Pochi numeri che ci vengono propinati per dare via libera a Natale, ma che invece incutono sempre più terrore.
Questo articolo fa parte della sezione "METTIAMOCI ALLA PROVA!" all'nterno della Relatività Generale al microscopio Seguendo gli articoli di Enzo della serie La Relatività Generale al microscopio ho cercato di mettermi alla prova applicando le nozioni illustrate a qualche caso particolare. Ho pensato che poteva essere interessante anche per altri frequentatori del circolo confrontarsi con […]
Un'idea di Fabrizio veramente grandiosa che mi dà un aiuto enorme sia pratico che morale. Grazie!
Abbiamo definito il valore di un "campo" in un certo sistema di riferimento. Questo valore deve, però, non dipendere dal sistema usato e perciò è necessario imparare a trasformare le coordinate di un sistema in quelle di un altro sistema. Facciamo il primo passo in tal senso.
Devo dire che pensavo fosse più facile di quanto è invece apparso. Ammetto che nella prima versione si poteva fare un po' di confusione su quali pulcini potere utilizzare, ma nell'ultima versione non avrebbero dovuto sussistere problemi di questo tipo. Oltretutto nessuno nei commenti ha proposto la strategia vincente. Diamo la soluzione che utilizza, comunque, un piccolo trucchetto.
I numeri di Fibonacci e la sezione aurea sono concetti ricorrenti nell'armonia del Cosmo e anche nei capolavori concepiti dalla civiltà umana (specialmente nei suoi tempi migliori). Tuttavia, non smettono mai di stupire ed eccoli pronti a intervenire dove meno te l'aspetti.
Gaia sempre e comunque. Una missione fantastica che ha reso pubblica, da pochissimo, la terza serie di dati.
Innanzitutto, un "bravissimo" ad Andy che ha descritto, nei commenti, una perfetta soluzione del quiz sull'esagono. In questo articolo do un procedimento leggermente diverso, che dimostra come la matematica (e la geometria) non abbia regole così ferree come molti credono. Lascia sempre il "libero arbitrio". l'importante è che la conclusione sia unica.
Una doverosa precisazione che ci fa capire ancora una volta che Newton pensava solo... al tempo. La sua teoria va benissimo finché si sta fermi o quasi, in confronto al nostro amico fotone.
Era una specie di mito per tutti gli astronomi: un'antenna di 305 metri di diametro costruita in un avvallamento naturale a Porto Rico. Aveva partecipato a buona parte di importanti scoperte sia planetarie che stellari, ma il terremoto dello scorso gennaio lo aveva danneggiato seriamente, facendo già elaborare un metodo per smontarlo. Ieri il crollo della struttura sospesa sopra l'antenna e la distruzione irreparabile.
Beh... viste le condizioni critiche di questo Natale -e per aiutare a convincervi di stare a casa- ho preparato un bel "puzzle", in qualche modo creato fin dall'antichità e da me rivisto un... pochino.
Riproponiamo, diviso in sei puntate, un articolo che deve rappresentare l'ABC per chi volge lo sguardo al cielo: una semplice spiegazione di come funziona quella stupefacente macchina del tempo che l'Universo mette a disposizione di chiunque abbia occhi e testa (e un pizzico di buona volontà!) per comprenderla ed ammirarla. In questa quarta puntata approfondiremo ulteriormente il concetto di Universo Osservabile.
Questo articolo riguarda una delle forme più amate dalla Natura, l'esagono. Ci porta quasi automaticamente a una delle domande più intriganti dell'Universo. Consiglio di legare questo articolo con quello apparso da poco sullo scutoide che ne è la giusta e più moderna prosecuzione.
Calcolata la massa della più compatta stella di neutroni mai osservata. Siamo proprio al limite per la trasformazione in buco nero. Ancora una volta c'è lo zampino di Einstein.
Eh sì, cari amici, la tolina, questo composto organico che su Plutone la fa da padrone, è capace ad adattarsi a tutte le "situazioni" e a regalarci un mondo colorato.
E' venuta l'ora di entrare in un campo e. dato che è molto irregolare, vogliamo associare a ogni suo punto lo scostamento rispetto a un livello costante. In altre parole, associare a ogni punto il valore del campo. Lo facciamo a piccoli passi spostandoci di poco in ogni direzione. Alla fine otteniamo una "mappatura" tridimensionale perfetta. Ci accorgiamo che anche l'aggettivo "tridimensionale" perde di significato...