Potremmo partire con la parola “alieni” stellari per attirare un po’ di pubblico. Direi, però di evitarla (l’abbiamo usata da poco) e fare una similitudine più culturale e sicuramente azzeccata. Più si va verso il centro della galassia e più si va indietro nel tempo. Più si scava nei ruderi di antiche città e più si trovano i resti delle popolazioni primitive… Chissà che non si possa riuscire a trovare i resti della prima civiltà stellare?
Conosciamo tutti la leggenda che riguarda Giotto e la suo “O”. Oggi siamo capaci tutti di disegnare, attraverso la tecnologia, un cerchio perfetto, una forma geometrica essenzialmente teorica. Esiste, infatti, in Natura qualcosa che sia veramente circolare o -meglio ancora- sferica? Bene, sembra che la Natura si sia data da fare e stia per raggiungere Giotto.
Un fenomeno particolarmente interessante, riguardante i segnali radio provenienti dallo spazio profondo, è stato, fortunosamente, collegato a un’esplosione spaventosa nei raggi gamma. Forse, si è capito che, sotto la veste di segnali quasi inoffensivi, si nascondono veri e propri mostri dell’Universo. La fortuna aiuta gli audaci…
Questo articolo potrebbe sembrare un racconto di fantascienza, anzi di fantapolitica. Potrebbe anche essere il soggetto di un film pieno di tensione e colpi di scena, di quelli che ti lasciano col fiato sospeso fino all’ultimo minuto. E, invece, è tutto vero e ancora una volta sembra insegnarci che la conoscenza del nostro Sole non è fondamentale solo per la Scienza, ma anche per l’intera Società.
Tempo fa si diceva che i coccodrilli femmina mangiassero i propri piccoli. Una soluzione che rendeva gli animali più simili a noi, capaci di cose anche peggiori. Poi si è scoperto che era solo un metodo di trasporto e di riscaldamento. Anche i coccodrilli sanno accudire ai loro cuccioli con amore. Analogamente potrebbe sembrare che i figli stellari “mangino” le proprie madri. Ma ne siamo sicuri?
Li chiamano i "mostri" dell’Universo, hanno una potenza impressionante, divorano materia e informazione, ma possono anche rimanere soli, affamati e tristi nell’infinito teatro dell’Universo. Anche i più forti possono soffrire di un’eterna solitudine.
Dopo aver visto come il Sole abbia dichiarato apertamente a Copernico che aveva voglia di riposare e smettere di girare attorno alla Terra, eccolo di nuovo in fase di … stanca. Il ciclo solare 24 ce lo sta dimostrando…
Forse un giorno, molto prima che il Sole si trasformi in una gigante rossa, il nostro meraviglioso pianeta potrebbe non essere più in grado di sostenere la vita come noi la conosciamo e l'uomo, sempre che il livello di sviluppo tecnologico glielo consenta, potrebbe essere costretto ad abbandonarlo per trasferirsi in un luogo forse meno meraviglioso, ma più ospitale. Ma, si sa, nell'Universo tutto è in continua trasformazione, quindi mai dire mai...
Continuiamo, grazie all’indomabile Kepler, a seguire la vita di una coppia stellare. In questo caso niente di catastrofico, ma solo una unione strettissima e gioiosa.
Sappiamo che molto spesso le stelle non nascono da sole, ma in coppie o in numero anche maggiore. Normalmente, è la nube primordiale che si spezza in diversi “pezzi” prima di innescare il processo formativo vero e proprio, ma oggi ALMA ci ha mostrato che la divisione può veramente capitare anche in un momento successivo.
Abbiamo parlato spesso di coppie stellari e di come il loro rapporto sia spesso improntato a un amore incondizionato (scambio di materia, unione e ringiovanimento, ecc.), ma anche a liti furibonde. Insomma, una coppia è una coppia anche nel Cosmo, con i suoi alti e bassi. Fa, però, molta tenerezza vedere coppie di innamorati che si limitano a far battere in modo anomalo i loro “cuori”, come i celebri amanti di Peynet…
La soluzione ottimale per ottenere energia pulita a costi molto bassi ha una soluzione ovvia: imitare la Natura. Sfruttare l’energia solare come fanno le piante è già un enorme passo in avanti, ma ancora meglio sarebbe imitare direttamente il Sole. Stiamo parlando di fusione nucleare controllata che, malgrado abbia molti detrattori per motivi economici, sta lentamente progredendo. In questi giorni è stato ottenuto un notevole risultato e vale la pena parlarne un po’.
Ebbene sì, qualcuno ha detto finalmente che il re potrebbe essere nudo. Magari ha torto, ma almeno si è ribellato a una specie di monotona cantilena che si deve ormai accettare a tutti i costi, senza nemmeno poter suggerire alternative. L’Universo sembra che non acceleri affatto e che si possa vivere senza energia oscura…
Proprio ieri abbiamo parlato di un sistema doppio molto agitato, i cui le due stelle hanno scelto di formare un disco planetario ciascuna e uno in comune (non si sa mai…). Oggi parliamo, invece, della vita di un pianeta che ha avuto la sfortuna (apparente) di formarsi troppo vicino alla sua mamma. E se fossero due, potrebbe essere meglio?
Quando leggerete la storia sui media troverete parole come instabilità e turbolenza… insomma, una disperata ricerca di un nome tecnico per un fenomeno a dir poco incomprensibile. Dato che c’è di mezzo il solito ALMA, e ormai siamo diventati amici, possiamo raccontare (in silenzio) la vera storia… a cui nessuno vorrà credere.
Le nebulose planetarie sono dei magnifici giochi d’artificio che una stella come il Sole ci regala prima di trasformarsi in nana bianca. Spesso e volentieri, le forme diventano quasi assurde e per spiegarle è necessario che l’artefice venga aiutata da una compagna, magari in vena di sparare a ritmo cadenzato.