Questa recente scoperta, in cui c'è lo zampino della solita ALMA, potrebbe anche essere raccontata in modo "umano". mostrando lati poco consoni all'armonia e alla riconoscenza reciproca che esiste nell'Universo. Le cose vanno invece comprese con il linguaggio della Natura, ben diverso da quello arrogante ed egocentrico della specie umana.
Sono molte le ipotesi riguardanti l’origine del detto “avere sale in zucca”. L’Universo ci insegna che lo conosce da molto più tempo…
Li chiamano oggetti Herbig - Haro, ma non sono altro che i primi vagiti (molto potenti) di stelle che stanno nascendo. Per la prima volta ne è stato individuato uno nella luce visibile fuori dalla nostra galassia. Tutti i bambini sono uguali nell'Universo!
L'Universo è ancora pieno di misteri che vorremmo scoprire. O, quanto meno di oggetti che vorremmo osservare ma che, pur sicuri che debbano esistere, non ci mostrano ancora una loro traccia chiara e definitiva. Tra questi, ovviamente, le prime stelle dell'Universo...
Siamo quasi a Natale e continuiamo con una bella favola, illudendoci che sia ancora una data che riesca a far riflettere, pensare e voltare gli occhi in alto. Chi l'ha scritta merita tutta la nostra fiducia e sappiamo che non mente mai.
ALMA riesce a farci vedere dischi protoplanetari in fasi veramente primordiali, in modo da cercare di capire come nascano davvero i pianeti e quali siano i loro tempi scala. Il caso in questione è doppiamente interessante e riguarda la quasi-stella Cl Tau,di soli due milioni di anni di età, e il suo enorme pianeta che le gira attorno alla distanza di Mercurio dal Sole. L'articolo vuole anche essere, però, una piccola lezione didattica su come si dovrebbero analizzar e le news astronomiche e non solo.
La nostra galassia, ma quasi sicuramente non è la sola e potrebbe rappresentare la norma per quelle della sua grandezza, sembra che abbia concluso una sua vita produttiva iniziale per poi risvegliarsi anche se in modo molto meno violento.
ALMA si sta migliorando sempre più, estendendo la sua capacità verso lunghezze radio sempre minori, spingendosi fino a 0.3-0.4 mm. Le condizioni fantastiche del luogo in cui è situato lo hanno aiutato a scoprire… l’acqua calda!
Nessuna scoperta eccezionale, ma una collezione, attenta, continua e completa di 11 miliardi di anni del nostro Universo. Hubble e gli altri grandi colleghi terrestri sono riusciti a mettere insieme un'immagine che -a dir poco- deve essere considerata "storica".
Il buio regnava sovrano dopo l’illuminazione improvvisa dell’Universo dovuta ai fotoni che avevano avuto via libera a causa dell’accasamento degli elettroni con i protoni, creando la radiazione cosmica di fondo. Questione di un attimo, però… l’idrogeno così formatosi non emetteva più luce e la nebbia scese implacabile. Eppure, proprio in quel freddo e buio Universo la gravità stava cercando di far nascere la prima stella, facendo collassare enormi nuvole di gas. Ma come riuscire a vederla o, almeno, a rendersene conto?
Facciamo nascere le nostre stelle con la loro massa acquisita durante l’aggregazione. Come sempre capita è più facile accontentarsi di poco che non cercare di superare a tutti i costi i vicini di casa (a volte, chi troppo vuole nulla stringe…). Ne segue che è molto più facile costruire stelle piccole che non giganti. E’ vero che saranno proprio le giganti a fare la gran parte del lavoro dell’Universo,ma cerchiamo di non cadere in una visione troppo “umana”: le stelle sanno benissimo come dividersi gli incarichi. Non c’è assolutamente invidia per chi rimane piccola, lavora poco e vive moltissimo. Basta pensare alla parola d’ordine del Cosmo: armonia.
Sappiamo benissimo che un pianeta si costruisce un po’ alla volta, a partire da polvere minutissima che si aggrega in corpi sempre più grandi (planetesini, asteroidi, ecc.) fino alla formazione di un vero pianeta autosufficiente. Tuttavia, questo meccanismo richiede tempo ed è difficile concederglielo.
Quando scriviamo “nuove”, intendiamo, ovviamente, nuove per noi e non certo per le galassie che le hanno sapute utilizzare da molto, molto tempo. Una riguarda la fase oscura che ha poi portato all’Universo odierno, trasparente alla luce; l’altra si riferisce a riserve vere e proprie di materiale per la costruzione stellare.
Potrebbe essere solo un caso, ma lasciatemi sperare che sia un’altra meraviglia dell’Universo. Chi non conosce il celeberrimo “tocco divino” con il quale il Dio di Michelangelo dà vita ad Adamo nella Cappella Sistina? Bene, potrebbe darsi che qualcosa di simile avvenga tra le stelle…
Gli aggettivi per definire le meravigliose scoperte di ALMA sono quasi esauriti, ma lo strumento continua imperterrito a deliziarci. Adesso ci ha spiegato perché le stelle massicce ruotano piano.
Due ricerche hanno dato informazioni fondamentali sugli estremi della vita di una stella, entrambi molto “esplosivi”. In un caso c’è la solita mano “fatata” di ALMA.