New Horizons si avvicina a Plutone e al suo mini sistema satellitare. L’interesse scientifico è sicuramente molto alto, mentre quello mediatico è nettamente sceso dopo il declassamento di Plutone a pianeta nano. Penso che vi sia bisogno di rifare chiarezza sulla nuova terminologia utilizzata nel Sistema Solare, evitando alzate di scudi, poco sensate, a favore dell’ex pianeta.
Questo articolo potrebbe sembrare solo uno spunto per dimostrare quanto sono (o forse ero) bravo. Conoscendomi, potete immaginare, perciò, quanto abbia tentennato prima di scriverlo. Non potevo, però, non proporlo o presentarlo senza alcun commento personale. Siete ormai troppo preparati per non sollevare, voi per primi, certi dubbi. D’altra parte siamo tra amici ed è giusto dire le cose come stanno. Non sempre la Scienza è sempre con la S maiuscola…
Le basi della vita biologica sembrerebbero proprio essersi costruite nello Spazio e la Terra primigenia potrebbe rivestire solo il ruolo di incubatrice. Tuttavia, resta sempre un mistero il passaggio da molecole organiche, anche molto complesse, alla prima cellula, capace di sfruttare l’energia per riprodursi o anche solo per compiere azioni “personali” e non codificate. In altre parole, passare dal disordine all’ordine. Una serie di simulazioni effettuate su nano particelle potrebbe avere aperto una piccola finestra su questo enorme e affascinante problema.
Un botto veramente con i fiocchi. Lo scorso settembre un meteorite ha colpito la Luna producendo un “flash” di luminosità comparabile a quella della stella polare. Eppure… nessun innamorato o astrofilo se n'è accorto. Chi volesse fare un viaggio sulla Luna è bene che non sottovaluti questa possibilità, dato che sul nostro satellite qualsiasi frammento spaziale arriva sempre fino al suolo.
Se non avete trovato la risposta, eccovi una descrizione (un po' approssimativa) della soluzione. In ogni modo, basta solo un nome: Gegenschein
Una caratteristica della nostra atmosfera può diventare un ottimo “termometro” per misurare le possibilità di vita sugli esopianeti.
Molti di voi conosceranno l'ottimo lavoro di livello professionale che l'astronomo non professionista Franco Lorenzo (così si fa descrivere lui, ma è fin troppo riduttivo) svolge nel campo degli asteroidi e delle stelle variabili. Ultimamente, aveva inserito su astronomia.com un articolo su un asteroide doppio che mostrava nettissimi segni di eclissi mutue. La curva di luce era chiarissima e molto accurata, pensando ai limitati mezzi a disposizione del nostro amico. Oggi ho letto il suo nome associato a una presentazione fatta durante un prestigioso congresso americano: complimenti
C’è chi osserva il cielo anche la notte di capodanno. Richard Kowalski è uno di questi. E può anche capitare che scopra un nuovo asteroide a rischio di impatto con la Terra e che l’oggetto appena identificato abbia una mira precisissima e colpisca il nostro pianeta solo 25 ore più tardi.
Se ne parla poco, ma resta ancora un metodo eccezionale e veramente unico per determinare la forma e le dimensioni di un piccolo corpo celeste. Mi riferisco all’occultazione stellare, quel fenomeno prospettico che porta un corpo planetario, nel suo movimento sulla sfera celeste, a “coprire” una stella. Sono più celebri le occultazioni stellari dovute alla Luna e ai pianeti, soprattutto per lo studio delle loro atmosfere e dei loro “dintorni”. Ne parlo in dettaglio proprio perché ne avrò bisogno per gli anelli di Urano.
Dista solo 25 anni luce da noi… una vicina di casa. Eppure non passa giorno che non ci regali qualche sorpresa. Sto parlando di Fomalhaut, una stella di massa pari a circa due volte quella del Sole. Non è molto che è le è stato scoperto un anello cometario e forse anche un pianeta che ne sembra essere una specie di guardiano. Nel frattempo, però la stella si è anche dimostrata un sistema triplo e non solo…
Chiamatale come volete: stelle non-nate, brutti anatroccoli o anche soltanto nane brune. In ogni caso, danno l’idea di tristezza e di solitudine. Qualcosa di strano nell’Universo. Fermo restando che niente nel Cosmo può essere inutile, queste stelle mancate ci hanno fatto una bella sorpresa (anzi doppia).
Sarà perché è Natale o perché la meccanica celeste mi ha sempre affascinato, fatto sta che vorrei parlare del misterioso mondo delle risonanze orbitali. Esse sono figlie di una madre potente e illimitata: la forza di gravità. Eppure, riescono a lanciare segnali e informazioni, a cambiare drasticamente la Natura, attraverso silenziose azioni apparentemente trascurabili. Se la gravità è un suono assordante e immutabile, le risonanze sono una musica di sottofondo, una ricerca di equilibri e sfaccettature, degna di un grande compositore. Facciamo silenzio e cerchiamo di udire queste “recondite armonie”, anche se la loro spiegazione accurata va oltre i limiti di questo nostro gruppo di amici. Comunque, non abbiate timore, ce n’è abbastanza per rimanere ammaliati e ammirati sia della Natura che di coloro che sono riusciti a esprimerle in termini matematici. L’articolo è decisamente lungo, anche se l’argomento è stato solo sfiorato. Sbocconcellatelo lentamente durante le Feste…
Si parla ben poco di questo satellite lontano e misterioso. Eppure le sue caratteristiche sono straordinarie, sia da un punto di vista dinamico che fisico. Immerso nel gelo più profondo, riesce a meravigliarci con effetti speciali che nessuno poteva immaginare prima di averlo osservato da vicino. Un mondo favoloso, il luogo ideale per tante fiabe legate al freddo più intenso. Forse l’avete già capito: voglio parlarvi di Tritone, il più grande satellite di Nettuno.
Il titolo di questo articolo è quello italiano di un celebre romanzo di fantascienza del 1951, scritto dal grande Robert H. Heinlein (titolo originale “Puppet Masters”). La sesta luna non è altro che un satellite che ha per molto tempo stimolato la curiosità degli scienziati e non solo. Anche oggi che è stato analizzato e addirittura raggiunto da una navicella, le sue caratteristiche fanno sognare e pongono interrogativi che superano quelle puramente scientifiche. Sto parlando di Titano, la più grande Luna di Saturno e la seconda del Sistema Solare, superata solo e di poco da Ganimede. L’unica, però, a possedere una densa atmosfera e tante altre cose che stimolano la fantasia fino a sconfinare, come nel romanzo, nella fantascienza. Non terrore, però, ma solo tanta meraviglia.
Mentre si continua a discutere se si sta andando verso il caldo o verso il freddo e gli scienziati (più o meno autentici) fanno un po’ la figura dei galli in un pollaio, il Sole continua implacabile la sua missione di stella. I tempi sono lunghi, ovviamente, ma vale la pena cominciare a capire per quanto tempo ancora ci lascerà fare i bagni in mare...
Parliamo un po’ di Giove, il papà dei pianeti del Sistema Solare. Lo faremo in modo un po’ diverso dal solito, dando particolare rilievo alla sua parte interna, quella più misteriosa e affascinante. Per sapere dimensioni, massa e cento altri parametri basta andare in uno qualsiasi dei tantissimi siti “professionali” che si trovano sul web. Ovviamente dedico l’articolo a Giorgia…