L’utilizzo delle supernove di tipo Ia come candele standard, in grado di misurare le distanze cosmiche, non solo ha permesso di comprendere le vere dimensioni dell’Universo, ma ha anche introdotto un qualcosa che sembrerebbe fare accelerare l’espansione dello stesso: la tanto amata e misteriosa energia oscura. Tuttavia, un po’ alla volta, ci si è accorti che le candele non erano poi così standard e che se potevano comunque servire come misuratori di distanza, anche se più incerti del previsto, le piccole variazioni legate all’energia oscura diventavano sempre meno realistiche. Molti hanno preferito far finta di niente, dato che ormai l’energia oscura era diventata un dogma; altri, invece, hanno preso il toro per le corna, senza curarsi del lavoro massacrante e ripetitivo, e hanno cercato di trovare candele che fossero veramente candele precise! Tanto di cappello a loro e ai risultati futuri che potrebbero essere rivoluzionari.
Su Sole è apparsa un’enorme macchia che velocemente si è moltiplicata dando luogo a un gruppo di macchie veramente affascinate, con qualcuna di esse che supera le dimensioni della Terra. Solitamente, in questi casi, si sta preparando un'esplosione di energia che potrebbe colpire il nostro pianeta. Tuttavia, non dovrebbe essere terribile e sarà “digerita” abbastanza bene. In ogni modo, lo spettacolo, sia adesso che dopo (aurore), è assicurato.
Ne abbiamo parlato da poco e abbiamo notato come il Cosmo non abbandoni mai i processi che si è costruito fin dall’inizio e che ha considerato i più vantaggiosi per la sua crescita ed evoluzione. Spesso è l’uomo (con un’intelligenza decisamente inferiore a quella… universale) a voler separare un processo in mille rivoli diversi tra loro. Molte volte ottiene ciò complicando le cose semplici.
VISTA ha la vista buona! Il telescopio ha un diametro di 4 metri e si trova in Cile, probabilmente il posto migliore al mondo per le osservazioni. Usando, oltretutto, gli occhiali infrarossi riesce a vedere cose che altri telescopi non riescono a fare. Spesso si va all’estero trascurando le bellezze del nostro Bel Paese. Analogamente, per scoprire oggetti del tutto inaspettati, basta guardare vicino a casa.
Le tempeste solari spaventano, ma non troppo. In certi casi hanno fatto addirittura crescere le nascite negli USA (una lungo periodo senza TV e/o internet aiuta a fare… altro). Sembrava che il Sole potesse causare danni di questo livello o -al più- leggermente superiori. Leggendo “ a fondo” i ghiacciai della Groenlandia (ci sono ancora…) sembra, invece, che i disastri potrebbero essere colossali.
La fortuna aiuta gli audaci. Un motto spesso veritiero. Nel nostro campo andrebbe leggermente corretto: la fortuna aiuta la ricerca sempre più accurata e precisa. Prima o poi, porta a scoperte estreme. Ne riporto due che, al di là dell’interesse intrinseco, ci mostrano due fenomeni piuttosto rari che, per essere visti “in diretta”, con i tempi umani, introducono un valore aggiuntivo.
La nostra galassia è piena di materia oscura… No, no, fermi tutti. Si parla di materia oscura “normalissima” che, però, non è mai stata vista prima. Si parla di una massa due o tre volte superiore a quella calcolata finora. E se questo capita per la Via Lattea, tutto fa pensare che capiti in ogni galassia. Le mappe galattiche vanno riviste e -soprattutto- le zone di nascita stellare. Niente da fare: osservazioni e interpretazioni razionali sono sempre alla base dell’evoluzione dell’astrofisica. Non sempre nasce un Einstein o Feynman. Bisogna accettare le proprie capacità e sapersi limitare per dare il massimo di noi stessi.
