Siamo giunti al momento fatidico. Le sceneggiate mediatiche sono finite... adesso si fa sul serio. Sette ore per coprire 22.5 km: le "sette ore di terrore" ... come sono state definite dai responsabili. Stiamo tutti in campana e speriamo in bene! Domani, dalle 16:30, RAI Scuola dovrebbe trasmettere in diretta le varie fasi di discesa... (sarà vero?).
Questo articoletto è uno dei miei “soliti” sfoghi di fronte alla tragica ignoranza dei media e alle terribili ripercussioni che può avere sulla gente “normale”. Discutiamone…
Agli astronomi piace molto guardare le bellissime galassie, a costo di entrare un po’ troppo nella loro intimità. Sembra, però, che la cosa non dispiaccia nemmeno alle galassie. Recenti osservazioni hanno seguito uno spogliarello e i movimenti sinuosi dei vestiti che si “staccano” dalla vanitosa artista, ricordando quelli molto più celebri di “Nove Settimane e Mezzo” (senza la musica di Joe Cocker, purtroppo...).
Sta circolando questa foto sulla cometa di Rosetta. Ormai si cerca in tutti i modi di renderla "appetitosa". L'aggiunta delle tracce di sci non è così necessaria per rendere meravigliosa l'immagine. In questo modo, però, molti forse penseranno agli alieni... Ma sì... tutto fa brodo e accettiamo anche gli scherzi, sperando che qualche esperto televisivo ci cada per davvero!
La TV e i giornali cercano di convincerci che il mondo, soprattutto quello più civilizzato, stia lavorando duramente per affermare le fonti energetiche rinnovabili odierne (sole e vento). Il petrolio è considerato il maggiore nemico a causa delle sue emissioni di CO2. Non voglio, comunque, ritornare sulla reale consistenza scientifica dei cambiamenti climatici (ne ho parlato fin troppo). Vi sono trattati che ci illudono che sia in corso una lotta alla CO2 e molte istituzioni e associazioni ci mostrano (con i numeri...) gli enormi successi e gli incrementi continui delle fonti alternative. Ma è vero tutto ciò? O ci stanno, come al solito, prendendo in giro?
Sapete ormai bene che mi occupo poco di materia oscura. Vorrei parlarne solo quando vi saranno prove, un po’ meno teoriche e un po’ più sperimentali, che diano almeno una vaga idea di ciò che possa essere. Tutti i tentativi fatti nei laboratori hanno portato a un nulla di fatto. Ritengo troppo speculativo ipotizzare qualcosa che dovrebbe dominare l’Universo ma che, per adesso, è composta di qualcosa che non si riesce a trovare. In questo contesto, ritengo quantomeno divertente (non so quanto scientificamente valido) una recente ricerca a riguardo. Ancora una volta, bisogna stare attenti agli … asteroidi!
Quest’articolo non ha niente a che vedere, direttamente, con l’astrofisica, ma riguarda antichi abitanti della Terra che hanno provato in prima persona gli effetti di una catastrofe planetaria e che conoscevano meglio di noi la luce del Sole e non solo. Visto che ci stiamo occupando di spettroscopia, di ottica e di meccanica celeste mi sembrava doveroso informarvi su questa nuova, probabile, scoperta.
Senza chiedersi le motivazioni, un numerosissimo gruppo di trichechi, visto su una spiaggia in Alaska, ha fatto gridare alla loro scomparsa a causa (guarda un po’?) del riscaldamento globale. Una conclusione forse un po’ troppo frettolosa. Ma tant’è…
Sembra che il periodo dei “selfie” e dei concorsi a premi stia per terminare. I primi risultati scientifici fanno la loro comparsa. Era ora… anche se sono stati dati con risvolti “mediatici” d’effetto, ma questa volta la faccenda ci permette di pensare a qualcosa che raramente si fa. Ne approfitto subito, prima che si ritorni all’elezione di Miss Rosetta…
Stanno arrivando le prime immagini della Cometa Siding Spring. Vi mostro quelle riprese dalla camera ad alta definizione (HiRISE) del Mars Reconnaissance Orbiter
Sapete quanto rifugga dagli articoli catastrofici e quanto detesti le idiozie sui vari Maya, Nibiru e oggetti vari. Tuttavia, la Terra vive all’interno di un sistema molto complesso che non è predisposto per l’uomo (i più credenti mi perdonino). Il suo futuro è ricco di prove da superare. Nessuno può dirgli quando dovrà affrontarle, ma di sicuro gli esami veri cominceranno tra non molto (in termini di tempo planetario). E’ un dato di fatto che va accettato con rassegnazione, ma anche con lucidità e spirito combattivo. Gli animali li hanno affrontati e, in qualche modo, superati. L’uomo del futuro sarà capace di fare lo stesso? Teniamo presente che, finora, non ha ancora portato a termine NESSUNA fatica erculea…Il campo magnetico terrestre ci aiuta a delineare qualche scenario di questo tipo. Non sono scenari catastrofisti, ma solo e soltanto realistici, nel contesto di un Cosmo in continuo divenire.
Questo articoletto è un puro “sfogo”, ma dopo la trecentosettantaduesima volta che ho sentito un certo “urlo di battaglia” non ce l’ho più fatta e ho dovuto sbottare… Giuro che non riguarda né l’INAF, né Rosetta e nemmeno il WG (o almeno solo di striscio). Purtroppo, riguarda due grandi tragedie che ci vengono presentate da un vero e proprio teatrino dei burattini…
Mentre Rosetta continua a darci notizie mediatiche, condite con ridicoli stuzzichini di vera Scienza, la Cometa Siding Spring e i satelliti artificiali inseriti attorno a Marte potrebbero regalarci informazioni (e immagini) altrettanto straordinarie. Il fatto, poi, che la cometa visiti per la prima volta il Sistema Solare interno, ne fa un attrice veramente unica. Teniamola d’occhio!
Chi è che diceva che la crosta lunare è vecchia di almeno un miliardo di anni? Tutti e io per primo. E, invece, sembra che episodi vulcanici siano ancora all’ordine del giorno sul nostro satellite. Roba da poco, ma tali da obbligare i planetologi a riscrivere, almeno in parte, la storia della Luna.
Vi voglio raccontare una favola. Anzi no. Non posso considerarla una favola, dato che rappresenta la realtà, la realtà della Natura. La definisco meglio: è la realtà raccontata come una favola, in cui molte cose sono state umanizzate e semplificate (non è certo una novità per me… vero, cari amici?). Alla fine, però, entreremo prepotentemente nella “notizia”. Una scoperta talmente banale, da sembrare veramente ovvia. Eppure…
Sono ormai18 anni che il cosiddetto riscaldamento globale si è fermato. La pausa è diventata maggiorenne ed è interessante conoscere cosa ne pensa un celebre climatologo americano. Le sue sono parole pacate e scientificamente umili, come dovrebbe sempre essere. Fa ridere pensare, invece, alle decine di tentativi che si stanno costruendo a tavolino per trovare una soluzione “politico-scientifica" alla pausa del “catastrofico” riscaldamento ormai troppo lunga per essere tacciata come trascurabile incidente di percorso. Come sarebbe bello parlare di clima solo come argomento scientifico!