Sappiamo benissimo che un pianeta si costruisce un po’ alla volta, a partire da polvere minutissima che si aggrega in corpi sempre più grandi (planetesini, asteroidi, ecc.) fino alla formazione di un vero pianeta autosufficiente. Tuttavia, questo meccanismo richiede tempo ed è difficile concederglielo.
Dopo quello che ha per protagonista la ricerca del fantomatico pianeta Nemesis, i terrestri, finalmente, si sono accorti di un altro caso poliziesco, ricco di colpi scena e di ipotesi non ancora provate. Si parla di furto, ma, più esattamente, si dovrebbe parlare di assassinio multiplo. Tant’è che la stella sotto accusa è stata chiamata subito Kronos, come il Titano che ha divorato i suoi figli. Le motivazioni del gesto criminoso sono ancora un mistero, anche se io personalmente una teoria ce l’avrei, supportata da voci di braccio galattico…
Nei film di fantascienza si vedono, spesso e volentieri, gli astronauti che, giunti su un esopianeta qualsiasi, iniziano a muoversi tranquillamente sul suolo alieno senza alcun problema, a parte la solita tuta per permettere di respirare normalmente e altre cosucce del genere. In realtà, però, la situazione comporta un errore non indifferente, dato che trascura la gravità del nuovo pianeta.
Finalmente un pianeta che non può certamente ospitare la vita… la sua densità è bassissima e sembra che sia stato costruito per fare giocare qualche bambino alieno. Chissà…
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Una volta tanto Media INAF traduce bene una nota ufficiale ed è giusto fare riferimento al suo articolo, perfettamente esplicativo, che riguarda ancora una volta il celebre sistema planetario di Trappist-1, che già abbiamo menzionato sia per la immediata frenesia di affibbiargli vita aliena, ma, sopratutto, per il tragicomico tentativo di utilizzare Celestia, per ottenere in modo completamente sbagliato ciò che chiunque con foglio e matita -e un po' di PC- avrebbe potuto fare correttamente in pochi minuti.
Ricevo dall'amico Marco un'attenta lettura di una delle news di Media INAF relativa a una nuova superterra, che ormai stanno diventando una specie di "tormentone" estivo. Un magnifico copia e incolla pieno di errori che si devono a Corrado Ruscica, che conosciamo già per altri brillanti "invenzioni". Pubblico integralmente, ringraziandolo, l'analisi di Marco, ammettendo che io ho ormai smesso di leggere delle superterre, soprattutto nella versione mediainaffiana...
Concludiamo l'argomento dell'aberrazione della luce con due applicazioni pratiche. In questo articolo parliamo di uno straordinario metodo utilizzato sfruttando i dati di Kepler. Keplero e Einstein: che bella coppia!
Su Papalla sono un po' preoccupati che solo un terricolo ha risposto ad una delle tre domande del quiz... prima hanno pensato ad un problema di comunicazione... poi hanno pensato che i terricoli forse assomigliano agli abitanti del pianeta timido, meglio noti come i timidoni...
La scoperta dei sette pianeti sette attorno alla nana rossa Trappist-1, ha già mostrato che carta e matita sono più che sufficienti per rappresentare possibili panorami visti dai vari pianeti.
Affidare il compito a qualche software può apparire come la cosa più semplice, ma senza conoscere come quei risultati sono stati ricavati si finisce per dover prendere per vero anche ciò che potrebbe essere frutto di un errore del programma o della sua impostazione...
Su Papalla è giunta voce che i terricoli hanno individuato un sistema planetario che ruota intorno ad una piccola stellina, affettuosamente soprannominata la nana rossa trappista... e i papalli hanno subito provato a realizzare alcune rappresentazione panoramiche...
Mai titolo fu più adatto all’eccezionale scoperta annunciata ieri dalla NASA. Il celebre film musicale del 1954 va proprio a fagiolo in questo caso per almeno due motivi: è un filmetto musicale di puro intrattenimento, ci dimostra che anche sette fratelli boscaioli dell’Oregon del 1850 possono trovare sette spose in un minuscolo villaggio. Ovviamente, tutte carine e proprio giuste per ognuno di loro. Un film datato? Sembra proprio che attraverso i media si stia tornando a quei livelli, mascherati con falsi vestiti all’ultima moda. Non metto nemmeno un asterisco perché più in basso di così…
Questo articolo è estremamente didattico, oltre che suggerire un nuovo metodo per scoprire pianeti che siano eccessivamente vicini alla stella e quindi invisibili direttamente. Vale la pena perderci un po’ di tempo.
ALMA spia nei nidi d’infanzia e cerca di farci capire come siamo nati. Potremmo mai ringraziarlo abbastanza?
Proprio ieri abbiamo parlato di un sistema doppio molto agitato, i cui le due stelle hanno scelto di formare un disco planetario ciascuna e uno in comune (non si sa mai…). Oggi parliamo, invece, della vita di un pianeta che ha avuto la sfortuna (apparente) di formarsi troppo vicino alla sua mamma. E se fossero due, potrebbe essere meglio?
Quando leggerete la storia sui media troverete parole come instabilità e turbolenza… insomma, una disperata ricerca di un nome tecnico per un fenomeno a dir poco incomprensibile. Dato che c’è di mezzo il solito ALMA, e ormai siamo diventati amici, possiamo raccontare (in silenzio) la vera storia… a cui nessuno vorrà credere.
Come faremmo senza ALMA? Come sempre, finché uno non prova qualcosa di nuovo crede che quello che già possiede sia il massimo. Poi si rende conto che il nuovo sta diventando insostituibile. No, non sto parlando della tecnologia terrestre mediatica che cerca di stordire e annullare la mente, ma dell’armonia dell’Universo e della vera tecnologia che permette di guardare tutto sempre più da vicino e con maggiori dettagli. C’è tecnologia e tecnologia… Una è quella che rimbambisce e una è quella che stimola i pensieri e la mente verso il meglio. E ci si accorge, ancora una volta, che l’Universo è meno complicato e più razionale di quanto la nostra mente limitata ci faccia pensare.