Gli aerei sono strumenti di misura molto importanti per lo studio dei raggi cosmici, la cui quantità dipende fortemente dall’attività solare. Ne segue che gli aerei possono confermare lo stato di salute del Sole e prevenire quello di chi viaggia sovente con l’aereo. Senza parlare delle ricadute sul clima generale del pianeta…
L’Universo ci ha insegnato un paio di cose fondamentali: (1) i processi e le leggi che applica nel suo Teatro sono sempre estremamente semplici. Chi le complica è spesso la mente umana, quando non riesce ancora a capirle e spiegarle. Una volta raggiunto lo scopo, appaiono spesso come le uova di Colombo; (2) se un processo funziona, perché cambiarlo? L’Universo, perciò, tende a usare i metodi sicuri e non gli importa chi lo stia usando, piccolo o grande che sia. I dischi di accrescimento seguono perfettamente queste regole. Le loro caratteristiche sembrano semplificarsi e -soprattutto - le loro caratteristiche sono le stesse sia per le piccolissime nane bianche che per i giganteschi buchi neri galattici. Un bell’aiuto per la ricerca futura.
Mi era scappato questo articolo di qualche mese fa. Lo voglio riprendere e commentare brevemente per mostrare come anche la Scienza ufficiale (sicuramente in buona fede) sia stata irretita dai proclami dei media e dei politici e usi tranquillamente due pesi e due misure per valutare i cambiamenti del clima terrestre. E poi qualcuno dice che non sono obiettivo... Cercare di riportare anche le idee contrarie (quelle favorevoli al GW ci tartassano costantemente) è un obbligo e un dovere per uno che crede ancora nella vera Scienza.
La determinazione della massa di una stella è un problema veramente enorme per gli astronomi ed è un vero peccato dato che è proprio la massa a condurre le danze dell’evoluzione stellare. La faccenda si semplifica un poco quando la stella ha una compagna e il sistema rivolve attorno al comune baricentro seguendo le leggi di Keplero. Tuttavia, molti parametri rimangono incerti e la determinazione finale non è sempre molto precisa. Comunque è meglio di niente. Ma se la stella è isolata? Beh… il problema diventa veramente insormontabile se non facendo ricorso a leggi empiriche. Tuttavia, una recente ricerca sembra aver trovato un metodo osservativo diretto in grado di determinare la massa di una pulsar anche se solitaria. La stessa ricerca regala informazioni che possono essere fondamentali per la comprensione della materia che forma questi “fari” spaziali. Se la strategia funzionasse davvero (e sembra proprio di sì), sarebbe un grande salto di qualità.
Undici anni di ricerca sembrano cambiare le idee sui processi di fusione dei buchi neri galattici.
Il disco di accrescimento di un buco nero galattico si spinge normalmente molto vicino all’orizzonte degli eventi e presenta una luminosità crescente verso la zona più interna dove le particelle vengono accelerate sempre più. Ne consegue che la componente di luce ultravioletta, la più energetica nell’intervallo vicino a quello visibile, non deve certo essere trascurabile… Come mai, invece, il quasar più vicino a noi mostra una netta carenza di radiazione ultravioletta? Probabilmente solo perché due “pasticceri” stanno costruendo una gigantesca … ciambella.
Tanto per girare il coltello nella piaga, il carissimo amico Domenico Licchelli (che già conoscete di nome e di cui continuo a “sponsorizzare” il magnifico sito) mi ha inviato un’immagine “divulgativa” recuperata nel sito ufficiale dell’ESO. Devo ammettere che leggendo la didascalia l’errore viene, per così dire, “corretto”, ma spesso e volentieri ci si ferma […]
Abbiamo parlato spesso, negli ultimi tempi, di supernove di tipo Ia (cercate sotto “supernove”) e abbiamo riportato studi che sempre più avvicinano a uno scenario ben diverso da quello previsto fino a poco tempo fa. Uno scenario che potrebbe cambiare le idee sull’accelerazione dell’Universo e sull’energia oscura.
In un periodo in cui il terribile fenomeno della migrazione sta raggiungendo livelli apocalittici e ingestibili per nazioni che per troppo tempo hanno solamente pensato (e continuano a farlo) ai fatti propri senza curarsi del mondo in generale (e del loro passato), le stelle ci mostrano come le migrazioni “di massa” siano all’ordine del giorno anche tra di loro. Il nostro Sole è esso stesso un “emigrante” e questo dovrebbe farci riflettere sia in termini etici che astronomici…