Tra le mille cose che ha studiato Leonardo da Vinci non poteva non esserci anche l’astronomia. Tuttavia, una sua intuizione mirabile gli è servita per dare ai suoi dipinti una luce e una sostanza del tutto nuova. Fenomeno astronomico e arte mai così vicini…
Da domani, Cassini inizierà l'ultima fase della sua lunga avventura. Portatosi lontano dal piano equatoriale del pianeta, inizierà a descrivere orbite che lo porteranno a sfiorare l'anello F. Ne vedremo delle belle!
Il club dei satelliti, o corpi minori in genere che potrebbero contenere un oceano sotterraneo, in cui vi potrebbe essere qualche elementare (?) forma di vita biologica, continua a crescere. Ora tocca anche a Dione, malgrado esso se lo tenga ben custodito a grande profondità. La fantasia mi fa correre verso una visone diversa della vita nell’Universo… non picchiatemi!
Europa sembra proprio sbuffare. Sembra quasi che ci chiami: venite a osservarmi da vicino!
Giochi di prestigio dei detriti scagliati nello spazio dagli impatti su Phobos, immessi in orbita marziana e rispediti al mittente producendo linee regolari e ben evidenti. L’Universo si diverte…
Risolviamo subito il piccolo problema geometrico che ci regala un fondamentale rapporto, che lega strettamente dimensioni e distanza. Poi ci dedichiamo a una determinazione che ha dello sbalorditivo.
Chiamarla pioggia è una mia interpretazione molto pittoresca che può essere tradotta in una continua caduta e un continuo risollevamento della tenue atmosfera di Io. La scoperta è di particolare interesse in quanto si ricollega strettamente alle future osservazioni delle aurore gioviane che la sonda Juno, in orbita attorno al gigante gassoso, inizierà tra non molto.
Continuiamo a inserire qualche semplice quiz per le “vacanze”. Questa volta la sua soluzione ci serve per sbalordirci ancora di più della grande mente degli astronomi greci. L’idea mi è venuta “spiando” di nascosto la prossima emozionante avventura di Astericcio & co., che non tarderà a uscire…
Pochissime parole e una sola figura per spiegare la foto ripresa da Juno con i satelliti di Giove che sembrano andare a spasso
Quasi tutti coloro che hanno visto i quattro grandi satelliti di Giove con un semplice binocolo o con un costosissimo telescopio ultra tecnologico sanno benissimo che le lune scoperte da Galileo si mostrano quasi perfettamente allineate. Però...
Gli anelli di Saturno la fanno sempre da padroni e Giove ne è un po’ invidioso. In qualche modo, è riuscito a crearsi anche lui degli anelli, ma (non diciamoglielo…) non possono certo competere con quelli del fratello più piccolo e lontano.
Chi legge un recente articolo pubblicato su Media INAF, e che conosce qualcosina delle orbite e degli asteroidi, non può che saltare sulla sedia: eccezionale scoperta scientifica riguardante un terzo satellite dell’asteroide Elektra! Molte cose andranno cambiate d’ora in poi. Chi, però, va a leggere l’articolo originale, ripiomba con i piedi per terra e non può che non pensare a una divulgazione squallida che nemmeno si cura di rileggere ciò che è stato pubblicato. E la dice anche lunga sulla preparazione astronomica del traduttore.
Siamo ormai abituati a scoprire satelliti negli oggetti della Kuiper Belt. Non possiamo, perciò, meravigliarci che anche il pianeta nano Makemake ne possegga uno. Anzi, sembrava strano non averlo ancora scoperto. Ci ha pensato Hubble, come al solito…
Siamo abituati ai giochi di prestigio dei satelliti e degli anelli di Saturno, ma quello che mostriamo questa volta sembra veramente assurdo...
Ed eccoci a Dione, un corpo celeste di poco superiore a 1000 km, capace di rendere attivo ed esuberante il fratellino Encelado, attraverso la risonanza 2/1. Ma Dione ha sicuramente avuto una vita avventurosa e non certo monotona, forse capace addirittura di ribaltarsi di 180°. Ne approfittiamo per proporre un piccolo problemino di meccanica celeste e per mostrare come sia facile imitare rapidamente e facilmente le “meraviglie” da pappa-pronta di stellarium & co., con molta più soddisfazione.
Gli alpinisti spaziali sono stati accontentati. Dopo una lunga ricerca, si è individuato il monte più alto di Titano. Niente di eccezionale, con i suoi 3337 metri d’altezza, ma estremamente indicativo per la comprensione di questo mondo così simile, per certi versi, alla nostra Terra. Per Giorgia: praticamente una Marmolada saturniana!