Solo due righe e una figura (ufficiale) per mostrare fino a che punto si arriva…
Piuttosto che la ormai ridicola paura del riscaldamento globale che deve sempre iniziare a far vedere i suoi effetti catastrofici, ma che ritarda sempre di più, alla faccia delle previsioni che ci ossessionano ormai da decenni, sarebbe molto più importante analizzare con maggiore serietà l’influenza dell’attività solare con il vestito più esterno della Terra. Stiamo guardando la pagliuzza nell’occhio del vicino e trascuriamo la trave che abbiamo nel nostro… Spero di rispondere alla domanda di Walter e di innescare una discussione più ampia.
Quando il “topo” è uno dei più grandi climatologi esistenti e la “nave” è la sempre più traballante certezza in un tragico futuro della Terra dovuto al riscaldamento globale, sarebbe più che doveroso fermarsi a riflettere sia scientificamente che politicamente. Tuttavia, non credo proprio che questa notizia, a dir poco rivoluzionaria, sarà mai data dai media. Chissà come mai…?
Ne avevamo parlato poco tempo fa. Mentre si celebra la giornata della Terra, le nazioni, come la Germania, stanno aumentando come non mai la produzione di carbone… Come dire: si parla bene ma si razzola male. Parliamo di energia pulita, ma intanto usiamo la più sporca che ci sia. L’importante è che si riesca a “mangiare” alla faccia del popolo ignorante (Orwell insegna). Ma, adesso, la situazione sta degenerando e le strategie comunicative dovranno cambiare… Nessuna paura: troveranno il sistema per farci prendere una purga dicendoci che è un dolce fantastico… Magari ce lo dirà anche l’IPCC.
A seguito della splendida intuizione di Pier Francesco, che ha richiamato in un commento una meravigliosa operetta morale di Giacomo Leopardi, ho ritenuto opportuno pubblicarla direttamente come articolo. Un salto di qualità enorme nell'autore...rispetto al solito...
Sta per uscire la seconda parte del report dell’IPCC sui rischi del Riscaldamento Globale. Mentre è confermata la sostituzione sempre più frequente della parola “mitigation” (riduzione) con “adaptation” (adattamento), si è -ancora una volta- notata la netta differenza tra i concetti espressi nel testo vero e proprio e quello, ultra ridotto, che verrà consegnato ai governi mondiali. Insomma, la solita presa in giro.
Forse il titolo non è proprio giusto. Più che mantenersi sporchi i pianeti sembrano avere l’abitudine di sporcare le proprie stelle. Non sentiamoci esclusi da questa brutta abitudine: la Terra sarà probabilmente uno di questi .
Cari amici, solo una breve constatazione. Qualche anno fa avevo scritto un paio di articoli sullo “shale gas”, aspettandomi che proprio da lui sarebbero nate le nuove strategie energetiche mondiali. I media hanno fatto di tutto per tacere, ma oggi la Crimea mi dà ragione.
Queste sono le ricerche climatologiche che mi piacciono. Serie, chiare, senza pregiudizi di partenza. Speriamo escano dal loro ambito tecnico e diventino presto di dominio pubblico. Forse aiuterebbero a far capire i meccanismi generali e a indirizzare meglio le strategie umane.
Un pezzo di muschio è stato recuperato in Antartide dal ghiaccio che lo ricopriva. Niente di eccezionale a parte il fato che dopo poche settimane il muschio ha ricominciato a crescere. Era solo ibernato… Ancora niente di veramente speciale… ma l’età della pianta ha fatto drizzare i capelli in testa ai ricercatori: 1500 anni!
Le basi della vita biologica sembrerebbero proprio essersi costruite nello Spazio e la Terra primigenia potrebbe rivestire solo il ruolo di incubatrice. Tuttavia, resta sempre un mistero il passaggio da molecole organiche, anche molto complesse, alla prima cellula, capace di sfruttare l’energia per riprodursi o anche solo per compiere azioni “personali” e non codificate. In altre parole, passare dal disordine all’ordine. Una serie di simulazioni effettuate su nano particelle potrebbe avere aperto una piccola finestra su questo enorme e affascinante problema.
Una caratteristica della nostra atmosfera può diventare un ottimo “termometro” per misurare le possibilità di vita sugli esopianeti.
C’è chi osserva il cielo anche la notte di capodanno. Richard Kowalski è uno di questi. E può anche capitare che scopra un nuovo asteroide a rischio di impatto con la Terra e che l’oggetto appena identificato abbia una mira precisissima e colpisca il nostro pianeta solo 25 ore più tardi.
Mentre si continua a discutere se si sta andando verso il caldo o verso il freddo e gli scienziati (più o meno autentici) fanno un po’ la figura dei galli in un pollaio, il Sole continua implacabile la sua missione di stella. I tempi sono lunghi, ovviamente, ma vale la pena cominciare a capire per quanto tempo ancora ci lascerà fare i bagni in mare...
Mentre la nostra amata TV ci ripropone la solita litania sul cambiamento climatico e fa finta che niente sia successo nel mondo scientifico, le cose stanno, invece, cambiando drasticamente. Ormai si fa sempre più strada l’idea che si sia entrati in una piccola era glaciale. Era da tempo che volevo fare un riassunto della situazione, ma un articolo apparso in un giornale canadese è proprio perfetto per lo scopo. Mi limito perciò a tradurlo…e a fare pochi commenti personali.
Stiamo vivendo un momento in cui le notizie “ufficiali” sul riscaldamento globale stanno addirittura diventando ridicole, dato che l’indubbio stop degli ultimi 17 anni continua a essere nascosto sotto il letto come la polvere (tanto la “gente” vede e sente solo la TV…). Tutto ciò nonostante vi siano ormai dati inconfutabili che sono stati accettati dagli stessi membri dell’IPCC, che poi, però, li hanno immediatamente smentiti nella versione data ai media (mi ricorda qualcosa di puramente italiano…). Varrebbe la pena raccontare ciò che è successo negli ultimi mesi e a cui nessuno, ovviamente, ha mai accennato pubblicamente. Tuttavia, rimaniamo nella Scienza e dimostriamo come si sia ancora veramente all’ABC della conoscenza del nostro clima.