Teniamoci pronti… le TV e i media si scateneranno e tra poco ci saranno i primi selfie con i marziani… Uno strumento italiano ha -forse- localizzato un lago salato di acqua liquida a più di mille metri di profondità sotto il polo sud del pianeta rosso. Grazie ai robottini? Nemmeno per sogno! Grazie al “vecchio” Mars Express e ai dati raccolti a partire dal 2012.
Questo articolo riguarda una fantastica missione della NASA che partirà tra pochi giorni (non prima del 6 agosto, comunque) e andrà letteralmente a sfiorare il Sole, penetrando all’interno della corona, dove la temperatura supera il milione di Kelvin. In altre parole, l’articolo è anche la risposta al quiz sulla missione aliena, leggermente più rischiosa…
Einstein e Gaia possono fare miracoli. Ad esempio permettere di misurare la massa di stelle singole...
Un breve riassunto della storia dell'astrometria, sia visivo che... uditivo, prima di tuffarci nel vivo della missione Gaia. Buon ascolto!
La misurazione Doppler nella direzione Terra-sonda conferma che Hayabusa2 è arrivata a destinazione. La velocità relativa all'asteroide è inferiore a 1 cm/s, come pianificato. Adesso comincia il bello (speriamo...).
Continuiamo a cercare qualcosa dove non c’è (e probabilmente non c‘è mai stata), mentre un po’ più lontano c’è chi inonda lo spazio di prove sempre più “pesanti” sulla sua possibile vita biologica.
I telescopi spaziali, non risentendo dei limiti imposti dall'atmosfera terrestre, fanno fare il salto di qualità all'astrometria. Negli anni '80 del secolo scorso, la missione Hipparcos segna l'inizio della nuova era e lascia un'eredità inestimabile che verrà raccolta e dalla missione Gaia, all'inizio del nuovo millennio!
Uno dei problemi più grandi nel cercare di ottenere una visione diretta di un esopianeta risiede nella intensa luce della stella intorno a cui rivolve. Un nuovo metodo, appena proposto e testato su Beta Pictoris, potrebbe prendere due piccioni con una fava…
Che ALMA fosse veramente un fuoriclasse lo sapevamo già, ma , ciononostante, continua a meravigliarci. Non gli basta analizzare in dettaglio i dischi proto planetari giovanissimi, ma riesce addirittura a scoprire i pulcini prima ancora che escano dall’uovo.
Mentre la nostra Daniela ci sta descrivendo gli antefatti scientifici e storici che hanno portato a una missione straordinaria come GAIA (chissà cosa penserà Ipparco...), non si può dimenticare cosa si nasconde dietro alla preparazione di una meraviglia del genere.
Continuiamo a ripercorrere l'evoluzione della mappatura del cielo nella storia della scienza, grazie agli splendidi articoli dell'ESA che stiamo traducendo. Questa volta parleremo di come l'invenzione del telescopio abbia impartito a tale evoluzione un ritmo senza precedenti.
Tutto cominciò così, era il 1609... "e prima di tutto mi preparai un tubo di piombo, alle cui estremità applicai due lenti, ambedue piane da una parte, dall’altra invece una convessa ed una concava; accostando poi l’occhio alla concava, scorsi gli oggetti abbastanza grandi e vicini" (Galileo Galilei)
"Astrometria = Parte dell'astronomia che studia le posizioni degli astri e le loro variazioni". In questa stringatissima definizione da dizionario si nasconde una storia affascinante che inizia nel momento in cui l'uomo volge l'occhio al cielo e che probabilmente non avrà mai fine. La missione Gaia sta scrivendo una pagina fondamentale di questa storia e noi ve lo vogliamo raccontare... non prima, però, di avervi spiegato cos'è l'astrometria e come si è evoluta nei secoli.
Una vecchia canzone, vero tormentone del 1969, ci aiuta a parlare della missione LISA che dovrebbe essere attiva nel 2034. Un triangolo enorme, formato da tre satelliti solari, la cui distanza sarà misurata con una precisione tale da riuscire a sentire onde gravitazionali di bassissima frequenza. Un giorno fondamentale per la Scienza, capace di iniziare una sistematica analisi di oggetti invisibili o quasi con l’informazione elettromagnetica che ci ha accompagnato fino ad oggi. Sono state eseguiti molti test “a tavolino” e il numero di sorgenti che ci si aspetta di localizzare e studiare saranno sicuramente centinaia nella nostra galassia e molti anche negli ammassi globulari.
Il titolo è sicuramente astruso, ma la spiegazione è semplice. Ho tralasciato a lungo le impressionanti immagini che Juno ha inviato a terra, in attesa di potermi “inventare” qualcosa di speciale (ormai mi conoscete). Ora è giunta l’ora di unire scienza e fantasia, soprattutto dopo tutta la geometria che abbiamo ingoiato attraverso strade su monti conici e le stupefacenti ricerche sulla quadratura del cerchio (e non solo) degli antichi greci.
Sicuramente il nuovo telescopio spaziale Webb permetterà salti di qualità enormi sulla comprensione dell’Universo più lontano. Se pensiamo a quanto ha fatto Hubble, possiamo immaginarci scoperte da brividi da parte del suo fratello maggiore e decisamente più avanzato tecnologicamente.
Sapete che cosa farà il primo anno (2020) della sua attività? Cercherà di risolvere i problemi ancora e sempre aperti relativi a Marte, alla sua acqua e alla sua vita. Lui sì che potrà dirci qualcosa di definitivo…
Come sempre, quando un cane azzanna il padrone, nei giorni successivi sembra che questa sia un fatto più che comune. I giornali ci riempiono di notizie su cani assassini (perfino i pechinesi diventano killer). Se una notizia tira, è meglio riciclarla per un po’ (vera o non vera che sia). Questa sembra una delle tante manovre mediatiche umane che aumentano di giorno in giorno. Tuttavia, sembra che anche l’Universo ci abbia preso gusto… Questa volta tocca ai neutrini.