di mandare avanti, nei limiti delle mie possibilità, sperando sempre nell’aiuto degli insegnanti.
Potrebbe essere una ricetta per contenere le nascite dove vi è sovrappopolazione. Basterebbe che i genitori fossero costretti a correre sempre a grande velocità. Probabilmente non avrebbero tempo per pensare ad aumentare la prole… No, non avete sbagliato sito. Stiamo parlando di nascite stellari e del moto all’interno delle galassie. Una ricerca che getta una nuova luce su un fenomeno che potrebbe essere di grande generalità.
I buchi neri sono spesso fraintesi da chi si avvicina a loro con un po’ troppa arroganza e senza averli studiati con attenzione. Mangiano tutto o invece continuano a emettere radiazioni? Sembrano domande stupide e invece si rincorrono sul web e non solo. Certe cose riguardano la meccanica quantistica, ma quelle più evidenti si fermano alla Relatività Generale. Attenzione a non mischiarle… Insomma, un insieme di concetti non semplici, ma che nuove osservazioni riescono a farci comprendere sempre meglio, se ci si accosta con le giuste basi scientifiche. Ecco la vera differenza tra loro (oggetti sicuramente misteriosi ma reali) e le teorie tipo araba fenice, che tutti pensano di conoscere, ma che nessuno sa dove e come trovare.
Non è facile ricevere una lettera capace di mandarci un’informazione luminosa (le uniche che siamo capaci di leggere, per adesso…) che abbia viaggiato per 13.4 miliardi di anni lottando contro l’espansione dell’Universo e contro l’arrossamento della luce, ma il messaggio è arrivato ed è sicuramente uno dei primi che indichino un oggetto in cui la materia si è sicuramente formata ed evoluta. E’ una piccola e debole galassia, ma Hubble ha letto le poche righe e –dicono- si sia profondamente commosso!
Le stelle sono come le creature viventi: nascono, vivono e muoiono. A seconda della propria massa vivono di più o di meno e si spengono in modo più o meno violento. Anch'esse hanno un cuore che pulsa, ma, normalmente, durante la sequenza principale, non si sente, tanto è regolare e discreto. Immaginate una galassia composta solo da stelle vive e vegete. Non sentireste praticamente niente, o, trattandosi di osservazioni, non vedreste praticamente niente di anomalo: una luce continua e costante, somma di tutti i contributi di ogni singola stella. Ma quando le stelle cominciano ad ansimare …?
Forse è stato scoperto il processo che riesce a formare i campi magnetici che si osservano in quasi tutte le strutture macroscopiche del Cosmo, come le stelle e le galassie. E’ un lavoro di unione e di partecipazione che sembra, però, andare contro l’entropia dell’Universo. Staremo a vedere…
Abbassa la tua radio per favore… Così sembra che stia proprio facendo un’eccezionale radio galassia che ha inviato la sua informazione ben nove miliardi di anni fa. L’urlo si sta spegnendo, indicando che il buco nero ha concluso uno dei suoi banchetti pantagruelici.
E’ sempre affascinante poter vedere, ancora in vita, i nostri più antichi progenitori. Sono magari molto invecchiati, ma ci riportano indietro di circa 12 miliardi di anni, quando la nostra galassia aveva creato le sue prime stelle. Una bellissima scoperta, non nuovissima, ma che ultimamente è stata rifinita. Peccato che un così bel lavoro abbia mostrato ancora una volta il pressapochismo di Media INAF e la ripetizione del deleterio sistema del copia e incolla, eseguito senza mai controllare l’articolo originale. Potremmo anche definirlo un piccolo falso che fa coppia con quanto successo, da poco, in merito all’articolo di Rampino sulla periodicità dei crateri terrestri d’impatto e delle estinzioni biologiche.
VISTA ha la vista buona! Il telescopio ha un diametro di 4 metri e si trova in Cile, probabilmente il posto migliore al mondo per le osservazioni. Usando, oltretutto, gli occhiali infrarossi riesce a vedere cose che altri telescopi non riescono a fare. Spesso si va all’estero trascurando le bellezze del nostro Bel Paese. Analogamente, per scoprire oggetti del tutto inaspettati, basta guardare vicino a casa.
Un risultato che potrebbe apparire ovvio, ma che rende sempre più solida l’idea che noi non possiamo essere altro che la norma nell’Universo. Le componenti della vita non sono solo ovunque, ma sono state mescolate nelle stesse proporzioni. Il famoso “brodo primordiale” non è un piatto locale, ma un cibo universale. E questo potrebbe essere vero già da almeno 10 miliardi di anni.
La disputa scientifica continua, anche se la nuova scoperta sembra aver dato un colpo decisivo. Per distruggere la nebbia che ha avvolto l’Universo, dopo il periodo del rumore cosmico di fondo, non sono stati necessari fari potentissimi, ma solo tante piccole luci. Ed è bello che l’abbia scoperto il caro vecchio Hubble, un quasi-pensionato che non dà segni di stanchezza.
La nostra galassia è piena di materia oscura… No, no, fermi tutti. Si parla di materia oscura “normalissima” che, però, non è mai stata vista prima. Si parla di una massa due o tre volte superiore a quella calcolata finora. E se questo capita per la Via Lattea, tutto fa pensare che capiti in ogni galassia. Le mappe galattiche vanno riviste e -soprattutto- le zone di nascita stellare. Niente da fare: osservazioni e interpretazioni razionali sono sempre alla base dell’evoluzione dell’astrofisica. Non sempre nasce un Einstein o Feynman. Bisogna accettare le proprie capacità e sapersi limitare per dare il massimo di noi stessi.
L’Universo ci ha insegnato un paio di cose fondamentali: (1) i processi e le leggi che applica nel suo Teatro sono sempre estremamente semplici. Chi le complica è spesso la mente umana, quando non riesce ancora a capirle e spiegarle. Una volta raggiunto lo scopo, appaiono spesso come le uova di Colombo; (2) se un processo funziona, perché cambiarlo? L’Universo, perciò, tende a usare i metodi sicuri e non gli importa chi lo stia usando, piccolo o grande che sia. I dischi di accrescimento seguono perfettamente queste regole. Le loro caratteristiche sembrano semplificarsi e -soprattutto - le loro caratteristiche sono le stesse sia per le piccolissime nane bianche che per i giganteschi buchi neri galattici. Un bell’aiuto per la ricerca futura.