Ne abbiamo parlato tante volte e sembrava ormai tutto chiaro (o quasi). I buchi neri galattici non mangiano tutto e subito, ma sistemano il loro futuro cibo lungo un anello o disco o ciambella (come preferite) che li circonda ruotando velocemente. Ma è veramente tutto così semplice e ... statico?
Ormai sappiamo molto bene che i buchi neri centrali di due galassie, che si sono scontrate e fuse assieme, sono capaci di unire le loro forze e di diventare uno solo: per una grande galassia ci vuole un grande buco nero (come, più o meno, recitava una celebre pubblicità). Mentre lo fanno, stropicciano talmente lo spaziotempo che si è già riusciti con i mezzi terrestri (LIGO) a sentire (o vedere o come preferite) le onde gravitazionali che hanno emesso. Ma quanto è frequente questo gioco di collaborazione completa?
Nella sezione archivio abbiamo parlato a lungo dei buchi neri galattici concludendo che questi supposti cannibali del Cosmo sono in fondo dei perfetti motori, capaci di gestire al meglio la creazione di nuove stelle. Dei papà veramente premurosi. Oggi la solita ALMA ci dà , in qualche modo, ragione, evidenziando una visione del buco nero proprio come una fontana della vita che agisce a ritmo continuo e con le idee ben chiare.
Studiando il moto di una stella orbitante attorno al buco nero centrale della nostra galassia si pensava di verificare ancora una volta le previsioni della relatività generale di Einstein, dato che era previsto un passaggio molto ravvicinato. Tutto perfetto, ma un po' di fortuna e la sensibilità estrema della strumentazione ha messo in evidenza anche il disco di accrescimento, proprio ai bordi dell'orizzonte degli eventi. Un risultato prodigioso e -forse- ancora insperato. La velocità riscontrata nella materia è di circa 1/3 di quella della luce. Più vicini di così è difficile andare...
Vent'anni di lavoro per la preparazione di GAIA, un'idea chiara in testa già con i pochi dati a disposizione prima della missione e, infine, la conferma, analizzando 1.7 miliardi di stelle osservate da GAIA. C'è da esserne fieri... grande Amina.
Sembra quasi che la prestigiosa rivista inglese MNRAS abbia risposto alla mia teoria basata su Maga Magò... Non tutti si affidano alle costruzioni fittizie, usandole poi come metro di conferma. C'è ancora chi si affida ai dati, alle teorie ben confermate e ad analisi attente e prolungate nel tempo...
La teoria che presento qui, per la prima volta in assoluto, è tutta mia e ho sempre avuto un leggero timore a pubblicarla, ma dopo le conferenze previste dalla grandissima scienziata americana Lisa Randall, amante sfrenata della materia oscura, niente è più vietato. Ma c'è di più... certe manifestazioni di sapere assoluto e dogmatico sono ben presenti anche negli articoli professionali sulla materia oscura. Ne presento un caso a dir poco emblematico, capace di irretire solo chi vuol essere irretito (almeno teoricamente, ma... ormai!). Il mondo ha imboccato definitivamente la direzione del guadagno e dell'idiozia elargita a larghe mani? Temo proprio di sì...
Anche se non sembrerebbe, io sarei ultrafelice che l'INAF, l'Istituto per il quale ho lavorato per tanti anni avesse un canale di divulgazione alla sua altezza. Questa volta sembrava tutto perfetto, ma , poi, ecco una ciliegina sulla torta, acidula e del tutto inutile
Come e perché sia uscita dalla Via Lattea circa 70 milioni di anni fa, probabilmente non lo sapremo mai... quel che è certo è che tra altri 30 vi rientrerà, dando nuovo grande impulso alle nascite stellari di questa nostra vecchia galassia, ormai a crescita quasi zero da troppo tempo! Stiamo parlando della nube di Smith: un migrante galattico che entra e esce a suo piacimento senza bisogno di passaporto, oppure solo uno dei tanti divertenti giocattoli di un Universo buontempone?
Con la mole di dati e con la precisione fantascientifica su posizione e velocità, Gaia non può che riservarci una sorpresa al giorno o quasi. Adesso è la volta di una scoperta inaspettata: la Via Lattea richiama molti visitatori... che sia un'ambita meta turistica del nostro gruppo locale galattico?
Eh sì, sembra proprio che, pur senza riuscire a notarlo (i nostri occhi sono quello che sono...) il cielo notturno risplenda della luce emessa dall'idrogeno che riempiva tutto lo spazio all'atto della formazione delle galassie primitive.
Tutti lo sanno e tutti lo dicono: il buco nero è un cannibale che mangia tutto ciò che gli passa a tiro ... ma chi ha mai visto "veramente" il mostro all'opera? Ci si ferma sempre al disco di accrescimento che circonda l'orizzonte degli eventi... e poi?
Gaia ha già colpito alla grande! E sono particolarmente contento perché c'è di mezzo Ronald Drimmel, mio collega all'Osservatorio di Torino, che tanto ha speso "in silenzio" per preparare una missione a dir poco straordinaria, forse ancora di più di quello che si poteva pensare.
Doveva essere solo un database di prova per testare le potenzialità del sistema, e invece il primo set di dati si è rivelato una miniera di scoperte, una più interessante dell'altra! Nane rosse e bianche finora sconosciute nostre vicine di casa, stelle iperveloci lanciate verso il vuoto intergalattico, incontri stellari ravvicinati nel futuro prossimo del nostro Sole, stelle variabili, quasar... in questo articolo l'ESA ci propone una panoramica di tutto questo, nel prossimo, dedicato al secondo rilascio di dati, ci aprirà le porte verso il teatro infinito del Cosmo!
Il primo rilascio di dati del satellite Gaia ha determinato un numero sorprendente di inaspettate scoperte scientifiche. E il bello è che ciò è niente in confronto a quanto ci si aspetta dal secondo! Parliamone...
La nostra galassia, ma quasi sicuramente non è la sola e potrebbe rappresentare la norma per quelle della sua grandezza, sembra che abbia concluso una sua vita produttiva iniziale per poi risvegliarsi anche se in modo molto meno violento.