I robottini continuano a calpestare Marte e -forse- a distruggere i resti biologici rimasti. Tante foto (spesso veramente banali o -almeno- di scarsa utilità) ma ben pochi risultati scientifici. Nel frattempo, senza clamore mediatico, i telescopi terrestri compiono passi da gigante nello studiare l'antico aspetto del pianeta rosso.
In mancanza di meglio, Rosetta ci spiega due fenomeni vecchi come il … “cucco”. In qualche modo bisogna passare il tempo e mostrasi utili!
Sfruttando due vecchi articoli, e una news piuttosto importante per la climatologia “seria”, richiamiamo uno dei fenomeni più affascinanti che l’atmosfera terrestre costruisce insieme a tanti amici alieni.
Crateri e macchie biancastre facevano pensare a impatti recenti che avessero messo a nudo ghiaccio sottostante. L’ipotesi continua a rimanere valida, ma le macchie bianche stanno cominciando a prenderci in giro. Bravo Cerere, crea un po’ di difficoltà a questi planetologi!
Uno degli scopi fondamentale di Curiosity è quello di “scovare” segni di antica vita marziana. Vita vuole ovviamente dire composti organici… ma -accidenti!- sembra che gli esperimenti eseguiti da Curiosity servano soprattutto a distruggere i composti organici. Se non fosse vero si penserebbe a una barzelletta! Distruggiamo ciò che stiamo cercando!
Sembra quasi fatto apposta. Ho appena parlato della rucola cosmica e delle flotte cometarie, ed ecco che un simpatico collega, che conoscevo molto bene più di venti anni fa, decide di preparare un nuovo piatto: le comete alla rucola! No, non se può veramente più di questa rucola!
Cerere sempre più vicino e le macchie bianche si moltiplicano... Sopresa? Non più di tanto.
Permettetemi di scherzare un po’ su una scoperta che è decisamente molto interessante e che potrebbe, dico solo “potrebbe”, avere fatto partire una incredibile flotta “aliena” (o quasi) verso di noi con conseguenze a dir poco inimmaginabili. Fortunatamente, il “potrebbe” si riferisce a una probabilità dell’1% …soltanto (?!).
E’ uno dei dolci più famosi della cucina orientale: un gelato soffice ricoperto da uno strato di pastella croccante. Forse anche il Sistema Solare è un buongustaio e ne ha preparati a miliardi…
Cerere è un pianeta (nano) decisamente “italiano”, essendo stato scoperto nel 1801, a Palermo, da Piazzi. Come tale, poteva non avere anche lui un Monte Bianco?
Finalmente, un numero della rivista Science è stato dedicato ai risultati ottenuti, finora, dalla sonda Rosetta. Tante notizie sulla topografia superficiale, come ci si doveva aspettare potendo vedere un oggetto planetario da così vicino, ma, finora, poche sorprese… Di Philae, però, nemmeno l’ombra e già si mettono le mani avanti…
L'immagine ottenuta da una distanza di 237. ooo chilometri è la migliore mai ottenuta. E', comunque, troppo presto fare illazioni sulla morfologia del pianeta nano (chiamiamolo così...). Sempre in bella evidenza la macchiolina bianca alquanto misteriosa... Una pizzeria "Bella Napoli"? In fondo Cerere è stato scoperto a Palermo quando faceva parte del Regno delle Due Sicilie!
Il fatto che anche il piccolo (circa 600 m) asteroide 2004 BL86 possegga un mini-satellite di 70 metri non deve stupire più di tanto. Nella popolazione dei NEA, ben il 16% degli oggetti osservati mostrano questa caratteristica. Vale la pena cercare di capire il perché di questa particolarità e come funziona la tecnica migliore per scoprirli.
Ne parleremo più a fondo nel pomeriggio, ma vi anticipo che l'asteroide che ha sfiorato (relativamente) la Terra ieri è accompagnato da un satellite! Così ha dimostrato l'osservazione radar di Goldstone. Vi allego la news con il film del passaggio "doppio"... Articolo NASA e filmato A più tardi... Cuneo mi aspetta!

I media si occupano di esopianeti, di superterre, di dischi proto planetari, alla disperata ricerca di un altro mondo abitato, possibilmente, in un lontano futuro, da asservire come fatto per le Americhe. Ciò che gira attorno a stelle lontane può, però, riservare altre sorprese sicuramente di pari interesse se non maggiore. Che ne dite di esosatelliti e di esoanelli?
Un’intervista molto interessante e significativa vede al centro uno dei massimi studiosi del clima terrestre e dell’effetto serra. Parlo di Richard Lindzen, sulla cui autorità scientifica nessuno può sollevare dubbi.