Oggi, guardando lo splendido video del nostro amico Alan su Henrietta, ho notato con piacere che si è soffermato sulla distanza assoluta di riferimento necessaria per potere applicare la legge tra periodo e luminosità delle cefeidi. In particolare, si dice giustamente che il metodo classico delle parallassi stellari non era ancora applicabile, a quei tempi, a nessuna cefeide della nostra galassia.
Prima di continuare con la nostra storia della distanza della Terra dal Sole, mettiamoci alla prova con un problemino risolto nel 1672 e quindi di estrema facilità per noi. Tuttavia, vogliamo usare solo ciò che avevano a disposizione a quei tempi. Non andate a cercare nel web dato che troverete sicuramente una parte della risposta, ma, forse, non tutta… Pensateci, quindi, da soli.
Gli anni passano e insieme a loro anche i secoli, ma la distanza del Sole non è più una problematica interessante. In fondo il Sole gira intorno alla Terra e la sua luce e il suo calore sono opera sicuramente divina. E’, probabilmente, un sacrilegio cercare di misurare qualcosa che è superiore alla limitatezza umana. Con l’avvento della teoria copernicana, però, tutto cambia e la scienza astronomica si scatena verso quello che viene, adesso, considerato un dato fondamentale.
Per parlare della determinazione della distanza del Sole non possiamo assolutamente non richiamare il contributo dei grandi scienziati greci. Non sono cose nuove e le abbiamo già trattate, ma è giusto tornarci brevemente sopra per dare un quadro storico-scientifico il più completo possibile.
Come si è arrivati alla determinazione della distanza Terra-Sole è una vera e propria avventura che abbraccia molti secoli e che si è risolta solo recentemente. Vale la pena ripercorrerla e analizzare i vari metodi che sono stati usati per ottenerla. Un’avventura astronomica e storica che dovrebbe interessare molti lettori. Iniziamo con una semplice introduzione.
Sono stati pubblicati i dati settimanali sulla caduta di reggi cosmici nella stazione posta nel Polo Sud. Il minimo solare si vede bene e siamo solo all’inizio… mediate gente, meditate… e non compratevi smartphone troppo … cari. Nel frattempo, godiamoci gli effetti del riscaldamento globale (è un po’ che non si vede il farfallino in TV…, chissà perché?! che sia la molecola della vergogna?).
L’immagine che accompagna questo breve articolo ci mostra un disco solare privo di macchie. E’ l’ottavo giorno che si ripete la stessa situazione. I dubbi restano pochi: siamo entrati nel nuovo minimo solare che si pensa sia lungo, molto lungo…
Che bello potere avere una sfera di cristallo e vedere come sarà il Sistema Solare tra 5 miliardi di anni circa, quando il Sole sarà diventato una gigante rossa. Cosa ne sarà della Terra? Si “scioglierà” diventando gas o rimarrà una sfera solida? Un attimo, un attimo… la sfera di cristallo esiste e si chiama L2 Puppis!
Questo articolo potrebbe sembrare un racconto di fantascienza, anzi di fantapolitica. Potrebbe anche essere il soggetto di un film pieno di tensione e colpi di scena, di quelli che ti lasciano col fiato sospeso fino all’ultimo minuto. E, invece, è tutto vero e ancora una volta sembra insegnarci che la conoscenza del nostro Sole non è fondamentale solo per la Scienza, ma anche per l’intera Società.
Dopo aver visto come il Sole abbia dichiarato apertamente a Copernico che aveva voglia di riposare e smettere di girare attorno alla Terra, eccolo di nuovo in fase di … stanca. Il ciclo solare 24 ce lo sta dimostrando…
Forse un giorno, molto prima che il Sole si trasformi in una gigante rossa, il nostro meraviglioso pianeta potrebbe non essere più in grado di sostenere la vita come noi la conosciamo e l'uomo, sempre che il livello di sviluppo tecnologico glielo consenta, potrebbe essere costretto ad abbandonarlo per trasferirsi in un luogo forse meno meraviglioso, ma più ospitale. Ma, si sa, nell'Universo tutto è in continua trasformazione, quindi mai dire mai...
E' uscita da poco una relazione su un evento legato a una tempesta solare decisamente imponente, capitata proprio durante l'ultima guerra mondiale, nel 1941. Le interpretazioni di allora erano molto varie, ma si sono avuti effetti molto pratici, tra cui l'illuminazione, per effetto di anomale aurore boreali, di un campo di battaglia navale, drasticamente e pericolosamente male interpretati.
Forse nessuno c’ha mai pensato… ma sapete quanti fotoni ci colpiscono ogni secondo? E quanti di loro provengono da luoghi e da tempi assai lontani? Un argomento estremamente interessante, soprattutto ora che molti di voi stanno prendendo la tintarella…
Il Sole ha deciso di prendersi un po’ di ferie e ci sta portando verso un minimo simile a quello di Maunder. Da noi, però, silenzio totale… c’è il referendum e gli affari calcistici miliardari, circondati da un caldo sempre più asfissiante.
Estate, epoca di vacanze e di viaggi, a volte anche in luoghi esotici. E’ il momento migliore per parlare del viaggio, decisamente avventuroso, percorso dal nostro Sole durante gli ultimi milioni di anni della sua vita. Forse le sue non erano proprio ferie, ma che abbia attraversato luoghi veramente esotici è più che sicuro. Talmente sicuro che il Sistema Solare e la Terra in particolare mostrano ancora segni tangibili di questo lungo viaggio che non è certo finito.
Una volta mandati a riposare Astericcio & co., emozionatissimi per aver parlato a lungo con alcuni dei più grandi pensatori dell'antica Grecia, il loro e nostro nuovo amico Curiosità ha voluto scrivere questa appendice per permetterci di approfondire la conoscenza di uno dei periodi più luminosi nella storia dell'intelletto umano. Tutto ciò non vuole (e non potrebbe) essere una trattazione esaustiva, ma solo stimolare interesse, stupore e... curiosità!