Le leggi dell'Universo funzionano molto bene e perché allora non utilizzarle a qualsiasi scala?
ALMA, malgrado il periodo poco favorevole alla ricerca sul campo, non perdona e ci regala un tassello importantissimo sulla relazione, probabilmente abbastanza burrascosa, tra buchi neri galattici e formazione stellare.
La frase del titolo è un po' sibillina e dovrei scriverla al contrario: ai dischi girano le stelle, ossia le ... sfere. Non lo scrivo per non essere tacciato di turpiloquio anche se oggi non sarebbe turpiloquio nemmeno nei conventi di clausura. A parte gli scherzi, ALMA cambia la visione dei dischi protoplanetari.
Le stelle variabili sono frequentissime. Anche se in modo appena percettibile lo è anche il nostro Sole. Tuttavia, per la prima volta è stata osservata una stella che ha una pulsazione solo da una parte e non totale. Mi ricorda tanto una celebre e vecchia canzone di Gaber ...
Mentre si provava un nuovo strumento all'Osservatorio Paranal, in Cile, mirato alla scoperta di pianeti attorno a stelle estremamente piccole, si è fatta una scoperta che rappresenta un vero colpo di fortuna.
Abbiamo appena visto come si sia riusciti a vedere "in diretta" l'espulsione dei getti da un buco nero stellare. Ma ALMA non vuole essere da meno e ci invia l'inizio di una trasformazione di una vecchia stella di tipo solare nella sua vita da pensionata come nana bianca.
Cercando di comprendere le meraviglie dell'Universo, spesso e volentieri cadiamo in errori o confusione. A volte le nostre spiegazioni sono proprio il contrario di quello che capita realmente. Tuttavia, non sempre (fortunatamente) è così. Il Cosmo si diverte sicuramente con il nostro piccolo cervello, ma a volte ci regala grandi soddisfazioni. In questi casi è bello poterlo comunicare: in fondo è un messaggio che ci invia proprio l'Universo e dobbiamo considerarlo un immenso dono, che ci meritiamo sempre meno.
Riporto tre news in modo molto stringato, più che altro per dimostrare come spesso la prima soluzione non sia la migliore...
Dopo i momenti di trepidazione e di speranza che abbiamo passato in questi ultimi mesi, purtroppo Betelgeuse ha rinviato il suo spettacolo! Rinviato di poco (per lei), ma probabilmente di troppo per noi e -forse- per l'intera specie umana. Penso che valga la pena dedicarle un articolo speciale, senza alcun rancore verso di lei, basandoci su un lavoro di grande accuratezza appena uscito e rivolto proprio alle supergiganti rosse variabili.
Come previsto (purtroppo) proprio nei giorni ipotizzati, Betelgeuse ha ripreso luminosità!
Cosa c'è di più bello che veder nascere e crescere un cucciolo? E' un periodo abbastanza breve che si riesce a seguire con facilità, ma per le stelle il tempo va oltre le nostre possibilità. Ma, ALMA e VLT sanno correre ai ripari.
Sapete già come la penso su certi "falsi" amanti del Cielo che si definiscono tali, ma il cui unico obiettivo è cercare di illudersi di eseguire osservazioni prestigiose e di essere più bravi del collega che ha un telescopio più grande. Chi ama l'astronomia dovrebbe fare di tutto per aiutare la Scienza in modo da unire veramente l'utile al dilettevole.
Ormai Betelgeuse è diventata veramente una "Star" e su di lei si puntano sempre più "occhi", tra i quali anche il VLT dell'ESO. Una nube c'è, ma il discorso non cambia.
Spesso e volentieri sorge un dubbio: quell'enorme corpo celeste trovato ai bordi di un lontano sistema planetario è una stella "fallita" o un vero pianeta? Si cerca in tutti i modi di risolvere la questione in base alla massa e alle caratteristiche superficiali, ma spesso il dubbio resta. Da oggi, con certosina pazienza e tecnologia d'avanguardia, si potrà utilizzare un nuovo metodo di discriminazione.
Betelgeuse continua nella sua corsa verso un minimo di luminosità. Forse intorno al 21 febbraio sapremo il suo destino.
Tutto ciò che ci regala il Sole è considerata una cosa normale, quasi dovuta, tranne, poi, dimenticarsene parlando di cambiamenti climatici.