L'attività umana può apparire del tutto inspiegabile, dipende dai punti di vista.
Un' immagine a dir poco epica del buco nero di M 87, addirittura superiore a quella ormai storica del 2019.
Poteva un'insegnante in pensione innamorato di mare, montagna e cielo stellato, per di più iscritto per venti anni all'Unione Astronomica Italiana e residente nella Strada del Vino, sfuggire al campo gravitazionale di Enzone Zappalà? Decisamente no. E l' "impatto" è stato tanto piacevole quanto inevitabile.
E' con grande piacere, quindi, che inauguriamo la collaborazione con Carlo Azimonti, proponendo l'articolo che segue, pubblicato su Easy Astronomy, il suo blog.
Leopardi, L'enciclopedia Italiana, La campana cinese, Laplace, La meccanica celeste ... Tutto questo (e molto altro ancora) può descrivere l'Universo! E come tutte le cose più belle anche l'Universo sa cantare anche se non si sente.
Si stava studiando una supernova ed ecco accendersi una piccola “lampadina”. Una stella normale, anche se molto luminosa. Troppo distante, però, per essere vista. Una lente gravitazionale più che perfetta, che ha visto probabilmente una stella di tipo solare come lente. Un lavoro di estrema finezza che sembra quasi impossibile possa capitare.
Fabrizio ha praticamente risolto la prima parte del quiz ed è sicuramente a buon punto con la seconda. Ho deciso, comunque, di dare la soluzione, dato che il quiz è in visione da parecchio tempo. Leggete l'articolo perché vi propone un esercizio molto ... pratico!
Non vi è dubbio che il transito di Venere davanti al Sole sia un fenomeno tra i più seguiti da qualsiasi tipo di "osservatori" del Cielo. Si sente parlare di cicli di visibilità che spesso permettono di vedere il fenomeno dopo pochi anni e a volte dopo più di un secolo. Si trovano dappertutto numeri e date ad essi relativi, ma forse poco si fa per spiegare come tutto ciò avviene. Questo articolo non vi dà, perciò, i soliti “numeri”, ma descrive soltanto i concetti base. Poi tutto diventa semplice...
Non vi è dubbio che il transito di Venere davanti al Sole sia un fenomeno tra i più seguiti da qualsiasi tipo di "osservatori" del Cielo. Si sente parlare di cicli di visibilità che spesso permettono di vedere il fenomeno dopo pochi anni e a volte dopo più di un secolo. Si trovano dappertutto numeri e date ad essi relativi, ma forse poco si fa per spiegare come tutto ciò avviene. Questo articolo non vi dà, perciò, i soliti “numeri”, ma descrive soltanto i concetti base. Poi tutto diventa semplice...
ALMA dimostra che la teoria può diventare realtà anche quando è strana... Un disco protoplanetario sta formando pianeti su un piano che è perpendicolare a quello orbitale delle due stelle centrali. Un bel film di fantascienza è d'obbligo! Sappiamo benissimo che i pianeti si formano nel disco circumstellare che circonda una stella appena nata. Si […]
Lo studio dell'era oscura dell'Universo è un obiettivo fondamentale al quale gli scienziati stanno lavorando per inserire un tassello importante nel puzzle della conoscenza del Tutto. In attesa del telescopio spaziale Webb, il cui lancio è attualmente previsto per il 2021 e che dovrebbe consentire un passo enorme in questa direzione, i quasar sono tra i pochi oggetti celesti la cui luce riesce ad attraversare la "nebbia" dell'era oscura e a raggiungere i nostri telescopi. Cerchiamo di approfondire la conoscenza di questi importanti attori del Teatro del Cosmo, riproponendo la lettura di alcuni articoli già apparsi sulle pagine di questo Circolo e dei link in essi contenuti.
Tutti lo sanno e tutti lo dicono: il buco nero è un cannibale che mangia tutto ciò che gli passa a tiro ... ma chi ha mai visto "veramente" il mostro all'opera? Ci si ferma sempre al disco di accrescimento che circonda l'orizzonte degli eventi... e poi?
La stella polare è per molti un punto di arrivo e per molti altri un punto di partenza. Stella che ha attirato da sempre l’uomo desideroso di orientarsi di notte. E’ giusto concedere alla stella polare solo questo ruolo puramente legato alle esigenze umane? Direi proprio di no
Abbiamo parlato da poco della deviazione della luce causata dalla curvatura dello spaziotempo nei pressi di un oggetto oltremodo massiccio. In particolare, avevamo usato il Sole come lente gravitazionale e ci eravamo divertiti un po' con la posizione del "fuoco" di un telescopio veramente ... astronomico e con le sue capacità di raccogliere luce. Ovviamente ci eravamo fidati dei calcoli di Einstein...
I numeri interi e i loro multipli, interpretati come onde che si propagano verso l'infinito; un modo inconsueto di riflettere sulle proprietà dei numeri interi consecutivi entro un intervallo di valori, il tentativo di capire cosa accade lontano studiando ciò che è vicino. Una specie di surfing sulla cresta delle onde, sul loro affastellarsi, morire e rinascere.
Sono felice di condividere con voi questa fotografia che ha richiesto parecchio tempo per la sua realizzazione. Si tratta di una composizione di 28 scatti in cui ho voluto rappresentare la posizione e le fasi mutevoli della Luna sopra le cime del Gruppo Cridola, durante un mese lunare, chiamato mese sinodico.
Si stava studiando una supernova ed ecco accendersi una piccola “lampadina”. Una stella normale, anche se molto luminosa. Troppo distante, però, per essere vista. Una lente gravitazionale più che perfetta, che ha visto probabilmente una stella di tipo solare come lente. Un lavoro di estrema finezza che sembra quasi impossibile possa capitare.