Benché si continui a parlare di futuri viaggi umani nello Spazio (almeno interplanetario) si sa benissimo che le condizioni di vita sarebbero quasi sicuramente letali per gli astronauti. Oltretutto la loro presenza non sarebbe molto importante, pensando alle raffinatissime tecnologie in grado di svolgere molto meglio il lavoro di un equipaggio con gambe, braccia e organi vari. Finché non si riuscirà a superare la velocità della luce, una Enterprise rimane pura fantascienza. Tuttavia, se proprio fosse necessario, degli ottimi pionieri esistono già. Ovviamente, le ricadute hanno anche un risvolto negativo.
Tutti avranno sentito parlare di precessione almeno una volta. Essa viene citata sia quando di parla di spostamento della stella polare come indicatrice della direzione del polo nord sia quando si discute sul cambiamento delle costellazioni dello zodiaco sia, a volte, delle coordinate delle stelle. In qualche modo si parla di precessione solo per i suoi effetti, ma non riguardo alla sua vera ragione fisica. Eppure, la osserviamo sempre quando facciamo girare una trottola e i telescopi spaziali non potrebbero puntare esattamente gli oggetti celesti senza "trottole" molto speciali.
Due piccioni con una fava. Non solo si è avuta la prova di un impatto cometario avvenuto nell’atmosfera terrestre circa 28 milioni di anni fa, ma si è molto probabilmente trovato un vero e proprio pezzo di cometa: il primo in assoluto di queste dimensioni. Chissà come sarebbe contento il grande scienziato e amico Fred Whipple, l’uomo della “palla di neve sporca”.
Scoperto sulla Terra un vulcano che riesce a competere anche col gigantesco Monte Olimpo di Marte: il suo volume totale è inferiore solo del 25%.
Mi è stato chiesto di parlare di Venere e lo faccio volentieri, soprattutto per sfatare alcune “leggende” che si sono create su di lei (o lui… dato che è un pianeta?). Leggende che hanno guadagnato consensi proprio perché sembrano perfette per ingigantire la paura del riscaldamento globale terrestre e mostrarci Venere come un incubo sempre più vicino. Le cose sono invece molto diverse. Avrei potuto fare una descrizione molto “tecnica” dell’atmosfera del pianeta gemello (almeno come dimensioni), sciorinando dati e ipotesi sulla sua coltre nuvolosa e sui composti chimici che lo compongono. Ho preferito, per adesso, limitarmi a una visione sommaria, molto approssimativa, ma sufficiente a darle una più giusta collocazione nell’ambito del Sistema Solare.
Per assistere agli effetti di un buco nero non c'è bisogno di spingersi nella profondità dello Spazio. Se ne possono vedere di analoghi cercando i grandi vortici marini. La matematica che li descrive è estremamente simile.