Mi sono accorto che ultimamente ho dedicato poco tempo ai meno esperti e ai giovanissimi. Questo articolo, prendendo spunto da una recente osservazione di grande importanza, è diretto a loro. I più bravi, nel frattempo, hanno di che divertirsi con redshift, ottica, corpi neri e vettori vaganti…
E’ sempre emozionante assistere in diretta a qualche record mondiale, soprattutto se aprono nuove strade al futuro delle competizioni a cui si riferiscono. I nostri “campioni” sono tutti e tre stellari, ma appartengono a diverse categorie, un po’ come i pugili: i buchi neri, le pulsar e le nane bianche. Oggetti molto massicci, che sembravano essere giunti alla fine della loro “carriera”. E, invece, ci stupiscono ancora…
Una scoperta abbastanza recente e due lavori teorici hanno aperto una finestra sull’infanzia delle stelle più antiche.. Alcune hanno dato quel poco che potevano, altre hanno inseminato tutta la loro galassia. Piccole o grandi che siano… le mamme sono sempre le mamme!
Se non mangi chiamo il lupo cattivo. Una volta questa era la minaccia per i più piccoli se non si comportavano bene. Forse, per i figli degli astrofili viene oggi usata la frase del titolo. Povera Eta Carinae, in fondo sta solo facendo il suo lavoro e senza stelle come lei l’Universo non potrebbe evolversi come sta facendo. E’ la solita dura legge dei predatori: si pensa alla dolcezza della gazzella e non alla “fame” della leonessa e dei suoi piccoli. Vale la pena conoscere meglio il lupo cattivo… Questo articolo lo dedico ad Alvermag…
Normalmente si dice: “Le disgrazie non vengono mai sole”. Nell’Universo può capitare anche l’opposto: “Un colpo di fortuna non viene mai solo”. Due news raggruppate e qualche parola in più su uno strano tipo di supernova…
Anche se sappiamo benissimo che siamo figli delle stelle e anche se molte idee riguardo a ciò che succede nelle esplosioni di supernova è stato più volte confermato (non tutto, ma molto), fa sempre piacere avere riscontri positive dalle osservazioni. Come diceva Galileo (e il principio della ricerca scientifica): “una volta espressa una teoria esplicativa bisogna continuare a cercare eventi che possano distruggerla. Solo così la sua validità può crescere”.
Quando si osservano i fenomeni del Cosmo, per controllare la validità di certe teorie, capita spesso che anche gli apparenti insuccessi diventino ottimi risultati. E’ il caso di una recente supernova osservata da Chandra. Tuttavia, una buona notizia può avvalorare un’ipotesi ma creare immediatamente nuovi problemi. Questa è la Scienza…
Si spera sempre di imbattersi in una stella di popolazione III, ossia in un oggetto primordiale, formatosi quando l’Universo non aveva ancora fabbricato gli elementi pesanti. La luce di un lampo gamma eccessivamente lungo sembrerebbe mostrarci un esempio di questo tipo di stella, sopravvissuta in una galassia che è vissuta per circa 4 miliardi di anni al di fuori dell’evoluzione frenetica subita dalle sue compagne. Un piccolo “paradiso perduto” dove possono ancora trovarsi i "dinosauri stellari"…
E’ ormai di dominio pubblico la scoperta di un’anomala (troppo elevata) luminosità di una supernova di tipo Ia che sembrava introdurre un nuovo tipo di supernove. Un bel problema, dato che avrebbe, probabilmente, potuto creare non pochi scossoni ai metodi di determinazione delle distanze cosmiche, basati proprio sulla costanza della luminosità assoluta di queste esplosioni cosmiche.. Fortunatamente, tutto è rientrato e la supernova risulta così luminosa solo perché una galassia più vicina le fa da lente gravitazionale. La faccenda, riportata sui giusti binari, offre risvolti molto positivi tutti da studiare..
Sappiamo benissimo che la misura della pressione atmosferica è in grado di dare informazioni fondamentali per le previsioni meteorologiche. Se la pressione cambia abbastanza nella nostra atmosfera, figuriamoci di quanto può variare durante gli episodi violenti ed esplosivi dell’Universo. Purtroppo, non abbiamo barometri da inviare direttamente nel luogo dell’evento, ma sembra che si riesca a utilizzare un composto organico come messaggero di queste informazioni fondamentali. A questo composto chimico importa poco del tempo che è passato. Basta recuperarlo in qualche meteorite, che funge da bottiglia contenente il messaggio inviato in giro per il Cosmo.
Sto per raccontarvi una favola. Una favola, però, reale che si ripete in tutto l’Universo ed è oggi facilmente osservabile nella vicina nebulosa di Orione, grazie ad ALMA, Sì, cari amici, quella macchiolina che tanto affascina gli astrofili non è solo una splendida cartolina illustrata, ma la sede di una favola a volte drammatica e a volte allegra e spensierata. Fosse una creazione umana, diremmo che è teatro del Bene e del Male, ma, essendo opera della Natura, possiamo solo dire che segue la sua perfetta armonia.
Nuove ricerche cominciano a far traballare l’origine della supernove di Tipo Ia. In particolare, sembrerebbe vacillare anche il celebre limite di Chandrasekhar. Nessuna paura, però, le candele restano sempre candele standard.
ALMA continua a colpire e a stupire. Osservando la celebre supernova della Grande Nube di Magellano del 1987, ha mostrato l’incredibile quantità di polvere ormai fredda che è stata emessa durante l’esplosione. Non si sa quanta ne sopravviverà, ma il nuovo gioiello tecnologico ha forse spiegato l’aspetto così polveroso delle galassie più antiche.
E’ noto che durante l’esplosione di una supernova si creino gli elementi più pesanti presenti in Natura. Si sa anche che nei resti della stella che si disperde nello spazio si trovano molecole a volte del tutto inaspettate. Tuttavia, quanto trovato nella Nebulosa del Granchio, una recente (circa 1000 anni fa) supernova decisamente vicina a […]
La galassia NGC 6984 è una splendida struttura a spirale che dista 180 milioni di anni luce da noi. L’anno scorso ha mostrato l’esplosione di una supernova. Niente di veramente eccezionale. Il problema è che quest’anno, in una posizione praticamente coincidente con quella dell’anno scorso, è esplosa un’altra supernova. Un caso fortuito o qualcos’altro?
Un record assoluto scoperto nella nostra galassia: la binaria X più giovane mai individuata. Essa è formata da una stella evoluta e da una stella di neutroni che è ancora circondata dalla materia espulsa durante la fase di supernova. Un colpo davvero eccezionale.