Vorrei confrontare le news che arrivano periodicamente da New Horizons, con l’ultima, in ordine di tempo, giunta da Rosetta. E’ del 12 novembre e celebra il compleanno dello STORICO (così dicono…) atterraggio. Si rimane sempre in attesa, comunque, di un nuovo contatto, aspettando la caduta (controllata… sarà vero?) della sonda sulla cometa.
Sono giunte le tanto attese immagini ad alta risoluzione di Plutone e la bocca si spalanca sempre di più in segno di meraviglia.
Cominciamo il nostro racconto con un piccolo satellite di Saturno, forse il più piccolo oggetto planetario che è riuscito a conservare una forma dominata dall’autogravitazione. La sua forma è infatti quasi sferica o -meglio- solo leggermente “a uovo”. Tuttavia, nella sua travagliata esistenza, ha lasciato un segno indelebile sugli anelli di Saturno. Vi sembra poco?
Per non assillarvi troppo con la matematica (che non tutti seguono) e in attesa di qualche news veramente interessante, ho pensato di tornare all’interno della nostra famiglia planetaria. Partiamo dall’idea che non esiste fisicamente una reale differenza tra pianeti, pianeti nani, satelliti e corpi minori e dedichiamoci a dare l’onore della cronaca a quegli oggetti (satelliti soprattutto) che spesso sono “snobbati” sia dai media che dalla stessa Scienza ufficiale. Non esistono solo le prime donne come Encelado, Titano, Io, Europa, Plutone, ma molti altri oggetti che meritano di essere conosciuti un po’ meglio. Oltretutto, le immagini che abbiamo di loro sono spesso veramente fantastiche. Dopo questa breve introduzione inizieremo con il sistema di Saturno, in onore della insostituibile missione Cassini. Una serie di articoli veramente elementari, ma chi ha mai detto che facile non può anche essere bello e interessante?
Marte non ha pace: acqua o non acqua? Vita o non vita? Una nuova terra da conquistare o un pianeta da studiare come tutti gli altri? Una recente ricerca sembra dare una risposta abbastanza decisiva, anche se deve essere letta tra le righe…
Probabilmente non ne avrei parlato, anche se con grande fatica. So, infatti, di tediarvi un po’ troppo con i problemi del GW, anche se non credo di doverli considerare fuori tema… Il riscaldamento globale e le azioni che stanno intraprendendo i governi mondiali si riferiscono alla salvezza della Terra. Essendo la Terra un pianeta, un planetologo come me è obbligato a parlarne! La vera ragione, però, è che il caro amico Licchelli mi ha mandato un link che mi ha veramente sconvolto, per come dimostra che la Scienza vera sia ormai nelle mani di un giornalismo sempre più di “regime”. E poi il congresso di Parigi incombe ed è ora di fare chiarezza.
Chi vuole leggere gli articoli di giornale degli anni '70 si accorgerà immediatamente che sembrano praticamente uguali a quelli odierni, a parte il fatto che la parola riscaldamento globale era allora l'esatto opposto: raffreddamento globale. Che strano... Gli anni '70 sono oggi considerati anni di continua salita della temperatura. Almeno così ci dicono i quaquaraqua del clima. Insomma, c'è qualcosa che non va... Per non parlare della manipolazione dei dati osservativi (trovate molti splendidi esempi).
Bisognerebbe parlare di Plutone ogni giorno, date che le immagini che arrivano da New Horizons sembrano proprio divertirsi a fare uscire matti gli scienziati. Come previsto, quando si parla di vera Scienza, i siti mediatici di basso livello non si degnano di parlarne. Meglio così, almeno non si rischiano tragiche incomprensioni e falsi sensazionalismi.
Una dichiarazione del segretario di stato americano John Kerry ci fa piombare nel ridicolo e avremmo anche voglia di ridere se non fosse che stiamo vivendo momenti di pazzia, di ipocrisia e di incapacità ai limiti della storia umana. Si parla di guerre di fede e poi il mondo intero sta seguendo un vessillo imposto come atto di fede che viene usato per tutto e di più, addirittura per coprire le porcherie economiche del doppio gioco (vendo armi e poi combatto colui che le ha comprate). Messe in scena da teatrini di periferia, dove si confonde facilmente la buffonata con la tragedia. Chissà se un giorno ci accorgeremo che i bombardamenti, gli atti di terrorismo e molte altre cose collegate non sono giochi virtuali ma riguardano la vita di esseri viventi?
Tra pochi giorni la cometa Catalina si potrà scorgere -a fatica- nel cielo mattutino. E' la prima e ultima volta che ci viene a fare visita. Forza Giorgia cerca di catturarla come solo tu sai fare!
Ogni tanto Plutone e Caronte vengono brevemente citati dai media (di qualsiasi livello…), soprattutto quando nuove immagini appariscenti arrivano a terra. L’importante è che siano scenografiche e si possa dire praticamente niente con un numero sufficiente e non eccessivo di parole. Poi i riflettori si spengono. In realtà, la missione è veramente una cosa seria e dietro questi lampi di notorietà vi è un continuo studio delle varie caratteristiche dei due corpi planetari, atto a cercare di dare spiegazioni attraverso confronti e modelli realistici, con tanta attenzione e senza fretta.
Una bellissima immagine di Cassini, dell’8 settembre scorso, può andare oltre alla semplice meraviglia estetica e puntare direttamente all’importanza fisica di ciò che si vede.
Una prova ulteriore di quanto la divulgazione, se fatta in un certo modo, serva veramente a ben poco e, addirittura, possa anche essere negativa. Noi abbiamo parlato a lungo di allineamenti planetari e di periodi sinodici, in modo da capire cosa facciano certi programmini recuperabili in rete. Solo sapendo cosa fanno e come lo fanno, è giusto e utile usarli…
I tempi della ricerca sono cambiati più in fretta di quanto non sembri. Vorrei raccontarvi una storia vera, legata alla nascita della Nube di Oort o, forse molto meglio, della Nube di Opik-Oort. Al di là del nome, un pezzo di vita scientifica relativa a più di 60 anni fa che mi ha insegnato e può insegnare a tutti molte cose, ormai dimenticate.
Un recente lavoro di meccanica celeste ha proposto un metodo teoricamente e praticamente interessante, oltre che semplice, per la definizione di pianeta. Per come è stato formulato, esso si può applicare anche ai sistemi planetari non solari. Al di là della sua validità e logicità, un approccio di questo tipo ha veramente un significato scientifico? Vorrei discuterne un po’ con voi…
A volte si trovano, quasi per caso, ricerche che dovrebbero essere considerate fondamentali per cominciare a capire qualcosa di più sul clima terrestre. Anche perché le variazioni climatiche hanno sicuramente influenzato (e influenzeranno ancora) la storia umana. Variazioni naturali che, quindi, forse proprio per questo, devono essere tenute nascoste.