Esistono galassie chiamate “medusa”, dato che dalla loro parte “normale” si lanciano verso l’esterno veri e propri tentacoli di materia, dove possono nascere anche nuove stelle. Sembrerebbe che queste galassie trovino, nello stesso fenomeno, cibo in abbondanza per i loro buchi neri.
Quando l’analisi scientifica dei dati osservativi riesce a costruire un modello utilizzabile perfino degli alunni delle scuole medie inferiori, non deve assolutamente passare in silenzio. Soprattutto se esso permette di calcolare con ottima precisione (non inferiore a quella di metodi ben più complessi) la massa dei buchi neri galattici.
Sembrerebbe proprio di poter richiamare l’opera di Pirandello, guardando l’immagine presa dal Gran Telescopio Canarias… l’immagine di una sola galassia lontanissima viene ripetuta fino alla noia attorno a un ammasso galattico. E’ l’anello di Einstein che ancora una volta si dimostra il miglior telescopio al mondo!
Se lanciate con grande abilità e forza, le stelle di altre galassie possono venirci a trovare.
Non è il solo caso che si trova in vari articoli di sintesi scientifica e non è solo l’INAF ad adottare certi sistemi molto mediatici e poco scientifici. Tuttavia, vale la pena richiamare un classico esempio.
Osservati direttamente due buchi neri che orbitano uno attorno all’altro al centro di una galassia. Tra non molto (per loro) si uniranno facendo tremare lo spaziotempo (ma noi ci saremo?).
L’unione di due buchi neri supermassicci ha probabilmente creato le prime onde gravitazionali osservate dall’uomo. In qualche modo, a parte l’estremo interesse della scoperta, questo evento dimostra che, a seguito di collisioni galattiche, i motori centrali tendono ad avvicinarsi, a formare coppia e, infine, a unirsi in uno solo. Non è certo facile rilevarli e bisogna aspettare che si mettano a mangiare…
Sto lavorando a un articolo dedicato al rumore di fondo cosmico e il risultato di una nuova ricerca cade proprio a fagiolo. Immaginiamo di avere tanti punti di luce vicinissimi uno all’altro. Se sono piuttosto lontani essi appariranno come un unico bagliore luminoso. Se poi questo bagliore rientra nelle teorie legate alla materia oscura, il gioco è fatto e non vale la pena studiare il fenomeno più a fondo. Fortunatamente, molti scienziati ricordano Galileo e i suoi insegnamenti. Prima di accettare qualcosa come provato si deve insistere per cercare di distruggerlo. Solo se non ci si riesce in alcun modo, si può cominciare a pensare che sia vero…
Concludiamo l'aberrazione della luce con un effetto molto particolare, di elevatissima energia, che contraddistingue i getti relativistici degli attori più potenti del Cosmo: la radiazione di sincrotrone, un altro bellissimo gioco messo in piedi da elettroni e fotoni, in grandissima forma, aiutati da un campo magnetico.
Tre anni fa era stata scoperta una galassia piuttosto strana. Piccola, ultracompatta con al centro un buco nero super massiccio. Un caso? Forse sì e la comunità astronomica non aveva dato molto peso alla faccenda. Ma oggi, forse, molte idee vanno cambiate.
Le stelle di una galassia come la nostra possono anche dare molto fastidio quando si vuole vedere più lontano o in mezzo a loro. Sappiamo bene che hanno il “brutto” vizio di emettere luce, e non solo, in modo imperioso ed eliminarla non è cosa da poco. Se poi, si tiene conto che tutte le osservazioni vengono fatte dal Sistema Solare interno, pieno zeppo di polvere interplanetaria (sarebbe ora di dare una bella spazzata!) o addirittura dalla superficie terrestre che è circondata da un vestito alquanto fastidioso (l’atmosfera), si capisce che poter leggere se e cosa esiste tra stella e stella è un’impresa veramente difficile.
Anche l’occhio vuole la sua parte… Questa immagine è straordinaria non solo per la sua bellezza, ma per un significato ben più profondo che riesce a farci capire quanto sia grande e meraviglioso l’Universo. Non potevo non richiamare una celebre canzone di Lucio Dalla…
Questo è un vecchio articolo del 2009, che poneva interrogativi e una spiegazione sicuramente molto parziale. Proprio oggi abbiamo imparato che vi sono possibilità molto più efficaci, mai osservate prima. Evviva i buchi neri galattici.
Il titolo sembra non avere niente a che fare con ciò che sto per raccontarvi. Tuttavia, malgrado l’indirizzo preso da certe ricerche, ho il “brutto” vizio di vedere le cose riflettendoci sopra, a modo mio, con tutta l’umiltà del caso. Non sono certo un esperto di buchi neri galattici, ma ho quel minimo di conoscenze di base che mi permettono riflessioni personali, a volte in direzione ostinata e contraria a ciò che viene data come astrofisica “ufficiale”. Niente di eccezionale, nessuno Universo a 18 dimensioni o particelle esotiche a tutti i costi o a rappresentazioni olografiche.
Se non ci fosse ALMA bisognerebbe inventarlo subito. Analizza oggetti invisibili e trova gli errori di direzione, scoprendo che le galassie (quelle antiche almeno) erano circondate da immensi aloni di idrogeno neutro.
L’Universo è pieno di “fantasmi”, oggetti che non si riescono a vedere ma che esistono. No, non parlo di materia oscura, ma di materia barionica che si nasconde proprio perché viene illuminata. Avendo la tecnologia adatta, però, si riescono a vedere anche i fantasmi. E potrebbero essere molti. Un ottimo spunto per ricordare i fantastici giochi tra fotoni ed elettroni…