La stella R Doradus è una gigante rossa variabile, classe spettrale M8, appartenente alla costellazione meridionale Dorado, distante 179 a.l. circa dal sistema solare (dati Hipparcos) e con un diametro visuale stimato in circa 52 microarcosecondi, superiore persino a quello di Betelgeuse (stimato in circa 42-44 microarcosecondi). Distanza e dimensioni la rendono una delle stelle […]
Questa volta una stella di tipo solare e un pianeta gioviano offrono un difficile quiz proprio agli astrofisici. La soluzione è ancora lontana...
Diciassette anelli stellari...
Se un marciatore avesse iniziato la gara ad un'ora ben precisa e lo si vedesse arrivare al traguardo in un tempo troppo breve, sorgerebbero molti dubbi, soprattutto se non fosse un grande campione: o si è messo a correre oppure ha dato il cambio a un fratello gemello che è partito a metà gara fresco e riposato.
Qualcosa del genere succede anche alle stelle giganti della nostra galassia.
Ce lo dicono in tutti i modi: volete fare prevenzione contro la carie ai denti? Usate dentifrici al fluoro. Sì, tutto bene, ma dove e come nasce il fluoro?
Nell’Universo bisogna anche saper morire (o meglio trasformarsi) con grande dignità e sicurezza. Lo sanno fare le stelle come il Sole diventando nane bianche, lo sanno fare le stelle molto più piccole, senza tanto clamore e in tempi lunghissimi, lo sanno fare le stelle più grandi con le loro utilissime esplosioni di supernova. Vediamo come si sta preparando a farlo VY Canis Majoris, la stella più grande che conosciamo!
Abbiamo appena visto come si sia riusciti a vedere "in diretta" l'espulsione dei getti da un buco nero stellare. Ma ALMA non vuole essere da meno e ci invia l'inizio di una trasformazione di una vecchia stella di tipo solare nella sua vita da pensionata come nana bianca.
Dopo i momenti di trepidazione e di speranza che abbiamo passato in questi ultimi mesi, purtroppo Betelgeuse ha rinviato il suo spettacolo! Rinviato di poco (per lei), ma probabilmente di troppo per noi e -forse- per l'intera specie umana. Penso che valga la pena dedicarle un articolo speciale, senza alcun rancore verso di lei, basandoci su un lavoro di grande accuratezza appena uscito e rivolto proprio alle supergiganti rosse variabili.
Continuiamo nella nostra storia dedicata agli "acciacchi" delle stelle, sia provvisori che definitivi. Prima di analizzare i disturbi, è, però, fondamentale capire come funziona il fisico in condizioni ottimali, anche se in modo elementare. E' obbligatorio, perciò, accingerci a costruire un vero teatro, quello del diagramma HR.
Non credo che troviate, in giro per la rete, un diagramma, atto a rappresentare l’evoluzione stellare, simile a quello che vado a proporre in questa introduzione. D’altra parte, ormai, mi conoscete e sapete molto bene la mia visione molto particolare dell’Universo e delle sue creature. Un concetto che si può anche non condividere, ma che meglio di ogni altro ci avvicina alla caratteristica principale del Cosmo: l’armonia! Vi prometto che quando parleremo di “acciacchi” e di “malattie” saremo molto più seri e specialistici, ma al momento lasciatemi volare un po’ con la fantasia. Non saremo, comunque, mai presi da compassione e da tristezza, dato che nel Cosmo non esiste una “fine”, ma solo una “trasformazione”.
Mi sto accorgendo che, a parte qualche news, la fisica sia classica che relativistica sta prendendo il sopravvento nel Circolo. E' vero che l'astrofisica non è altro che l'applicazione migliore delle leggi e dei principi della fisica, ma... una certa amica Rosetta mi ha mandato un messaggio (gravitazionale...), ricordandomi che sarebbe bene tornare a descrivere un po' meglio gli attori principali del Cosmo, ossia i veri grandi operai... le stelle, di qualsiasi tipo e genere
Finalmente un pianeta che non può certamente ospitare la vita… la sua densità è bassissima e sembra che sia stato costruito per fare giocare qualche bambino alieno. Chissà…
Oggi, guardando lo splendido video del nostro amico Alan su Henrietta, ho notato con piacere che si è soffermato sulla distanza assoluta di riferimento necessaria per potere applicare la legge tra periodo e luminosità delle cefeidi. In particolare, si dice giustamente che il metodo classico delle parallassi stellari non era ancora applicabile, a quei tempi, a nessuna cefeide della nostra galassia.
Siamo a marzo, primule e viole impreziosiscono il prato in cui l’erba comincia a crescere e ha bisogno di acqua. Purtroppo (fortunatamente, per molti altri) non piove e bisogna correre ai ripari. Cosa c’è di meglio che un irrigatore rotante? No, fermi tutti, non scappate… non è un raccontino strappalacrime. C’è di mezzo nientedimeno che il nostro caro amico ALMA.
Una recente ricerca ha studiato un gruppo di giganti rosse appartenenti a un vecchio ammasso aperto attraverso l’astrosismologia e ha osservato che il 70% di loro hanno lo stesso asse di rotazione (più o meno). Ma è una vera sorpresa?
Gli ammassi globulari sono sempre stati oggetti ricchi di misteri e di stranezze. Oggi se n’è aggiunto un altro, relativo a una specie di “eutanasia” veramente prematura. Essi sembrano decidere la vita delle loro stelle (sia nel ringiovanimento che nell’invecchiamento) al di fuori dagli schemi che l’uomo ha cercato di costruire.