Abbiamo appena fatto un bel viaggetto verso un buco nero stellare, fermandoci all’orizzonte degli eventi. Prima di cercare di proseguire, almeno virtualmente, facciamo il punto sulla formazione dei buchi neri stellari. Sono concetti ben conosciuti da molti, ma vorrei dare alcune nozioni in modo estremamente semplice, utilizzando una figura molto esplicativa, che mi sono accorto di non avere mai presentato… Insomma, un buco nero per tutti!
L’uovo è uno dei più antichi simboli, usati in moltissime culture per rappresentare la nascita dell’Universo. Non solo, però… l’uovo può portare a collegamenti preziosi con la fisica e con altre discipline, anche molto divertenti. Un articolo appena pubblicato sulla forma delle uova di uccello ha fatto scattare la molla per questo articolo abbastanza articolato e variegato…
Potrebbe essere solo un caso, ma lasciatemi sperare che sia un’altra meraviglia dell’Universo. Chi non conosce il celeberrimo “tocco divino” con il quale il Dio di Michelangelo dà vita ad Adamo nella Cappella Sistina? Bene, potrebbe darsi che qualcosa di simile avvenga tra le stelle…
Cari amici, che ne dite di un bel viaggetto fino a un buco nero? Magari proprio su Cygnus X-1 a 8000 Anni Luce da noi? E, se tutto va bene, cercare anche, in seguito, di entrare al suo interno?
Gli aggettivi per definire le meravigliose scoperte di ALMA sono quasi esauriti, ma lo strumento continua imperterrito a deliziarci. Adesso ci ha spiegato perché le stelle massicce ruotano piano.
Oggi l’effetto lente gravitazionale permette di vedere e studiare galassie lontanissime, non visibili se osservate direttamente. Si usa anche il microlensing per catturare qualche esopianeta, capace di disturbare leggermente l’effetto lente causato dalla stella attorno a cui gira. Hubble, però, ci ha dimostrato che si può fare ciò che Einstein sperava cento anni fa.
Ormai siamo veramente molto vicini al buco nero e vale la pena analizzare le sue dimensioni “apparenti” o no che siano. Anche in questo caso avremo delle belle sorprese. In particolare, consideriamo le riprese delle telecamere a partire da 5 raggi di Schwarzschild. Niente da dire: il buco nero è ormai veramente impressionante (o meglio l’orizzonte degli eventi che è identificato dal cerchio nero, da cui la luce non può provenire).
Ma quanto è veramente grande e “quanto” noi lo vediamo grande?
Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio dedicata alle ONDE GRAVITAZIONALI, all'interno della RELATIVITA' GENERALE Ovviamente, non fa più scalpore come la prima volta, ma la rilevazione di onde gravitazionali da parte di LIGO deve comunque fare notizia. L’Universo ci sta parlando con un altro tipo di informazione che non è quella elettromagnetica […]
Uno dei sogni (proibiti) ricorrenti di molti scienziati è quello di trovare una pecca nella Relatività Generale. Finora con poca fortuna… Tuttavia, molte conclusioni della teoria rimangono ancora solo ipotesi. Tra queste, anche se sembra strano, vi è l’orizzonte degli eventi. E, se invece di collassare, la materia rimanesse in uno stato intermedio?
Finalmente, sembra proprio che si sia osservata! Che cosa? Beh… nient’altro che una stella enormemente più grande del Sole che termina la sua vita trasformandosi in buco nero. Niente di speciale? E, invece, sì… dato che non si è vista nessuna supernova.
L’unione di due buchi neri supermassicci ha probabilmente creato le prime onde gravitazionali osservate dall’uomo. In qualche modo, a parte l’estremo interesse della scoperta, questo evento dimostra che, a seguito di collisioni galattiche, i motori centrali tendono ad avvicinarsi, a formare coppia e, infine, a unirsi in uno solo. Non è certo facile rilevarli e bisogna aspettare che si mettano a mangiare…
Potrebbero bastare le immagini… ma esse meritano di essere spiegate un po’ meglio. Oltretutto, dobbiamo anche dare una risposta al quiz sulla densità e la gravità (risolto brillantemente). Si notano facilmente cose abbastanza strane, ma molte altre, ugualmente interessanti, sono decisamente meno visibili. Andiamo, soprattutto, incontro a molte deformazioni subite dai raggi luminosi e l’idea che essi siano quanto di più rettilineo esista in Natura,è solo un lontano ricordo. La colpa di tutto ciò è sempre e soltanto della teoria della relatività di Einstein che ha permesso la scoperta di questi oggetti, che rappresentano il confine tra realtà e assurdità.
Un satellite NASA che guarda verso la Terra si è sentito, probabilmente, sotto attacco nemico. In un solo anno di vita si è accorto di centinaia di flash luminosi diretti contro di lui. Attacchi terra-aria? No, probabilmente riflessioni su specchi d’acqua, visti con la giusta angolazione. Nessuna guerra globale in corso (almeno, per adesso…), la spiegazione è ancora un’altra.
Finalmente un pianeta che non può certamente ospitare la vita… la sua densità è bassissima e sembra che sia stato costruito per fare giocare qualche bambino alieno. Chissà…
Un piccolo quiz che anticipa la seconda parte del viaggio verso un buco nero stellare. Tanto per tastare il polso…
Questa volta ci dedichiamo maggiormente all’avventura che non alla Scienza (a parte l’appendice dedicata al grande Halley): il transito di Venere del 1761.