Alle galassie piace giocare. Penso che questa sia una constatazione ormai fuori da ogni ragionevole dubbio. Chiamateli incontri, fusioni, collisioni, fatto sta che le galassie sanno sfruttare molto bene la reciproca forza di gravità per inventarsi intrecci e soluzioni meravigliose, eleganti e spesso impreviste. Altro che i video giochi…
Non avrei voluto “massacrarvi” così frequentemente, ma questa notizia mi sembra particolarmente importante e vorrei raccontarvela subito,in modo semplice e intuitivo, malgrado si parli nientemeno che di onde gravitazionali
Il buco nero centrale della nostra galassia sta divorando una piccola nube di materia. Un piccolo rinfresco e niente di più che potrebbe, però, lanciare segnali che tutti aspettano con grande interesse. Ben diversa potrebbe essere stata la situazione due milioni di anni fa, quando il nostro “drago” ha lanciato fuoco e fiamme lasciando segni ancora oggi ben visibili.
Due ricerche svolte recentemente hanno portato a risultati estremamente simili, che già si erano ventilati precedentemente. I buchi neri non sono divoratori ingordi, ma sanno stare a dieta e rifiutano banchetti troppo abbondanti. Pensano solo a se stessi e alla loro “linea”? Assolutamente no, la vera ragione è un’altra, ben più importante e generale.
Soltanto una decina di anni fa è stato scoperto un nuovo tipo di galassie (o qualcosa del genere): le galassie nane ultracompatte, chiamate brevemente UCD (Ultra-Compact Dwarf galaxies). Esse presentano un’alta densità stellare e dimensioni molto ridotte. Recentemente se n’è aggiunta una veramente straordinaria in termini di densità. Ne approfitto per fare il punto della situazione e richiamare la loro possibile origine.