Moltissimi conoscono la radiazione di Hawking, dato che i giornali ne parlano sempre, anche per la carica mediatica eccezionale dello scienziato. Ma quanti hanno capito veramente cos’è? Anche se non ne sono entusiasta, vale la pena spiegarla in parole semplici (ho messo solo due asterischi) e sotto forma di un’avventura ai confini del Cosmo.
Il problema dei tre corpi è ancora impossibile da risolvere per via analitica. Tuttavia, ammettendo che una massa sia trascurabile rispetto alle altre due, o imponendo condizioni particolari, esso può essere risolto come ci ha insegnato il grande Lagrange (De La Grangia, in realtà). Un argomento di interesse fondamentale sia per la Meccanica Celeste (sappiamo quanto siano importanti i punti lagrangiani per i i telescopi spaziali) che per l'evoluzione stellare dei sistemi doppi stretti (Lobi di Roche). In questo articolo cerchiamo di trattare la problematica nel modo più completo possibile. Esso si può trovare anche negli Approfondimenti.
Binaria a raggi X, ma anche a raggi gamma: una bella sorpresa nella Grande Nube di Magellano.
Inseriamo, per ultimo, l’articolo relativo ai punti lagrangiani che, forse, da un punto di vista puramente fisico, doveva essere il primo. Poco male, dato che accorperemo i quattro articoli in uno solo negli Approfondimenti. Ciò che diremo è in parte già stato affrontato in varie occasioni e in particolare nell’articolo dove si era definito il campo gravitazionale di una singola massa, la famosa ragnatela. Aggiungiamo anche, per i meno preparati, qualche discorso sull’energia meccanica. Poi finalmente ci dedichiamo alla doppia ragnatela … energetica.
E' uscita da poco una relazione su un evento legato a una tempesta solare decisamente imponente, capitata proprio durante l'ultima guerra mondiale, nel 1941. Le interpretazioni di allora erano molto varie, ma si sono avuti effetti molto pratici, tra cui l'illuminazione, per effetto di anomale aurore boreali, di un campo di battaglia navale, drasticamente e pericolosamente male interpretati.
Si sa che devono essere tanti, ma il vederli è tutta un’altra cosa. Stiamo parlando dei buchi neri di massa stellare. Quanti se ne sono formati a partire dalla nascita delle prime stelle? Essi sono ancora lì ad aspettare che qualcuno li osservi. Senza una compagna che li sfami in diretta, però, la faccenda rimane problematica. Tuttavia, gli ammassi globulari potrebbero averli conservati e mostrarceli dinamicamente. In fondo la loro massa non scompare…
Nascosta in mezzo a una nube spessa e impenetrabile per la luce “normale”, si nasconde una proto-stella di 30 masse solari che deve ancora completarsi. Un colpo di fortuna che può essere visto nelle lunghezze d’onda più lunghe, ma che può ancora nascondere qualche segreto.
Forse nessuno c’ha mai pensato… ma sapete quanti fotoni ci colpiscono ogni secondo? E quanti di loro provengono da luoghi e da tempi assai lontani? Un argomento estremamente interessante, soprattutto ora che molti di voi stanno prendendo la tintarella…
Il Sole ha deciso di prendersi un po’ di ferie e ci sta portando verso un minimo simile a quello di Maunder. Da noi, però, silenzio totale… c’è il referendum e gli affari calcistici miliardari, circondati da un caldo sempre più asfissiante.
Estate, epoca di vacanze e di viaggi, a volte anche in luoghi esotici. E’ il momento migliore per parlare del viaggio, decisamente avventuroso, percorso dal nostro Sole durante gli ultimi milioni di anni della sua vita. Forse le sue non erano proprio ferie, ma che abbia attraversato luoghi veramente esotici è più che sicuro. Talmente sicuro che il Sistema Solare e la Terra in particolare mostrano ancora segni tangibili di questo lungo viaggio che non è certo finito.
Una volta mandati a riposare Astericcio & co., emozionatissimi per aver parlato a lungo con alcuni dei più grandi pensatori dell'antica Grecia, il loro e nostro nuovo amico Curiosità ha voluto scrivere questa appendice per permetterci di approfondire la conoscenza di uno dei periodi più luminosi nella storia dell'intelletto umano. Tutto ciò non vuole (e non potrebbe) essere una trattazione esaustiva, ma solo stimolare interesse, stupore e... curiosità!
Ma come è possibile? Il nostro Vin-Census davvero credeva nella fine del mondo prevista per il 21 Dicembre 2012? Nonostante abbia cercato in tutti i modi di nascondere questo suo scivolone scientifico, sono riuscita a scovare questo articolo scritto nel giugno del 2009 e, per onestà dei confronti di voi lettori, non potevo non pubblicarlo! Ma, prima di scandalizzarvi e di formulare giudizi resi ormai facili dalla conoscenza di come sono andate le cose, mi raccomando... leggete fino in fondo!!
L’Universo è ricco di rumori di fondo, dal più famoso (quello delle microonde) a quello dei raggi infrarossi a quello dell' X. Un “fastidioso” mormorio che sarebbe fondamentale poter attribuire a singoli disturbatori. Quando poi gli schiamazzatori sono proprio i fenomeni più energetici del Cosmo (i buchi neri galattici), la faccenda diventa estremamente interessante, anche scientificamente.
Ebbene sì, questo è un racconto di ciò che può capitare nell’Universo, il luogo dove tutto può succedere grazie, solitamente, all’aiuto di qualche compagno, di qualsiasi genere esso sia. In qualche modo, ricorda le migrazioni dei primi uomini preistorici, quando magari una singola famiglia era in cerca di un luogo migliore dove cercare di sopravvivere. Un racconto molto semplificato, nello stile che ormai avete imparato a conoscere…
Se ne conoscono ancora ben pochi (una dozzina), ma sono veramente da considerare nuovi attori protagonisti nel nostro Infinito Teatro del Cosmo. Attori che fanno di tutto per farsi notare. Stiamo parlando delle Supernove superluminose (SLSN). Quanti super… ma se li meritano tutti.
Non troppo caldo né troppo freddo. Questa frase ci perseguita, soprattutto dopo l’articolo-riflessione di ieri sulla Relatività Generale e sui buchi neri galattici. Sembra quasi che ci abbiano sentito… ed ecco una nuova informazione, ancora troppo debole per essere accettata con entusiasmo, ma è la prima volta che osservazioni dirette sembrano confermare una teoria sulla formazione dei motori delle prime galassie, lasciata sempre un po’ in disparte.