Ovviamente, stiamo sempre parlando dell’asteroide Florence che è passato a soli 7 milioni di chilometri dalla Terra, lo scorso 1 settembre. Essendo un NEA le sue dimensioni sono considerevoli (4.5 km), ma ciò che lo rende degno di ulteriore fama sono le osservazioni radar eseguite dal radiotelescopio di Goldstone: non viaggia da solo, ma con due piccoli satelliti!
Sappiamo bene quanto i media parlino ben poco degli asteroidi se non solo quando qualcuno di loro si avvicina “pericolosamente” al nostro pianeta. In quei casi (a volti montati di proposito, in linea con il catastrofismo dilagante) ci si ricorda che sono corpi (anche se “minori”) del Sistema Solare, dotati di massa e velocità, capaci di liberare, in un eventuale urto, una quantità non indifferente di energia cinetica. Vale la pena spendere due parole sull’energia che viene trasferita alla Terra a seguito di un impatto con uno di questi “piccoli” oggetti.
Stupefacente serie di immagini riprese da Cassini, da una posizione veramente unica. Sono solo i suoi anelli, ma...
Firenze non c'è più! No, no... è andata nello spazio... Un attimo, un attimo... sta tornando e sembra voglia precipitare sulla Terra senza pietà. Mamma mia, che confusione...
Il grande Tolstoy, nel 1894, diceva: "Gli argomenti più difficili posso essere spiegati anche alle persone più ottuse e/o più ignoranti se esse non hanno già una vaga idea del problema; ma la cosa più semplice non può essere chiarita alla persona più intelligente, se è fermamente persuasa che conosce già tutto ciò che è stato realizzato a riguardo, senza una minima ombra di dubbio".
Come nascono i NEA (Near Earth Asteroids), ovvero gli asteroidi a rischio d'impatto con la Terra? Tutto ha inizio con le "mie" famiglie asteroidali e la loro evoluzione collisionale... a tal proposito vi ripropongo un articolo scritto nel 2008. Buona lettura!
Un’analisi di rocce estratte in Australia potrebbe chiarire in modo strabiliante l’origine della VERA vita sulla Terra. Quando e come è nata?
Un attimo di distrazione può cancellare un capolavoro, ma non è mai troppo tardi per rimediare, specialmente se il tempo non costituisce un problema...
Questo articolo costituisce l'appendice della serie "Che fai tu, Luna, in ciel?", in esso cercherò di descrivere nel modo più intuitivo e semplice possibile il fenomeno della marea lunare.
Questo articolo dà il via al progetto di creare una pagina di approfondimento dedicata ai "miei" asteroidi, amici sinceri che mi hanno accompagnato durante tutta la mia carriera professionale. Sarà, pertanto, seguito da articoli già pubblicati sia in questo che nel vecchio sito, che verranno, infine raggruppati in modo che rimangano sempre in evidenza anziché dispersi nei meandri del Circolo e del web.
Il piccolo Prometeo (85 km di diametro) sembra proprio chiacchierare con l’anello f. Una visione che va oltre alla bellezza in sé, ma ci spinge a tante riflessioni.
Fa sempre piacere (o, almeno dovrebbe far piacere) essere citato in un lavoro dopo dieci anni di pensione. Purtroppo, però, lo stesso lavoro mi fa vedere come ormai le idee scarseggino e ci si affidi sempre di più a vecchie ovvietà, rispolverandole come nuovi colpi di genio.
Come anticipato al termine della puntata precedente, in questo articolo parleremo di chi ha sviluppato un fiorente business basato sulla propensione di molti agricoltori a credere a tutto ciò che sembra quasi "magicamente" facilitare il loro duro lavoro... meditate, amici agricoltori, meditate!
Il Mauna Kea sta eruttando? Mamma mia... poveri noi... cosa succederà agli innumerevoli telescopi sistemati sulla sua cima?
Non stiamo parlando dell'acqua depositata dalle comete nei crateri vicini ai poli lunari, dove il Sole non giunge mai, ma di acqua contenuta nell'interno della Luna, nel suo mantello, rendendolo in qualche modo "umido" come il nostro (non pensiamo perciò a laghi sotterranei!).
Metto le mani avanti, avendo sentito stamattina una domanda molto maliziosa e non casuale fatta a un esperto del clima. Attenzione a quello che ci sta preparando la TV e i suoi falsi esperti...