Anche se, al momento, non vi sono asteroidi descritti dai media come pericolosi per la Terra, mi è sembrato interessante parlarvi un po’ dei NEA (Near Earth Asteroids) e dei problemi ad essi collegati.
Questo articolo non è altro che l’estratto di una dichiarazione fatta dal ministro dell’ambiente indiano dopo il recente Summit di New York sul clima, ma dimostra molto bene ciò che ho detto molte volte. Oltre al pericolo vero o falso del GW ( e sapete come la penso) esistono problemi molto più seri che il mondo “civile” ha sulla coscienza e che DEVE risolvere.
I raggi cosmici ad altissima energia (UHECR) sono le particelle più energetiche dell’Universo e la loro origine è ancora un mistero. Sono rarissimi e finora la loro rilevazione è stata oltremodo sporadica. Non ci resta che chiedere aiuto alla … Luna.
Un articolo di quelli che non possono essere trascurati, sia per gli autori che per la prestigiosa rivista che lo ospita, ridimensiona drasticamente il contributo della CO2 sulla climatologia terrestre. Vanno trovati altri “nemici” (o amici) e vanno riscritti i programmi usati finora dall’IPCC.
Una lumaca era diventata la nuova vittima del riscaldamento globale (soppiantando gli orsi bianchi che stanno sempre meglio…). Purtroppo, anche lei ha dato una profonda delusione ai sostenitori del GW. Una bella storia da raccontare anche se la scienza (di un certo tipo) ne esce con le ossa rotte.
una bellissima intuizione di Alvermag, un doveroso ricordo a un grande della Scienza, forse -stranamente- sottovalutato...
E’ stato comunicato il punto di atterraggio della sonda della missione Rosetta che scenderà sulla cometa. Ovviamente, ci assicurano che è il posto migliore e ne spiegano “dettagliatamente” i motivi.
Devo dire la verità: Rosetta mi sta diventando antipatica. Purtroppo, ci sono troppi interessi nascosti, sia a livello politico che di gestione della missione, che stanno creando una situazione veramente imbarazzante per chi ragiona con la propria testa.
La zona quasi priva di particelle di ghiaccio attraverso cui si muove il piccolo satellite Pan di Saturno è spesso fonte di belle immagini e di tante parole molto “vaghe” che difficilmente spiegano il perché la piccola Luna riesce a tener pulita la sua traiettoria all’interno di anelli stracarichi di materia. Ne avevo già parlato, ma vale la pena richiamare un po’ di fisica semplice e smettere con l’ammirazione priva di comprensione.
Non volevo più essere polemico con Media INAF, ma una nuova interpretazione fantasiosa di una notizia veramente affascinante, sembra quasi sminuire quest’ultima e farla apparire una barzelletta. Sempre peggio, cari ragazzi…
L’attesa di nuove notizie su Rosetta sta facendo fremere l’opinione pubblica e, allora, è bene fornirgliene qualcuna e farla passare come “scoop”… tanto, ormai, si beve di tutto e di più. Poco male, comunque… fossero solo queste le notizie un po’ “costruite”...
No, non sto parlando di un qualche satellite artificiale, ma di un piccolo asteroide che il 7 settembre ci verrà a fare una visita molto ravvicinata. Passerà alla minima distanza sopra la Nuova Zelanda, ma per vederlo è necessario un piccolo telescopio. Nessun rischio, però…
Non posso che riferire la notizia che viene data in questi giorni in modo allegro e -spero- spiritoso. Non solo conferma quello che dico da anni, ma mette i marziani sullo stesso nostro piano. Anche loro sono poco ecologisti! Forse verranno presi come esempio d NON seguire. Alla TV tutto è possibile.
Ho passato gran parte della mia vita scientifica studiando gli impatti asteroidali. Ovviamente, solo analizzando i residui ancora visibili di queste catastrofi planetarie e attraverso le teorie fisiche costruite allo scopo. Non sono mancati gli esperimenti di laboratorio, dove abbiamo fatto scontrare piccole masse accelerate fino a velocità di qualche chilometro al secondo. Tutto bello e utile, ma sarebbe stato magnifico analizzare un impatto in tempo reale. Oggi ciò è stato "quasi" possibile e mi spiace non fare più parte del grande gioco della ricerca sul campo. Buona fortuna, comunque, ai nuovi ricercatori!
Rosetta ha fatto la sua prima scelta, identificando 5 possibili siti dove fare atterrare la piccola Philae l’11 novembre prossimo. Un po’ alla volta, analizzando le zone sempre più da vicino, si arriverà alla “vincitrice”, sperando anche in un po’ di fortuna.
Omogeneizzare i dati osservativi dovrebbe essere una tecnica di tipo scientifico. Non sempre però…