Si parla tanto di oggetti a rischio di impatto con la Terra, ma forse pochi sanno che sono divisi in quattro (o cinque) categorie sulla base dell’orbita odierna. Vale la pena ricordarle anche perché due di esse sono, in fondo, un po’ colpa mia…
Ovviamente, stiamo sempre parlando dell’asteroide Florence che è passato a soli 7 milioni di chilometri dalla Terra, lo scorso 1 settembre. Essendo un NEA le sue dimensioni sono considerevoli (4.5 km), ma ciò che lo rende degno di ulteriore fama sono le osservazioni radar eseguite dal radiotelescopio di Goldstone: non viaggia da solo, ma con due piccoli satelliti!
Sappiamo bene quanto i media parlino ben poco degli asteroidi se non solo quando qualcuno di loro si avvicina “pericolosamente” al nostro pianeta. In quei casi (a volti montati di proposito, in linea con il catastrofismo dilagante) ci si ricorda che sono corpi (anche se “minori”) del Sistema Solare, dotati di massa e velocità, capaci di liberare, in un eventuale urto, una quantità non indifferente di energia cinetica. Vale la pena spendere due parole sull’energia che viene trasferita alla Terra a seguito di un impatto con uno di questi “piccoli” oggetti.
Firenze non c'è più! No, no... è andata nello spazio... Un attimo, un attimo... sta tornando e sembra voglia precipitare sulla Terra senza pietà. Mamma mia, che confusione...
Come nascono i NEA (Near Earth Asteroids), ovvero gli asteroidi a rischio d'impatto con la Terra? Tutto ha inizio con le "mie" famiglie asteroidali e la loro evoluzione collisionale... a tal proposito vi ripropongo un articolo scritto nel 2008. Buona lettura!
Questo articolo dà il via al progetto di creare una pagina di approfondimento dedicata ai "miei" asteroidi, amici sinceri che mi hanno accompagnato durante tutta la mia carriera professionale. Sarà, pertanto, seguito da articoli già pubblicati sia in questo che nel vecchio sito, che verranno, infine raggruppati in modo che rimangano sempre in evidenza anziché dispersi nei meandri del Circolo e del web.
Fa sempre piacere (o, almeno dovrebbe far piacere) essere citato in un lavoro dopo dieci anni di pensione. Purtroppo, però, lo stesso lavoro mi fa vedere come ormai le idee scarseggino e ci si affidi sempre di più a vecchie ovvietà, rispolverandole come nuovi colpi di genio.
Su circa 700 000 asteroidi scoperti, solo un’ottantina hanno il brutto vizio di andare contromano, ossia seguire un’orbita retrograda, in direzione oraria e non antioraria come il resto del traffico planetario, sia delle zanzare che dei giganti. Tuttavia, uno solo ha l’ardire di fare tutto ciò proprio condividendo la sua orbita con Giove. E quello che è stupefacente è che non se ne vuole assolutamente andare…
Anche le immense galassie, a volte, sono un po' timide... e potrebbero cercare di nascondersi dietro a una stella, soprattutto se è circondata da un anello di polvere e detriti. Un gioco "a nascondino" molto utile per sapere molte cose su quell'anello stellare.
Sapete bene che la divisione fatta tra pianeti e pianeti nani non mi soddisfa più di tanto, anche se è basata su una caratteristica fisica più che valida. Tuttavia, li hanno fortemente voluti per non gettare Plutone nel mucchio selvaggio dei corpi minori e, allora, tanto vale parlarne un po’, in occasione della scoperta di un satellite attorno a un futuro pianeta nano, ancora senza un nome ufficiale.
Sembrerebbe un caso, ma anche l'asteroide che ci ha praticamente sfiorato ieri ha la forma di una nocciolina americana. La stessa cosa si è vista nella cometa di Rosetta (non era meglio visitare questo asteroide?) e addirittura in un asteroide di grandi dimensioni come Kleopatra. Ma i casi sono molti di più.
Sembrava un asteroide, ma oggi ...
Forse qualche terricolo starà pensando che è troppo complicato offrire un piccolo contributo o al contrario qualcun altro starà pensando di tirar fuori la propria personale teoria del tutto (che rischia di essere fondata sul niente). Niente di tutto ciò, ma a volte nel nostro piccolo è possibile contribuire alla ricerca.
Anche l’occhio vuole la sua parte… Questa immagine è straordinaria non solo per la sua bellezza, ma per un significato ben più profondo che riesce a farci capire quanto sia grande e meraviglioso l’Universo. Non potevo non richiamare una celebre canzone di Lucio Dalla…
E’ ora di tornare a parlare del nono “pianeta” (in base alla vecchia classificazione… che spero non sia cambiata). Un lavoro di estrema attenzione e dedizione, che ha permesso di portare un piccolo tassello in più per confermare la sua esistenza. Al di là di questo scopo ancora un po’ aleatorio e controverso, resta una ricerca di quelle vere e impegnative.
Quale sarà il modo migliore per visitare il Sistema Solare interno, senza spendere quasi niente in carburante e raggiungere comunque velocità elevate? Presto detto: utilizzare astronavi “naturali”. Ne passano moltissime a distanze relativamente modeste da noi e per alcune di loro è facilissimo riuscire ad accostarsi a loro a bassa velocità e saltare a bordo, sono gli asteroidi a rischio di impatto con la Terra. Non solo future miniere spaziali, ma anche future navi da crociera per i soliti ricchi amanti dei viaggi esotici. Vin-Census ha provato a immaginarne una, chissà quali mirabolanti soprese ha preparato per i protagonisti di questo fanta-viaggio...