ALMA (sempre lui) scopre un fantastico gioco stellare che i media scientifici preferiscono chiamare una guerra. L'uomo vuole sempre vedere tutto secondo il suo metro e la sua visione combattiva e non si accorge che l'Universo non fa che divertirsi...
La calata di luminosità di Betelgeuse continua, superando abbondantemente quanto successo negli ultimi 25 anni.
Si è sempre alla ricerca di una stella che appartenga alla prima generazione, ossia a quella che aveva solo idrogeno ed elio a disposizione per costruirsi. E' estremamente difficile riuscire a trovarne qualcuna visto che devono risalire alla notte dei tempi, ma -a volte- grandi sorprese possono arrivare anche da dietro l'angolo.
Ne abbiamo parlato a lungo, ma sembrava un caso isolato. Invece, vi sono ottime possibilità che si sia trovato un nuovo tipo di oggetto cosmico, che potremmo chiamare "oggetto G" o -preferirei- Signor G.
Non è molto che avevamo riportato la scoperta di un buco nero stellare troppo grande per essere vero. Quasi subito si erano sollevate critiche contro quella ricerca e in particolare contro la troppa fretta di concludere degli autori. Purtroppo, tra di loro vi è anche un caro collega dell'Osservatorio di Torino e la faccenda mi era dispiaciuta molto. Un nuovo articolo sembra gettare luce sul mistero: la vera colpevole è la stella che accompagna l'oggetto invisibile.
Sirio è la stella più luminosa del Cielo... ma lo sarà ancora per poco.
Al tempo della costruzione delle prime piramidi la stella "polare" non era quella attuale, ma Alpha Draconis, detta anche Thuban. Solo oggi scopriamo che è una binaria ad eclissi.
Betelgeuse è una supergigante rossa che sta vivendo le ultime fasi della sua vita. E se ci facesse la sorpresa di Capodanno?
Una comunicazione, stimolatami da Frank (e lo ringrazio di cuore), sulla veridicità dell'enorme buco nero che non dovrebbe esistere... e che forse non esiste realmente.
Il nome mi piace poco, ma a causa dei problemi che possono causare ai satelliti artificiali sono stati chiamati "elettroni killer". In qualche modo, essi ci permettono di completare (che grossa parola) la struttura difensiva della nostra Terra verso lo Spazio e le sue radiazioni.
L'uomo può veramente andare (nuovamente e a breve) sulla Luna o, addirittura, su Marte? A parte mille e uno problemi sia tecnici che di costi, resta almeno un problema puramente astrofisico: la pioggia di raggi cosmici.
Cosa resterà del nostro Sistema Solare una volta che il Sole si sarà trasformato in nana bianca? Per la prima volta abbiamo una risposta "osservativa" a questa domanda.
La sonda che sta viaggiando al di là di Plutone sta compiendo un lavoro silenzioso, ma eccezionale, con una strumentazione d'avanguardia: sentire il soffio del Sole a distanze enormi. Esso è sicuramente rallentato, ma, noi sulla Terra, facciamo finta di non saperlo (o non lo sappiamo davvero?). Il vento Solare, quel fascio di particelle cariche […]
Una ricerca puramente teorica ha confermato una situazione alquanto "imbarazzante" a cui forse pochi avevano pensato. Varrebbe comunque la pena di andarci...
Molte galassie mostrano chiari segni di collisioni mutue e spesso ciò comporta un "faccia a faccia" dei loro rispettivi buchi neri supermassicci. Ma adesso si esagera, al centro di una galassia non molto lontana (circa 300 milioni di anni luce) i superbuchi neri sono addirittura tre!
E' stata, in realtà, la più vicina supernova mai osservata con una tecnologia moderna. Parliamo di 32 anni fa e ci riferiamo alla 1987a, la stella esplosa nella Grande Nube di Magellano a circa 168 000 anni luce da noi. Un evento memorabile... che un po' alla volta ha iniziato a sollevare qualche dubbio.