Una fase fondamentale della nascita planetaria è stata rilevata da... chi? La risposta è facile: "Dal solito e fantastico ALMA". Questa volta ha studiato il movimento del disco protoplanetario in tutte le direzioni e ha scoperto una bellissima cascata!
Nel suo piccolo, ALMA riesce a scoprire una notevole quantità di massa nascosta nei dischi protoplanetari. In qualche modo, si è risolto un piccolo, ma significativo, problema di "massa mancante.
Credevate che la Terra stesse subendo un riscaldamento globale sempre più catastrofico e -forse- unico nell'intero Universo? Ebbene no! Vi è un pianeta che ci supera largamente e non ha nemmeno bisogno dell'uomo. Gli basta la propria stella e forse dovremmo "imparare" qualcosa da lei...
Sarà perché è estate (ma non per tutti), fatto sta che di news veramente interessanti se ne leggono poche... Forse anche l'Universo va in ferie... In ogni modo accontentiamoci di un fenomeno ormai consolidato teoricamente, ma reso visibile in diretta da un giovane pianeta attorno a una giovane stella.
Il solito ALMA, sollecitato da amici altrettanto potenti, è riuscito a dare una conferma all'ipotesi, a lungo sostenuta (ma mai dimostrata "in diretta"), sulla nascita dei satelliti di pianeti di tipo gioviano.
ALMA è uno sistema operativo veramente unico, ma, come tutti i grandi, ha le sue fissazioni. Una di queste è sicuramente la stella giovanissima TW Hydrae, accompagnata da un disco protoplanetario che sembra aver già creato o stare per creare i primi pianeti. Le nuove osservazioni, ancora più accurate, forse hanno per la prima volta individuato un pianeta nascente.
Le occultazioni delle stelle da parte dei loro pianeti sembra essere un po' sottovalutata e si cercano metodi più o meno "arditi" e spesso dubbi per analizzare le atmosfere degli esopianeti con il solito e un po' troppo mediatico scopo di evidenziarne l'abitabilità.
Essere piccoli non vuol dire essere timidi e paurosi. Ce lo insegna Davide che non si tirò indietro contro Golia, anzi... Un pezzo di roccia planetaria ce lo mostra e ci lascia a bocca aperta.
E' sicuramente vero che noi spesso umanizziamo un po' troppo le stelle dandogli caratteristiche di forza, bontà e dedizione. Ma l'articolo che vi propongo sembra andare un po' troppo oltre le nostre pseudo-favole.
Sarebbe bello vedere la presenza di molecole organiche e la loro evoluzione in un disco protoplanetario che non sia il nostro. soprattutto se la stella che lo accudisce è decisamente molto giovane, ancora in fase di formazione completa. Basta chiederlo ... e ALMA ve lo fornisce in un piatto d'argento!
ALMA dimostra che la teoria può diventare realtà anche quando è strana... Un disco protoplanetario sta formando pianeti su un piano che è perpendicolare a quello orbitale delle due stelle centrali. Un bel film di fantascienza è d'obbligo! Sappiamo benissimo che i pianeti si formano nel disco circumstellare che circonda una stella appena nata. Si […]
ALMA ci ha appena svelato che i dischi protoplanetari potrebbero non essere così diversi dal nostro, a causa di inevitabili effetti selettivi. Se, inoltre, scopriamo che alcuni pianeti fanno lo spogliarello... beh, la faccenda si complica e diventa molto ... interessante.
Il grande "amico" ALMA ha deciso di andare a vedere i pianeti, ancora in fasce, direttamente nella loro culla. Ci ha già stupito e ci stupirà sempre di più...
Non volevo parlarne, ma temo che, passato il periodo delle grandi alluvioni, dimenticandosi poi come sempre di agire malgrado mille promesse, si tornerà a notizie più eclatanti, dato che ormai il GW è una tiritera fin troppo monotona (a furia di gridare “al lupo al lupo” nessuno ci crederà più…) ed ecco servito su un piatto d’argento il passaggio ravvicinato di una vela spaziale di origine aliena!
Gli occhi di Kepler si sono chiusi, dopo più di 2600 esopianeti individuati, non avendo più carburante a disposizione. Una missione pienamente riuscita, oltre ogni ottimistica previsione, passa il testimone a TESS. Kepler può riposare in pace sulla sua orbita eliocentrica... un piccolo pianeta in più.
ALMA riesce a farci vedere dischi protoplanetari in fasi veramente primordiali, in modo da cercare di capire come nascano davvero i pianeti e quali siano i loro tempi scala. Il caso in questione è doppiamente interessante e riguarda la quasi-stella Cl Tau,di soli due milioni di anni di età, e il suo enorme pianeta che le gira attorno alla distanza di Mercurio dal Sole. L'articolo vuole anche essere, però, una piccola lezione didattica su come si dovrebbero analizzar e le news astronomiche e non solo.