Una news, “aspettata” con ansia come questa, merita un vero e proprio racconto. Quando si trova (realmente) ciò che si cerca siamo davanti a vera Scienza e si ha l’obbligo di metterlo nel giusto risalto. Parliamo di magnetar, di buchi neri mancati e di stelle che scappano con il “malloppo”. Meriterebbe un film.
Il titolo richiama una celebre filastrocca inglese: “Twinkle, twinkle, little star…”, ma si applica benissimo a uno dei successi osservativi più strabilianti di questi anni. E’ stato, infatti, raggiunto un record a dir poco spaventoso riguardo alla misura di una pulsar, attraverso lo studio della sua scintillazione. La tecnica va al di là degli scopi di questo blog, ma i risultati meritano di essere conosciuti. Un salto di qualità che ha veramente del mostruoso.
Una recente ricerca teorica sulle stelle di neutroni ha stimolato un confronto molto interessante tra i due oggetti più “estremi” del Cosmo: le stelle di neutroni, appunto, e i buchi neri. Penso possa essere utile proporvela, soprattutto per comprendere meglio l’essenza di questi oggetti al limite della fisica.
Il grande Eduardo aveva proprio ragione. La relatività di Einstein è stata testata innumerevoli volte e ha sempre avuto ragione. Ciononostante, gli esami per metterla alla prova continuano sfruttando situazioni veramente al limite. Probabilmente, a un certo livello, si troverà una qualche discordanza. Intanto, però, resiste e come. Un punto su cui “gli amici del giaguaro” hanno sempre lottato con tutte le loro forze è il principio di equivalenza, che sembrerebbe essere uno dei punti più deboli. Un trio di stelle sembra essere il giusto laboratorio per una prova decisiva. Ne approfitto per parlare in modo molto semplice della relatività generale.
Un record assoluto scoperto nella nostra galassia: la binaria X più giovane mai individuata. Essa è formata da una stella evoluta e da una stella di neutroni che è ancora circondata dalla materia espulsa durante la fase di supernova. Un colpo davvero eccezionale.
Le stelle di neutroni sono ancora oggetti molto misteriosi, soprattutto quando si mostrano come pulsar. Tuttavia, bisogna veramente richiamare il grande Stevenson per lo strano e inaspettato caso di IGR J18245-2452.
Non avrei voluto “massacrarvi” così frequentemente, ma questa notizia mi sembra particolarmente importante e vorrei raccontarvela subito,in modo semplice e intuitivo, malgrado si parli nientemeno che di onde gravitazionali
Non è molto che sono state scoperte esplosioni stellari di eccezionale luminosità, chiamate proprio supernove superluminose. L’idea che ciò dipendesse solo dalla massa dell’oggetto iniziale non sta in piedi e si deve accettare un aiuto diretto da parte di ciò che sta trasformandosi in uno dei più “piccoli” oggetti dell’Universo. Un grido per farsi notare e regalare informazioni fondamentali?