Il Sole e le nuvole, oltre a comandare, insieme ai raggi cosmici, la climatologia terrestre, giocano spesso e si divertono tantissimo. Uno spettacolo fantastico che necessita di perfezione assoluta.
Sarà che l’intelligenza (?) dei governanti mondiali (manovrati dai pochissimi veri imperatori finanziari) sta mostrando lati quasi comici, se non comportasse la morte di migliaia e migliaia di vittime innocenti, fatto sta che il Cosmo sembra proprio averci mandato un avvertimento: “Attenti a voi… la prossima volta mirerò meglio e con un proiettile più grosso!”.
I raggi cosmici aumentano più del dovuto; il nuovo ciclo solare è iniziato nel segno di una grande apatia; El Nino è ormai un ricordo… Siamo in un momento forse veramente decisivo: le previsioni catastrofiche legate al Riscaldamento Globale e quelle (non meno pericolose) legate a un nuovo minimo di Maunder (se non peggiore) sono giunte a un bivio che non dovrebbe più lasciare incertezze. Penso che sia giusto fare una piccola storia del nostro Sole per avere quel minimo di conoscenze necessarie per valutare, con il giusto spirito critico, l’andamento climatico dei prossimi decenni.
Questo racconto è una incursione nel mondo delle meridiane, che vi darà la risposta alla domanda che mai avete osato fare: cosa è mai quella specie di otto che campeggia sotto lo stilo in corrispondenza della linea del mezzogiorno? Forse la firma del pittore che ha disegnato il quadrante? Oppure una raffigurazione magica il cui significato è andato perduto? Serve forse a qualche scopo pratico? Quali sono i criteri con cui viene tracciato?
Ebbene, se avrete un po' di pazienza e leggerete fino in fondo questo lungo articolo (che raggruppa quelli già pubblicati a suo tempo), nonostante si rida e si scherzi con il nostro semplice e saggio Oreste, alla fine avrete tutte le risposte (serie) a questi interrogativi.
Quanto vi propongo è un vecchio articolo del 2008, nel quale ironizzavo sulla biodinamica. Purtroppo, essa è ormai diventata una scienza a tutti gli effetti, pur basandosi solo e soltanto su atti di fede. Dopo aver parlato di Giordano Bruno e aver ricordato il "cargo cult" di Feynman (per non parlare del GW), mi sembra doveroso riproporlo ancora una volta, dopo averlo già inserito come quarta puntata della serie "Che fai tu, Luna , in ciel?".
Gli anni passano e il momento del non ritorno per poter salvare la Terra dal riscaldamento globale (non fatevi illudere dalla neve e dal gelo di questi giorni, un po’ ovunque dagli USA al Canada all’Europa del Nord, alla Siberia (record di -68°C)… questi sono neve e ghiaccio “caldi”, dovuti proprio al GW), continua a essere spostato verso il futuro (vuoi mica smettere di fare i prestigiosi e utilissimi congressi su clima annuali?).In fondo il Sole potrebbe dare una mano a questi grandi e ben pagati climatologi.
Che il Sole influisse in modo decisivo sui cambiamenti climatici era chiaro già da molto tempo, anche se non faceva molto piacere a certe cassandre della Terra con la febbre altissima per colpa dell’uomo e della povera anidride carbonica. Due recenti lavori scientifici hanno finalmente anche dimostrato come proprio i raggi cosmici siano capaci di fare la parte più “pratica” aumentando e diminuendo la copertura nuvolosa, seguendo la capacità del Sole di spazzarli via o di permettergli l’entrata. Il minimo di Maunder e la piccola era glaciale del 1700 hanno ormai un chiaro collegamento con la nostra stella, così come molti altri periodi sia di gran caldo che di gran freddo. In questi giorni è terminato il ciclo solare 24… cosa succederà? Le premesse non sono delle migliori…
Se ne parlava da tempo… ma oggi si è ottenuta la prova. Qualsiasi studio e/o modello climatologico sarà costretto a prenderne atto. L’attività solare governa il flusso dei raggi cosmici e dei loro sotto prodotti dopo l’impatto con l’atmosfera. Questa “cascata” di particelle gioca un ruolo fondamentale per la formazione delle nuvole, che a loro volta agiscono pesantemente sugli andamenti climatici. Gli ultimi diecimila anni forniscono preziose conferme, così come le variazioni degli ultimi secoli (e decenni...). Se nessuno ne parlerà a livello mediatico significa chiaramente che ciò che interessa non è il clima, ma squallidi interessi di ben altro tipo. La climatologia ha cambiato il proprio passo: lasciamo parlare gli scienziati, finalmente!
Pubblicato il 13 gennaio 2000, questo articolo costituisce la sintesi degli interventi mio e di un collega dell'Osservatorio "Il Pino" ad uno degli eventi organizzati di GiovedìScienza a Torino, al quale parteciparono più di 800 persone... bei tempi! Una bella serata, il cui ricordo mi fa piacere condividere con voi, cari amici lettori!
La Nina è al suo minimo, ma il Sole non è da meno… e non stupiamoci della abbondante neve e di quello che accadrà tra pochi anni. Chi ha i soldi nelle isole-paradisi fiscali si trasferisca in fretta laggiù e non tema il sollevamento del mare!
Saturno e la Terra si assomigliano più di quanto ci si potesse aspettare. Il pianeta con gli anelli potrebbe subire variazioni climatiche simili alle nostre… Perché non mandare qualche inviato molto televisivo e poco specialista in loco?
In un momento in cui, stranamente, non si sente parlare del novembre più caldo degli ultimi 300 milioni di anni, si stanno per chiudere gli impianti sciistici per troppa neve (ma non non ci avevano detto che non l'avremmo più vista?), che i farfallini se ne stanno ben zitti anche se ad Asti sono venti giorni che di notte si va sotto zero, che la Nina, guarda caso, ha rimesso la celebre "pausa" al suo posto, sarebbe bene verificare come sta andando l'umore del nostro Sole.
Siamo in clima di fake news e tutto va preso con le molle… tuttavia, quella che riporto è una comunicazione dell’Associated Press (la prima agenzia di stampa internazionale). Se ci si mette anche lei … poveri noi! Se non fosse una bufala, però, è proprio vero che si riesce a far bere di tutto al […]
E’ uscito un libro che potrebbe interessare a molti… Esso descrive la storia di come sia nato l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e il movimento pro riscaldamento globale, a partire dal celebre buco d'ozono...
Un bel video presentato dalla NASA è subito diventato un simbolo per i media italiani che lo hanno interpretato a modo loro, cercando di continuare a gestire “antiscientificamente” il filone del riscaldamento globale, ben lieti di trovare pesciolini sempre pronti ad abboccare a un amo anche senza esca.
Tra un miliardo di anni (ma forse anche meno...) il Sole avrà aumentato la sua energia del 10%. I mari avranno una temperatura di oltre 40°. Poca speranza di vita… senza acqua. Altro che CO2… Impariamo cos’è veramente l’effetto serra, quanto sia complesso e come distruggerà la Terra (seguendo l’esempio di Venere).