Mentre Rosetta continua a darci notizie mediatiche, condite con ridicoli stuzzichini di vera Scienza, la Cometa Siding Spring e i satelliti artificiali inseriti attorno a Marte potrebbero regalarci informazioni (e immagini) altrettanto straordinarie. Il fatto, poi, che la cometa visiti per la prima volta il Sistema Solare interno, ne fa un attrice veramente unica. Teniamola d’occhio!
Anche se, al momento, non vi sono asteroidi descritti dai media come pericolosi per la Terra, mi è sembrato interessante parlarvi un po’ dei NEA (Near Earth Asteroids) e dei problemi ad essi collegati.
E’ stato comunicato il punto di atterraggio della sonda della missione Rosetta che scenderà sulla cometa. Ovviamente, ci assicurano che è il posto migliore e ne spiegano “dettagliatamente” i motivi.
Devo dire la verità: Rosetta mi sta diventando antipatica. Purtroppo, ci sono troppi interessi nascosti, sia a livello politico che di gestione della missione, che stanno creando una situazione veramente imbarazzante per chi ragiona con la propria testa.
L’attesa di nuove notizie su Rosetta sta facendo fremere l’opinione pubblica e, allora, è bene fornirgliene qualcuna e farla passare come “scoop”… tanto, ormai, si beve di tutto e di più. Poco male, comunque… fossero solo queste le notizie un po’ “costruite”...
No, non sto parlando di un qualche satellite artificiale, ma di un piccolo asteroide che il 7 settembre ci verrà a fare una visita molto ravvicinata. Passerà alla minima distanza sopra la Nuova Zelanda, ma per vederlo è necessario un piccolo telescopio. Nessun rischio, però…
Non posso che riferire la notizia che viene data in questi giorni in modo allegro e -spero- spiritoso. Non solo conferma quello che dico da anni, ma mette i marziani sullo stesso nostro piano. Anche loro sono poco ecologisti! Forse verranno presi come esempio d NON seguire. Alla TV tutto è possibile.
Ho passato gran parte della mia vita scientifica studiando gli impatti asteroidali. Ovviamente, solo analizzando i residui ancora visibili di queste catastrofi planetarie e attraverso le teorie fisiche costruite allo scopo. Non sono mancati gli esperimenti di laboratorio, dove abbiamo fatto scontrare piccole masse accelerate fino a velocità di qualche chilometro al secondo. Tutto bello e utile, ma sarebbe stato magnifico analizzare un impatto in tempo reale. Oggi ciò è stato "quasi" possibile e mi spiace non fare più parte del grande gioco della ricerca sul campo. Buona fortuna, comunque, ai nuovi ricercatori!
Rosetta ha fatto la sua prima scelta, identificando 5 possibili siti dove fare atterrare la piccola Philae l’11 novembre prossimo. Un po’ alla volta, analizzando le zone sempre più da vicino, si arriverà alla “vincitrice”, sperando anche in un po’ di fortuna.
Il team di Rosetta sta scegliendo il sito di atterraggio. Una prima selezione sarà data lunedì, ossia domani. Nel frattempo, fatemi tentare una rozza ricostruzione del passato di questo piccolo grande oggetto… Se sbaglio, pazienza…
New Horizons deve risvegliare sopiti entusiasmi e il team della missione le sta provando tutte. Noi sappiamo benissimo che non ce ne sarebbe bisogno, ma, come scritto da poco, l’uomo si emoziona solo per i VIP e Plutone ha perso quel ruolo. Tuttavia, la NASA ha anche provato a risvegliare un bell’addormentato, che -forse- avrebbe dovuto avere un riguardo superiore, facendo probabilmente un piccolo autogol. Noi, però, la avevamo già svegliato tempo fa, in tempi non sospetti, e ne sono proprio contento!
New Horizons viaggia verso Plutone. Invece di scagliarsi contro il suo ridimensionamento, perché non pensare solo ai misteri che svelerà e alle fantastiche emozioni che regalerà ai veri appassionati?
La struttura della cometa di Rosetta, mi farebbe sperare di avere due Philae da mandare in due posti diversi. Purtroppo è solo un sogno... peccato!
Un oggetto celeste può anche ruotare molto velocemente intorno al proprio asse, ma prima o poi, se esagera, la forza centrifuga riesce a vincere quella gravitazionale e quella di coesione della materia e il girotondo porta alla completa disgregazione del corpo. Probabilmente, ne abbiamo già visto gli effetti su asteroidi apparentemente "esplosi". Tuttavia, sembra che, a volte, qualcosa aiuti a continuare il girotondo anche se si ha andati oltre il limite fisico. E’ una forza di tipo chimico che cerca di non far rompere la “corda” che tiene uniti i pezzi tra loro.
Forse questa nuova immagine della cometa di Rosetta ci dà un'idea di come doveva essere la situazione molti milioni di anni fa, quando due comete si sono utile tra loro. Magari erano i due pezzi più grandi di una "mamma" andata distrutta e rimessasi assieme sotto l'azione gravitazionale reciproca. Chissà... ce lo dirà Rosetta.
Media INAF colpisce ancora. Questa volta tutto dipende dall'aver perso per strada una sola parola, ma senza di lei le cose cambiano completamente. Speriamo che pochi neofiti vadano a leggere notizie del genere...