Eccezionale osservazione effettuata nelle celeberrime galassie “Antenne”: stiamo assistendo alla nascita di un ammasso globulare.
No, calmi tutti! Non sto parlando di massa oscura, ma di massa “scura”, ossia difficilmente visibile, ma del tutto “normale”. Per adesso il risultato è stato ottenuto per la nostra vicina di casa, Andromeda, ma… chissà
Un record di anzianità (o di gioventù) che getta nuova luce sulla formazione delle prime galassie e che ci fa attendere il nuovo telescopio spaziale con sempre maggiore ansia. Forse potremo dire: “Si può fare!”
Volete iniziare un bel viaggio verso l’Universo vicino? Purtroppo non vi sono ancora a disposizione GPS o cose del genere per orientarvi tra galassia e galassia. Non resta che affidarsi alla cara vecchia mappa stradale (che io continuo a usare anche sul pianeta Terra). Ve ne consiglio una nuova di zecca che abbraccia un diametro di circa 2 miliardi di anni luce. Niente male come viaggetto “fuori porta”…
Si sono scoperte stelle iperveloci che fuggono dalla loro galassia a seguito di un spinta imperiosa dovuta al buco nero centrale. Si è scoperto addirittura un ammasso globulare che ha fatto la stessa fine. Adesso, si sono scoperte ben 11 galassie che sono state scacciate per sempre dalla galassia che seguivano come un cagnolino. In altre parole: tra due litiganti il terzo… viene cacciato!
Galassie “sportive” troppo veloci che si trovano a dover attraversare zone molto dense rischiano di apparire più vecchie e di vedere cambiare drasticamente la loro esistenza futura.
Ho riunito due news particolarmente interessanti che riportano entrambe la scoperta di qualcosa che, malgrado di massa enorme, si nasconde abbastanza bene. Parliamo di buchi neri galattici che si mostrano con difficoltà, ma che potrebbero aprire nuove finestre per lo studio della formazione delle galassie primitive e indicare le migliori posizioni per cercare le tanto attese onde gravitazionali.
L’obesità è ormai universalmente riconosciuta come causa di molti guai per l’uomo. Oggi sembra che anche l’Universo abbia problemi simili e, in particolare, le galassie.
ALMA sembra aver risolto un altro problema, la cui soluzione è stata da tempo ipotizzata ma mai provata direttamente. Stiamo parlando della formazione dei getti a velocità prossima a quella della luce che vengono sparati dai buchi neri galattici nello spazio grazie a “cannoni” magnetici. Tutto ciò capita in una zona estremamente delicata e misteriosa, molto vicina all’orizzonte degli eventi.
Sarebbe bello poter vedere l’intera vita della nostra galassia… Non potremmo nemmeno accontentarci di ciò che ha “registrato” il nostro Sole che è venuto al mondo quando gli avvenimenti più eccitanti si erano già conclusi. I suoi “selfie” (si dice così?) servirebbero ben poco, dato che bisognerebbe tornare indietro di oltre 11 miliardi di anni, almeno. Tuttavia, la luce con la sua “lentezza” ci viene in aiuto e dopo tanto lavoro è stato ricostruito l’album di famiglia della Via Lattea.
Accoppiando le osservazioni di Planck con quelle di Herschel (intesi come telescopi spaziali) si è riusciti a osservare i precursori delle più grandi strutture dell’Universo, gli ammassi galattici. E’ un po’ come se si fossero viste le prime scimmie che stavano trasformandosi in uomini. Un passo decisivo per la comprensione del Cosmo.
Una scoperta molto interessante sui campi magnetici delle nubi galattiche, le zone di formazioni stellari. Come spesso faccio (i più preparati non mi picchino) l’ho voluta riportare a modo mio, come una delle tante favole del Cosmo… Credersi sempre un po’ bambini è una medicina che nessuno sembra voler più utilizzare.
La materia oscura dilaga sempre di più. Non solo non si vede e non si sente (a parte gli effetti gravitazionali), ma adesso sembra anche che non riesca a interagire con se stessa. Scusate la mia ignoranza, ma la faccenda mi fa quasi ridere… Mi allaccio a un articolo di Media INAF non per criticarla (questa volta), ma per commentare brevemente l’articolo originale.
Si cercano un po’ ovunque e soprattutto nell’infanzia dell’Universo. E, invece, si scopre che possiamo “vederle” a quattro passi da casa.
Il disco galattico assomiglia a una serie di onde increspate. Sì, cari amici, stiamo parlando della Via Lattea che si è ingrandita del 50%. Merito, ovviamente, della materia oscura… O forse no?
Scoperta la stella fuggitiva più veloce mai osservata: oltre 1000 km/sec. Uscirà dalla nostra galattica, ma la sua origine non è quella che già conosciamo, ossia il passaggio di un sistema doppio troppo vicino al buco nero centrale. Riporto la notizia come è stata descritta nei giornali di gossip terrestri (sanno ormai fare solo quello...).